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II Seminario Bordoni: il 30 gennaio a Roma per discutere di DRM con Leonardo Chiariglione

Italia


Il prossimo 30 gennaio, si terrà a Roma (Centro Congressi Palazzo Rospigliosi – Sala delle Statue) il secondo appuntamento della serie di Seminari Bordoni con i quali la Fondazione Ugo Bordoni intende promuovere un confronto tra i protagonisti e gli addetti ai lavori del mondo ICT, per dibattere sui principali temi dello sviluppo della Società dell’Informazione.

 

Questo secondo evento sarà centrato sui sistemi DRM (Digital Rights Management) con conferenza di Leonardo Chiariglione, padre riconosciuto di Mpeg2, Mpeg4 e di Mp3: gli standard che hanno segnato la rivoluzione dei contenuti digitali e della loro diffusione attraverso le reti.

All’inizio del 2000, il settimanale Time lo incluse, unico italiano, nella classifica dei 25 personaggi più influenti nel mondo di Internet.

I sistemi per la gestione dei diritti d’autore sono tra gli argomenti su cui oggi si concentra l’attività di Leonardo Chiariglione anche attraverso iniziative quali il Digital Media Project, a livello internazionale, e Digital Media in Italia nel nostro Paese.

 

Su questi temi si confronteranno esperti e rappresentanti del mondo ICT. Il Seminario Bordoni ha il supporto tecnico-organizzativo dell’Isimm.

 

I lavori della Prima sessione saranno aperti da Maurizio Dècina presidente della Fondazione Ugo Bordoni. A seguire l’intervento di Leonardo Chiariglione (Cedeo.net) su “La protezione delle opere dell’ingegno nell’era digitale” e, quindi, la discussione sui temi affrontati.

Nel pomeriggio, Paolo Talone (Fub) darà inizio alla Seconda sessione che prevede la Tavola Rotonda: Le tecniche di tutela dei diritti nei contenuti digitali: un freno o un impulso allo sviluppo della società dell’informazione?“.

Introduce e modera Fernando Bruno del Ministero delle Comunicazioni. Il confronto sarà animato dai contributi di Giorgio Assumma, SIAE; Luca Balestrieri, Rai; Flavia Barca, Fondazione Rosselli; Tullio Camiglieri, Sky Italia; Federico Di Chio, Mediaset; Alberto Masini, Microsoft; Eugenio Prosperetti, ISIMM; Mauro Vergari, Adiconsum; Franco Visintin, SMPTE.

Il seminario verrà concluso da Luigi Vimercati del Ministero delle Comunicazioni.

 

La necessità del DRM si è manifestata da quando l’evoluzione combinata delle tecniche di compressione dei contenuti digitali, delle reti di comunicazione e degli apparati d’utente ha consentito a tutti la possibilità di accedere, via internet, a un enorme patrimonio culturale e di fruirne nel modo desiderato. 

 

Tuttavia oggi, come è noto, i progressi tecnologici permettono la perfetta duplicazione dei contenuti digitali, anche senza controllo e consenso di chi ne detiene i diritti di proprietà intellettuale.  Nell’era di Internet e dell’immateriale vi è pertanto il rischio che la proprietà intellettuale svanisca ed è necessario che ad autori, esecutori, produttori ed editori venga assicurata la tutela delle proprie opere.

 

Le posizioni sul DRM non sono univoche. Se da un lato è, infatti, indiscutibile il diritto di chi produce un’opera ad essere riconosciuto come autore e ad essere protetto da utilizzi abusivi, dall’altro c’è il rischio di creare vincoli troppo limitativi per la fruizione delle opere da parte di utenti e consumatori.

Attualmente operano soluzioni DRM proprietarie e spesso parziali, ma l’assenza di interoperabilità ed i limiti imposti su ciò che gli utenti finali si attendono dalla fruizione dei contenuti digitali, sono considerati la criticità che ha impedito un pieno sviluppo del mercato.

  

 

 

   

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