Criminalità audiovisiva: per la FPM, Italia ancora in blacklist. Oscurato intanto OiNK, fortezza del p2p illegale

di Raffaella Natale |

Europa


Pirateria

In Italia la pirateria musicale rappresenta il 26% del mercato e genera perdite all’industria legittima per centinaia di milioni di euro.

Una nota dell’FPM (Federazione contro la pirateria musicale) informa che il nostro Paese è tuttora nella blacklist degli Stati con un livello di pirateria ben sopra la soglia di rischio.

Nel 2006, dice la FPM, sono stati sequestrati oltre due milioni di supporti musicali masterizzati (CD e DVD) e 1.700 masterizzatori con oltre 380 arresti. Nei primi sei mesi del 2007, i supporti illegali rinvenuti dalle forze dell’ordine sono stati 1,2 milioni mentre i masterizzatori sono stati 1.651, gli arresti sono stati 190.

Sempre nello scorso anno, la condivisione illegale tramite sistemi di file-sharing e il download abusivo di musica da internet hanno provocato un calo nelle vendite di musica registrata stimabile intorno al 30%, con una perdita che sfiora i 70 milioni di euro.

Fino ad oggi sono stati oltre 170 i soggetti denunciati per aver condiviso file abusivamente su internet.

In Italia la legge sul diritto d’autore punisce la vendita illegale di musica abusivamente duplicata con pene detentive che arrivano fino a 4 anni e con multe anche milionarie. Lo scambio illegale di musica tramite reti informatiche è, secondo la vigente normativa, reato sanzionabile con una multa di 2.000 euro e con una sanzione amministrativa accessoria di 103 euro per ogni file musicale abusivamente condiviso. Scaricare musica senza condividerla è invece punito con la sanzione amministrativa di 154 euro.

La FPM nasce nel gennaio 1996 su iniziativa dell’IFPI (International Federation of the Phonographic Industry), organismo internazionale con sede a Londra, e della FIMI (Federazione dell’Industria Musicale Italiana), con il preciso obiettivo di combattere il fenomeno della pirateria mediante campagne di sensibilizzazione e attività informative.

Con sede a Milano, la FPM si occupa di monitorare il mercato identificando i casi di pirateria, segnalandoli alle forze dell’ordine e alla Magistratura, collaborando sul piano tecnico su tutto il territorio nazionale e dando adeguata visibilità alle operazioni antipirateria. A questo FPM associa una serie di iniziative pubblicitarie e di comunicazione rivolte al canale distributivo e al consumatore per informare sui rischi ed i pericoli del prodotto illegale.

Si apprende, intanto, che sempre nell’ambito delle operazioni contro la criminalità informatica, la polizia inglese e quella olandese hanno chiuso una delle più grandi fonti mondiali che alimentava il circuito della musica fatta circolare illegalmente prima dell’uscita ufficiale, e hanno arrestato un ventiquattrenne.

Le operazioni ad Amsterdam e Middlesbrough, città nel nordest dell’Inghilterra, sono seguite a due anni di indagini su un sito web riservato agli iscritti, OiNK.cd, che permetteva agli utenti di caricare e scaricare album musicali prima della loro uscita ufficiale.

Si stima che 180.000 utenti abbiano compiuto donazioni con carte di credito per il catalogo musicale OiNK e altri prodotti multimediali. Gli esperti del settore dicono che il sito ha permesso la diffusione illegale di più di 60 album prima della loro uscita solo quest’anno.

Jeremy Banks, il capo dell’unità antipirateria dell’IFPI, che ha aiutato la polizia nelle indagini, ha dichiarato: “OiNK era centrale nella distribuzione illegale online della musica prima dell’uscita ufficiale”.

“Non si trattava – ha spiegato – di amici che condividevano musica per piacere. Questo era un network mondiale che si procurava musica senza averne i diritti e poi la divulgava online”.

La polizia inglese ha dichiarato di aver arrestato il ventiquattrenne con l’accusa di cospirazione atta a defraudare e infrazione delle leggi che regolano il copyright. La polizia olandese ha sequestrato server e altre attrezzature per computer.

Dati su pirateria, primo semestre 2007 – FPM

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