Hollywood ancora in sciopero: riprendono le trattative. Gli studios chiedono flessibilità agli sceneggiatori

di Raffaella Natale |

Stati Uniti


Hollywood in sciopero

Quarta settimana per lo sciopero che sta bloccando Hollywood. Continua, infatti, la protesta degli autori televisivi e cinematografici, che continuano a esercitare pressioni sugli Studios con picchetti e un’incisiva campagna online. Gli sceneggiatori hanno intensificato l’uso di blog e di altri spazi su internet per mantenere compatte le file e raggiungere più gente possibile.

 

Prevista per oggi la ripresa delle trattative tra le due parti. La Writers Guild of America (WGA), il sindacato che riunisce autori televisivi e sceneggiatori cinematografici di Hollywood (12.000 membri), reclama il pagamento dei diritti sui dvd rimasti invenduti e dei programmi trasmessi via internet.

Chiedono più soldi quando gli show televisivi e i film vengono venduti su siti internet come iTunes.

Gli studios, rappresentati dalla Alliance of Motion Picture and Television Producers, e i produttori televisivi, affermano che è troppo presto per sapere quale modello di mercato avrà successo. Chiedono flessibilità per poter sperimentare e non rigide formule di pagamenti.

 

Secondo gli sceneggiatori, gli introiti aggiuntivi rappresenterebbero 220 milioni di dollari in 3 anni, vale a dire, una goccia nell’oceano rispetto ai 24,4 miliardi registrati nel 2007 dal comparto globale dei video.

Si tratta del primo sciopero da venti anni a questa parte, necessario visto che i contratti sono scaduti. Nel 1988 il conflitto durò cinque mesi e costò centinaia di milioni di dollari all’industria cinematografica e televisiva.

 

Se la cosa dovesse ripetersi anche oggi, sono molte le produzioni che corrono il rischio di andare in crisi.  

Si è già fermata la messa in onda della serie Tv di successo “Desperate Housewives“. Stando alle informazioni riportate da Variety, giornale di settore con informazioni esclusive su quanto avviene a New York sul mercato audiovisivo, lo staff della serie Tv, attualmente alla quarta stagione, doveva girare le ultime scene entro le prime settimane di novembre.

In onda negli Stati Uniti dall’autunno 2004, “Desperate Housewives” ottiene regolarmente record di audience. Le avventure delle protagoniste nei ricchi quartieri americani sono state esportate in più di 130 Paesi.

 

Secondo gli analisti, la contestazione potrebbe durare diversi mesi e le perdite potenziali arrivare a più di un miliardo di dollari.

 

Mentre per i talk-show si dovrà ricorrere alle repliche, più previdenti i produttori per le fiction che, in vista dello sciopero, hanno messi da parte una riserva che dovrebbe bastare fino all’inizio del 2008.

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