Fusioni e acquisizioni: prossima la vendita di 3 Italia e Tele 2? Comincia il toto acquirenti

di Alessandra Talarico |

Sawiris (Wind): l’Umts? Un costosissimo flop.

Europa


M&A

Con l’arrivo dell’autunno, ricomincia anche il balletto delle acquisizioni in ambito tlc. Sono molte le operazioni che – a livello italiano ed europeo – potrebbero ridisegnare lo scenario di un mercato in cui, questo sembra l’unico dato certo, gli operatori alternativi fanno sempre più fatica a sopravvivere.

 

Tra i rumors che hanno suscitato maggiore interesse, la possibile vendita di 3 Italia da parte del conglomerato asiatico Hutchison Whampoa, guidato da Li Ka Shing.

La notizia, rimbalzata nel pomeriggio di ieri dalla stampa straniera, è stata bollata come una “speculazione di mercato” dal gruppo asiatico, che smentisce anche di aver avviato trattative in vista della cessione coi colossi europei France Telecom e Deutsche Telekom, a caccia di nuovi asset per rafforzare le rispettive attività internazionali.

 

Certo è che, abbandonato il progetto di quotare in Borsa 3 Italia, Li Ka Shing è alla ricerca di una via di disimpegno, ipotesi molto apprezzata dai mercati di Hong Kong, dove il titolo è rimbalzato già dai primi rumors su una presunta cessione della divisione italiana, costata all’incirca 25 miliardi di dollari di investimenti alla casa madre dal 2000 a oggi.

 

Le speculazioni sul futuro degli asset mobili europei del gruppo asiatico sono iniziate già da un po’, avvalorate poi dai continui rinvii della quotazione in Borsa di 3 Italia, che avrebbe dovuto aprire la strada anche all’IPO della consorella britannica, della cui cessione si era parlato sul finire dello scorso anno, con Vodafone in prima fila per accaparrarsi l’asset.

 

Già da allora, gli analisti di Merril Lynch, davano per molto vicina l’uscita del conglomerato di Li Ka-Shing dai mercati europei.

Per Merrill Lynch le possibili opzioni sono 3: che – semplicemente – la compagnia vada avanti così com’è, sperando in una possibile ripresa dal 2008 in poi.

H3G potrebbe riprovare la strada dell’Ipo in Italia oppure, infine, vendere o scambiare i suoi asset con altri operatori europei.

 

Molti osservatori, intanto, scommettono sul consolidamento del mercato e considerano sempre più probabile l’unione di 3 Italia con un altro operatore italiano. Fino a pochi mesi fa si dava come molto attendibile l’ipotesi di joint venture tra 3 Italia e Wind, il gruppo guidato dal magnate egiziano Naguib Sawiris, che attraverso la controllata Orascom domina le telecomunicazioni di gran parte del Mediterraneo, Medio Oriente e Africa fino al Pakistan. 

L’ipotesi è stata avvalorata anche dall’accordo di massima stretto tra le due società per unire le infrastrutture di rete (le torri radio) in una apposita newco che disporrebbe di circa 17 mila antenne.

 

In questi giorni, però, Wind è impegnata su un altro fronte, che la vedrebbe prossima all’acquisizione delle attività dell’operatore svedese Tele 2, a cui sarebbero interessati anche Vodafone, Tiscali e Fastweb.

Soltanto rumors privi di fondamento? Le voci che vedono Sawiris al centro di una prossima acquisizione si rincorrono da mesi, e fino a poco tempo fa si dava quasi per certo un interesse verso gli asset Tiscali. Interesse confermato poi dallo stesso tycoon egiziano che aveva dichiarato di essere pronto a finalizzare l’operazione se il management della società italiana avesse deciso per la vendita.

 

La società telefonica guidata da Sawiris, però starebbe tentando il colpaccio anche in Francia, dove sarebbe interessata a mettere le mani su Bouygues Telecom nel caso il terzo operatore di telefonia mobile francese fosse messo in vendita. Ipotesi avanzata molte volte da Martin Bouygues – che controlla l’89,5% della società – ma mai ufficializzata.

 

Bouygues Telecom controlla il 16,8% del mercato francese, con 8,8 milioni di clienti in Francia e per il suo futuro si era anche ipotizzata un’alleanza con Iliad, gruppo che spera di ottenere la quarta licenza Umts messa in vendita dal governo francese.

Ma anche in questo caso sono state smentite le voci di trattative in corso.

 

Sawiris, intanto, ha lanciato anche qualche stoccata alla terza costosissima generazione di servizi mobili, sottolineando che non intende lanciarsi nel 3G non solo per l’elevato costo delle licenze – in Francia si parla di 619 milioni di euro – ma anche perché ritiene la tecnologia un ‘flop’.

“La principale applicazione della telefonia mobile resta la voce. Per quel 10% di abbonati che scelgono il 3G, gli operatori hanno speso miliardi”, ha spiegato al quotidiano francese Les Echos.

 

“Wind – ha aggiunto Sawiris – non si è buttata sul 3G in Italia” e la filiale egiziana che aveva manifestato interesse per una licenza Umts, “non ha ancora pagato un centesimo”.

 

Sawiris – che punta comunque a raggiungere quota 100 milioni di abbonati entro il 2008 – ha chiarito anche i rapporti con l’incumbent francese France Telecom, con cui Orascom controlla in Egitto l’operatore Mobinil.

Si tratta – ha spiegato – “di un rapporto complesso, dal momento che FT ha una struttura molto lenta e pesante e impiega anche dei mesi per prendere decisioni cruciali”.

Dissidi col management francese si sono avuti in particolare quando Sawiris ha rifiutato la proposta di inglobare Mobinil sotto il marchio Orange.

 

L’operatore storico francese, da canto suo, sta cercando di prendere il controllo dell’operatore mobile virtuale TEN, che già utilizza la rete di Orange ed è stata fondata da Jean-Louis Constanza, ex patron di Tele 2.

 

Di carne al fuoco ce n’è dunque parecchia. Non resta che aspettare i prossimi mesi per vedere quale operazione andrà in porto e come si ridisegnerà il mercato delle tlc europeo.

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