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Tv: Gentiloni chiede proroga Ue su procedura di infrazione e l’inserimento in Finanziaria di incentivi per Tv digitali 

Italia


Il governo italiano ha chiesto alla Commissione Ue una proroga dei termini della procedura d’infrazione all’esame degli uffici di Bruxelles per quanto riguarda l’assetto televisivo italiano.

 

Il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, ha spiegato che “…Prima della scadenza del 20 settembre abbiamo inviato alla Commissione una richiesta di proroga dei termini, alla luce del fatto che il disegno di legge di riforma del settore televisivo, andrà all’esame dell’Aula della Camera a metà ottobre, come deciso dalla Conferenza dei capigruppo di Montecitorio”.

La Ue ha messo sotto accusa l’attuale sistema televisivo che è regolamentato dalla legge Gasparri, a causa tra l’altro della mancanza di concorrenza e di apertura del settore a nuovi operatori.

 

In attesa che Bruxelles decida, oggi intanto il Ministro in occasione del BBF (Broadband Business Forum) – evento organizzato da Wireless e Key4biz – che si è tenuto oggi a Roma, ha fatto sapere che per accelerare il passaggio al digitale terrestre la prossima Finanziaria conterrà una norma per favorire la diffusione delle televisioni digitali con integrati i decoder per la nuova tecnologia, che a partire dalla grande distribuzione sostituiranno quelle analogiche ancora in vendita.

Gentiloni ha spiegato che si tratta di una proposta del Ministero: “…La norma starà nella legge Finanziaria e favorirà un turnover accentuato”.

 

In sostanza l’Italia seguirebbe l’esempio della Francia dove il Governo ha inserito una norma che prevede il passaggio alla vendita di Tv solo digitali nell’arco di due-tre anni. Gentiloni ha sottolineato che comunque “…si tratterà di un passaggio graduale che interesserà per prima la rete della grande distribuzione”.

Il Governo ha già stanziato lo scorso anno incentivi per l’acquisto di televisori digitali con decoder incorporati e molto probabilmente la stessa strada sarà seguita nella prossima Finanziaria.

 

Il Ministro ha poi fatto riferimento anche alla Tv generalista, sostenendo che “…deve sopravvivere anche nel futuro digitale“.

 

Per Gentiloni quella generalista è “…una televisione ad ampio valore democratico, in grado comunque di aggregare le persone, di creare dibattito e di permettere di condividere eventi importanti per il Paese, siano essi fatti di cronaca o una partita della Nazionale”.

A breve temine infatti secondo il parere del Ministro, “…il digitale terrestre continuerà a rappresentare la prosecuzione della televisione generalista con altri mezzi”.

Sugli scenari futuri invece il titolare delle Comunicazioni ha parlato di piena affermazione del digitale, con la necessità di pensare che “…comunque i contenuti resteranno centrali e che la Tv iper frammentata non è l’unica realtà possibile”.

Perché “…nel medio e lungo termine, quando il digitale avrà preso piede e le infrastrutture saranno pronte per davvero, le IPTV e le nuove forme di televisione conquisteranno il mercato televisivo e dovranno essere valide anche nei contenuti”.

 

“…Regole che permettano concorrenza e investimenti” sono quelle che per Gentiloni devono improntare il quadro normativo che dovrà regolamentare la Tv del domani, “…garantendo un mercato libero dove le aziende siano interessate a puntare sul settore televisivo”.

“…Sulle regole – ha spiegato il Ministro – bisogna che l’Authority di settore sia in grado di intervenire in un mercato pieno di ostacoli e che trova nella crisi della Rai un ulteriore problema che dovrà essere risolto”.

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