Google: via libera dall’Antitrust Usa all’acquisto di DoubleClick, in attesa del pronunciamento della Ue

di Alessandra Talarico |

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Doubleclick

In attesa del pronunciamento da parte delle Autorità europee, una buona notizia arriva da oltreoceano per Google, con il via libera da parte della Federal Trade Commission (FTC), all’acquisto della società DoubleClick, specialista della pubblicità online.

 

La FTC, con 4 voti favorevoli e uno contrario, ha stabilito che l’operazione non si tradurrà in una diminuzione significativa della concorrenza sul mercato dell’advertising online.

 

Un’acquisizione da 3,1 miliardi di dollari strategica per il business del re dei motori di ricerca, ma che ha suscitato molte polemiche tra i concorrenti.

Per l’Antitrust americano, tuttavia, “…non ci sono le basi per imporre delle condizioni a questa fusione”.

 

Ancora in corso, invece, l’indagine approfondita avviata dalla Ue a metà novembre, sulla base di una precedente indagine preliminare che avrebbe indicato l’esistenza di “problemi di concorrenza sui mercati della commercializzazione e della gestione degli annunci pubblicitari online”.

 

La Commissione ha tempo fino al 2 aprile 2008 per prendere una decisione definitiva sulla questione, stabilendo se l’operazione potrebbe finire per pregiudicare l’esercizio di una concorrenza effettiva nello Spazio economico europeo o in una parte di esso.

 

Per i concorrenti di Google, inclusi Microsoft e AT&T, l’accordo darebbe al gruppo di Mountain View una posizione dominante nel mercato dell’advertising online.

 

Contro l’accordo, oltre alle Autorità e ai competitor, anche le associazioni dei consumatori europee: a luglio, il Beuc, a cui fanno capo 40 organizzazioni di consumatori provenienti da una trentina di Paesi dell’Unione, ha chiesto al Commissario Ue per la Concorrenza, Neelie Kroes, di indagare sull’operazione.

 

Le associazioni hanno espresso in una lettera la preoccupazione che l’accordo “…possa avere un impatto negativo sulla selezione di contenuti online a disposizione dei consumatori e sulla privacy”.

 

Il timore è che il motore di ricerca più popolare del mondo, potenzi il proprio dominio nella web search per keyword contando sul potere di DoubleClick nella display advertising, ma anche su quello di YouTube nel settore video.  

 

Cornelia Kutterer, legale di Beuc, ha sottolineato che le due società hanno banche dati complementari con informazioni private. Insieme, “…potrebbero creare degli archivi senza confronto”.

 

Timori che si sono fatti sentire anche oltreoceano, dove la Electronic Privacy Information Center (Epic) – insieme ad altre associazioni – ha inviato una lettera alla FTC per chiedere maggiore tutela della privacy dei cittadini alla luce dell’accordo. Anche secondo Epic, l’acquisizione di Doubleclick permetterebbe a Google di monitorare e conservare i dati relativi alle ricerche effettuate e ai siti visitati, con conseguenze disastrose per la riservatezza di dati degli oltre 1,1 miliardi di utenti internet.

 

Google, sottolinea Epic, conserva le tracce delle attività online degli utenti e ha a disposizione una mole di dati come nessun altra azienda al mondo. La società inoltre opera senza nessun obbligo ad assicurare la privacy, la sicurezza e l’accuratezza dei dati personali che colleziona.

 

Anche il gruppo di lavoro della Commissione europea ‘Articolo 29’ , ha indirizzato una lettera ai vertici della società per sottolineare le preoccupazioni legate alla tutela della privacy. Preoccupazione condivisa anche dal vicepresidente della Commissione Ue Franco Frattini.

 

Google, da canto suo, ha dichiarato che “continuerà a collaborare con la Commissione per dimostrare che l’operazione andrà a vantaggio degli editori, dei pubblicitari e dei consumatori”, e che proseguirà nello  “sviluppo di tecnologie che miglioreranno la difesa della privacy, la trasparenza e il rispetto delle scelte degli utenti”.

 

“Cercheremo – ha concluso Google – di evitare ulteriori ritardi che possano metterci in una posizione di svantaggio competitivo rispetto a Microsoft, Yahoo, AOL e altri, le cui acquisizioni nel mercato dell’advertising sono già state approvate”.

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