Google-DoubleClick: il matrimonio non s’ha da fare? La Ue avvia indagine approfondita sull’acquisizione

di Alessandra Talarico |

Unione Europea


Doubleclick

Le ambizioni di Google sul mercato della pubblicità online potrebbero essere frustrate dalla Commissione europea, che ha deciso di aprire un’inchiesta approfondita sul progetto di acquisizione di DoubleClick, fornitore americano di tecnologie per la gestione dell’advertising online.

 

Un’indagine preliminare avrebbe infatti indicato che “il progetto di acquisizione farebbe emergere problemi di concorrenza sui mercati della commercializzazione e della gestione degli annunci pubblicitari online”.

 

La Commissione ha ora 90 giorni di tempo (fino al 2 aprile 2008) per prendere una decisione definitiva sulla questione, stabilendo se l’operazione da 3,1 miliardi di dollari potrebbe finire per pregiudicare l’esercizio di una concorrenza effettiva nello Spazio economico europeo o in una parte di esso.

 

La decisione della Ue arriva proprio mentre si attende anche il verdetto della Federal Trade Commission (l’antitrust americano) che – su richiesta dei concorrenti, inclusi Microsoft e AT&T, i quali sostengono che l’accordo darebbe al gruppo di Mountain View una posizione dominante nel mercato dell’advertising online – ha chiesto alla società di fornire ulteriori dettagli sull’accordo, per escludere che ci siano irregolarità.

 

Contro l’accordo, oltre alle Autorità, anche le associazioni dei consumatori europee: a luglio, il Beuc, a cui fanno capo 40 organizzazioni di consumatori provenienti da una trentina di Paesi dell’Unione, ha chiesto al Commissario Ue per la Concorrenza, Neelie Kroes, di indagare sull’operazione.

 

Le associazioni hanno espresso in una lettera la preoccupazione che l’accordo “…possa avere un impatto negativo sulla selezione di contenuti online a disposizione dei consumatori e sulla privacy”.

 

Il timore è che il motore di ricerca più popolare del mondo, potenzi il proprio dominio nella web search per keyword contando sul potere di DoubleClick nella display advertising, ma anche su quello di YouTube nel settore video.  

Cornelia Kutterer, legale di Beuc, ha sottolineato che le due società hanno banche dati complementari con informazioni private. Insieme, “…potrebbero creare degli archivi senza confronto”.

 

Timori che si sono fatti sentire anche oltreoceano, dove la Electronic Privacy Information Center (Epic) – insieme ad altre associazioni – ha inviato una lettera alla FTC per chiedere maggiore tutela della privacy dei cittadini alla luce dell’accordo. Anche secondo Epic, l’acquisizione di Doubleclick permetterebbe a Google di monitorare e conservare i dati relativi alle ricerche effettuate e ai siti visitati, con conseguenze disastrose per la riservatezza di dati degli oltre 1,1 miliardi di utenti internet.

Google, sottolinea Epic, conserva le tracce delle attività online degli utenti e ha a disposizione una mole di dati come nessun altra azienda al mondo. La società inoltre opera senza nessun obbligo ad assicurare la privacy, la sicurezza e l’accuratezza dei dati personali che colleziona.

 

Anche il gruppo di lavoro della Commissione europea ‘Articolo 29’ , ha indirizzato una lettera ai vertici della società per sottolineare le preoccupazioni legate alla tutela della privacy. Preoccupazione condivisa anche dal vicepresidente della Commissione Ue Franco Frattini.

 

Google, da canto suo, ha dichiarato che “continuerà a collaborare con la Commissione per dimostrare che l’operazione andrà a vantaggio degli editori, dei pubblicitari e dei consumatori”, e che proseguirà nello  “sviluppo di tecnologie che miglioreranno la difesa della privacy, la trasparenza e il rispetto delle scelte degli utenti”.

 

“Cercheremo – ha concluso Google – di evitare ulteriori ritardi che possano metterci in una posizione di svantaggio competitivo rispetto a Microsoft, Yahoo, AOL e altri, le cui acquisizioni nel mercato dell’advertising sono già state approvate”.

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