Digitale terrestre e calendarizzazione dello switch-off: Adiconsum chiede di reintrodurre l’emendamento bocciato in Senato

di Raffaella Natale |

Italia


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Il Senato ha votato contro la possibilità di programmare il calendario delle aree nelle quali effettuare la chiusura del segnale analogico televisivo a favore di quello digitale.

In una nota Adiconsum sottolinea che “…Gli interessi di ‘bottega’ hanno prevalso su quelli dei cittadini consumatori che continuano a vivere l’innovazione come un’imposizione, in un mercato televisivo che, dopo 20 anni, continua di fatto a non essere regolamentato”.

 

L’associazione dei consumatori dice d’aver richiesto più volte l’approvazione di una legge sulla transizione al digitale strutturata in modo chiaro, che permetta alle aziende, ai broadcaster e ai consumatori, di conoscere tutte le tappe e le modalità attuative al raggiungimento dello switch-off previsto per il 2012.

 

“…Vista l’impossibilità dell’approvazione di una legge di sistema – precisa Adiconsum – la scelta di inserire questa transizione nella Finanziaria è sicuramente funzionale, ma solo se vengono definite anche le modalità principali per il raggiungimento dell’obiettivo”.

 

Le richieste sono quindi quelle di reintrodurre l’emendamento, bocciato al Senato, che dà mandato al Ministero delle Comunicazioni, sentite le Regioni, (ma anche i consumatori), di realizzare il calendario definitivo dello switch-off, area per area; si stabilire che dal 1° Gennaio 2009 (data in cui cesserà la vendita di apparecchi Tv con sintonizzatore analogico) il formato per la trasmissione dei programmi sulle piattaforme digitali sia esclusivamente in 16/9, necessario per l’alta definizione.

 

Chiede inoltre che sempre dal 1° Gennaio 2009 siano messi in vendita televisori obbligatoriamente dotati di sintonizzatori digitali capaci di ricevere programmi trasmessi in alta definizione (H.264/MPEG-4), ma anche che venga specificata con chiarezza la destinazione dei fondi già previsti per la transizione, per tutelare le fasce deboli della popolazione, anche attraverso l’attivazione di progetti informativi e di assistenza per il supporto alla suddetta nelle zone dove viene spento il segnale analogico prima del 2012.

 

Per molti ricercatori, l’Europa si sta muovendo verso il digitale a diverse velocità. Mentre, infatti, alcuni Paesi (Olanda, Lussemburgo e Finlandia) hanno già effettuato lo switch-off, altri corrono più o meno rapidamente verso la digitalizzazione.

 

Il nostro Paese dovrebbe presto recuperare questo primato e spingere i processi normativi, troppo lenti in un mondo che corre veloce sui tempi dell’evoluzione tecnologica. Dove ogni tre anni abbiamo standard superati e l’adeguamento spedito della macchina burocratica ci permetterebbe di superare il gap e giocarci una carta vincente.

 

La bocciatura dell’emendamento rende difficile questo processo e pone un ulteriore ostacolo al passaggio rapido alla trasmissione in digitale terrestre. 

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