eBay: il Ceo Meg Whitman si appresta a lasciare il gruppo dopo 10 anni

di Alessandra Talarico |

Stati Uniti


Meg Whitman

L’annuncio che Meg Whitman sta per lasciare la guida di eBay, il più noto sito di aste online, non è ancora stata ufficializzata ma ha già fatto il giro del mondo.

Secondo quanto rivelato dal Wall Street Journal, la Whitman lascerebbe il suo posto di sua sponte, convinta che nessun amministratore debba restare alla guida di una società per più di 10 anni.

Al suo posto, sempre secondo le indiscrezioni del WSJ, arriverebbe John Duhanoe, 47 anni, attualmente presidente della divisione aste.

 

Arrivata a eBay nella primavera del 1998 – dopo una carriera fulminante iniziata nel 1979 alla Procter & Gamble e proseguita occupando posizioni dirigenziali in altre 5 fra le maggiori società americane (Walt Disney, Bain, Florists Transworld Delivery e Hasbro) – Meg Whitman trasforma la società da semplice crocevia per lo scambio di merci sul territorio americano nel sito di commercio elettronico ormai simbolo dell’internet age.  

 

Al suo arrivo, la società fondata dal franco-iraniano Pierre Omidyar non era che una piccola azienda con 30 collaboratori e un fatturato di 4 milioni di dollari.

Il gruppo, traghettato in Borsa nel 1998, vale oggi più di 38 miliardi di dollari ed è passato da un fatturato di 86 milioni di dollari nel primo anno di gestione Whitman a 5,96 miliardi di dollari a fine 2006.

 

Basti pensare che, grazie alla popolarità del nuovo Ceo, il titolo della società ha moltiplicato il suo valore per 25 nei primi sei mesi dalla quotazione. Merito della Whitman anche quello di aver intuito per prima che per lo sviluppo del sito era essenziale uscire dai confini degli Stati Uniti alla conquista di altri mercati come l’Europa e l’Asia.

 

Nel corso degli ultimi 3 anni, tuttavia, la società ha commesso diversi errori di valutazione che hanno provocato una perdita del 50% del valore del titolo, passato da 56 a 28 dollari.

Un esempio per tutti, la decisione di svalutare di circa il 50% il suo investimento in Skype – acquisita nel 2005 per 2,6 miliardi di dollari – che a fronte di un numero record di utenti (oltre 200 milioni quelli registrati) non ha prodotto i profitti sperati.  

 

Secondo il WSJ, la Whitman avrebbe già iniziato a “delegare alcune sue responsabilità a membri della sua equipe” e ufficializzerà l’uscita dal gruppo non appena avrà finito di organizzare la sua successione.