Tv mobile: sono 12 milioni gli utenti nel mondo, Italia al terzo posto. Ma resta ancora incerto il quadro normativo  

di Raffaella Natale |

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Gli utenti mondiali dei servizi di Tv mobile dovrebbero raggiungere i 12 milioni nel 2007, cifra che si moltiplicherà per dieci entro il 2012.

E’ quanto prevede Juniper Research, sostenendo che per quella data il mercato dei servizi televisivi su dispositivi mobili avrà un valore di mercato di circa 6 miliardi di dollari.

La crescita è strettamente legata al forte trend delle entrate pubblicitarie legate al nuovo canale di distribuzione.

 

Gli Stati Uniti dovrebbero essere il primo Paese per numero di consumatori, seguiti da Giappone e Italia.

 

Secondo Juniper Research, tra i diversi standard utilizzati per la trasmissione in mobilità, il DVB-H (Digital Video Broadcasting-Handheld) ha maggiori possibilità di imporsi, visto il recente sostegno anche della Ue che ha pubblicamente consigliato ai Paesi membri di allinearsi a questo formato. Il DVB-H è tra l’altro appoggiato anche dalla maggior parte degli industriali.

 

Ricordiamo che il DVB-H è la declinazione mobile della tecnologia DVB-T  (Digital Video Broadcasting – Terrestrial), usato per la Tv digitale terrestre.

 

La Tv Mobile resta ancora al centro delle preoccupazioni degli analisti, incerti sul futuro di una tecnologia che comunque si rivela già promettente.

Sono in tanti che sostengono rappresenti un valore certo per l’economia delle tlc e della Tv, ma restato i dubbi legati al contesto normativo.

I player sono infatti ancora costretti a lavorare in un quadro legislativo ambiguo e per molti versi lacunoso. Importante anche il rapido intervento sulla liberalizzazione delle frequenze.

La regolamentazione del settore comporta anche il giusto accordo sui diritti di trasmissione rispetto ad altri media e sulla questione di protezione dei contenuti.

 

Necessario anche fornire maggiori certezze sull’importanza di rimuovere gli ostacoli tecnici e la regolamentazione se si vuole ottenere un largo consumo di questo tipo di servizi.

Tra i limiti anche quello che riguarda la scelta dello standard unico, ma anche della disponibilità dei chip per la Tv mobile in modo da ottenere una rapida crescita dei terminali.

Il prezzo di questi ultimi, ma anche dei servizi in genere, avrà un’influenza diretta sulla domanda del mercato.

 

Finché questi differenti elementi non saranno chiaramente inquadrati, sarà molto difficile fare della Tv mobile la prossima killer app degli operatori e un servizio apprezzato dai consumatori.

Ma gli elementi per sperare ci sono tutti, con le giuste scelte e interventi legislativi di sostegno, quella della Tv mobile potrà essere il nuovo Eldorado di cellcos e broadcaster.

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