iPhone sbarcherà in Italia con Vodafone? I rumors si rincorrono, mentre in Germania il tribunale blocca le vendite

di Alessandra Talarico |

Europa


Apple iPhone

La notizia, sebbene ancora non più di un rumor, sembra avere basi concrete: l’iPhone di Apple arriverà anche in Italia nel primo trimestre del 2008 e sarà commercializzato non da TIM come si pensava inizialmente, ma da Vodafone.

 

Sembra inverosimile – dato che in Germania Voda ha ottenuto dal tribunale di Amburgo il blocco provvisorio delle vendite dell’iPhone, almeno fino a quando non verranno modificati i termini contrattuali che legano per due anni l’utente all’operatore rivale T-Mobile, esclusivista del dispositivo – ma il sito Internet Morse è sicuro del fatto suo quando dichiara che la società britannica ha fatto il colpaccio.

“L’annuncio ufficiale – spiega Morse – verrà fatto dopo Natale per non inficiare sulle vendite di dicembre, mentre il lancio è previsto in contemporanea in tutti i Paesi in cui Vodafone è presente, Italia inclusa, all’incirca per la fine del primo trimestre del 2008″.

 

Il pronunciamento del giudice, seppure provvisorio, rischia di creare un pericoloso precedente contro la casa di Cupertino, anche se la divisione Mobile di Deutsche Telekom ha comunicato di non essere intenzionata a bloccare le vendite dell’iPhone, pur senza pronunciarsi sul se e come verranno modificati i termini del Sim lock, cioè il sistema che impedisce ai cellulari di un determinato operatore di poter funzionare con le schede di altri operatori.

 

Proprio il punto contestato da Vodafone, contraria al fatto che per avere un iPhone, gli utenti devono per forza sottoscrivere un contratto di due anni con l’operatore concorrente: un modello contrario alle regole del mercato.

Ma per il portavoce di T-Mobile, Philipp Humm, non ci sono dubbi: “Il modello di vendita adottato da Apple e T-Mobile è corretto. Per mesi abbiamo testato il funzionamento dell’apparecchio sulle nostre reti ed è giusto che i nostri clienti beneficino delle sue caratteristiche esclusive e di tariffe su misura”.

 

“Solo T-Mobile può vantare una rete Edge estesa a tutto il territorio nazionale, e nessun altro operatore ha più hot-spot Wi-Fi di noi”, ha aggiunto Humm, minacciando la società britannica di chiedere un risarcimento abbastanza salato per i danni subiti da questo ricorso.

 

Anche in Francia, il mese scorso, Apple era stata obbligata a garantire ai consumatori la possibilità di acquistare il telefonino senza per forza doversi legare all’esclusivista Orange. Ovviamente a un prezzo molto maggiorato rispetto ai 399 euro dell’iPhone marcato Orange.

Oltralpe, l’iPhone debutterà la prossima settimana, ma la divisione mobile di France Telecom non ha ancora chiarito i termini di vendita, quali la lunghezza minima del contratto o il costo del dispositivo senza Sim lock.

Secondo alcuni rumors, il prezzo di quest’ultimo potrebbe arrivare a 999 euro.

“Ridicolo”, ha commentato l’analista Gartner Carolina Milanesi.

 

Certo è che la Francia si è dotata di leggi molto severe contro i comportamenti ‘esclusivisti’ dei player del settore: in base alla legge sul diritto d’autore, approvata lo scorso anno, ad esempio, Apple e gli altri operatori di musica online sono stati obbligati ad “aprire” i rispettivi sistemi rendendoli compatibili con le altre piattaforme. Pena, l’uscita dal mercato francese. La legge prevede che società come Apple, Sony e Microsoft debbano condividere anche le tecnologie antipirateria, in modo che i competitor possano offrire servizi compatibili.

 

Un portavoce Vodafone, Simon Gordon, ha comunque chiarito che l’intento della società “non è quello di bloccare le vendite dell’iPhone, ma di uniformare il piano di gioco, dando a tutti gli stessi vantaggi e le stesse opportunità”.

 

Il conflitto riguarda piuttosto il ‘legame’ esclusivo che si crea con i clienti. Molti Paesi europei hanno leggi che impediscono di obbligare i consumatori ad acquistare un prodotto con la condizione di doverne acquistare anche un altro.

Restrizioni che non esistono ad esempio in Gran Bretagna, dove O2 non ha avuto nessun problema a proporre l’iPhone previo contratto esclusivo di 18 mesi.

Dei tre mercati – Francia, Germania e Gran Bretagna – scelti da Apple per il debutto europeo dell’iPhone, dunque, quello britannico sarebbe l’unico in cui i consumatori sarebbero costretti a un legame esclusivo con l’operatore esclusivista.

 

In Italia, la questione è regolata da una delibera Agcom in base alla quale i terminali bloccati col Sim lock dovranno essere liberati su richiesta dell’utente dopo nove mesi dall’acquisto, dietro pagamento di un importo non superiore al 50% dello sconto praticato dall’operatore.

Lo sblocco della Sim è in ogni caso gratuito al termine di un periodo di 18 mesi, mentre gli operatori dovranno introdurre avvertenze idonee a dare trasparenza e chiarezza nelle informazioni agli utenti.

Lo sblocco del contratto è inoltre consentito dal decreto Bersani, che prevede la possibilità di disdire qualsiasi contratto con l’operatore senza penale o ritardi ingiustificati e con un preavviso di 30 giorni.

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