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Telecom Italia: per Tronchetti, closing entro e non oltre il 15 novembre. La semestrale piace al mercato

Italia


Sarà finalizzato entro il 15 novembre il passaggio alla newco Telco della quota di controllo di Telecom Italia detenuta da Olimpia. Lo ha reso noto il presidente Pirelli, Marco Tronchetti Provera.

 

Si stringono dunque i tempi di chiusura dell’operazione dopo i diversi intoppi incontrati sulla strada della valutazione dei documenti del deal, che vede coinvolto il gruppo spagnolo Telefonica, Mediobanca, Generali, Intesa Sanpaolo e Sintonia.

 

La scorsa settimana una corte federale del Brasile ha infatti dato il via libera ad Anatel – l’Authority brasiliana per le tlc – per proseguire con l’esame del dossier, rovesciando un’altra sentenza che impediva il proseguimento delle discussioni prima che fossero consegnati i documenti relativi al deal tra le due società a Carlos Slim – già concorrente per il controllo del gruppo italiano – che in Brasile controlla l’operatore Claro, diretto concorrente di Tim Brasil e di Vivo (Telefonica).

 

Carlos Slim, secondo uomo più ricco del mondo dopo Bill Gates con una fortuna stimata in  53,1 miliardi di dollari, non vede di buon occhio il matrimonio tra l’incumbent spagnolo Telefonica e Telecom Italia, per le ripercussioni sulla concorrenza nel settore delle comunicazioni mobili brasiliane.

 

In Borsa, intanto, a metà seduta il titolo Telecom guadagnava l’1,84%, trainato dalla conferma positiva dei brokers dopo i conti del primo semestre.

 

Nel corso dei primi sei mesi di quest’anno, Telecom Italia ha registrato ricavi per 15,4 miliardi di euro, in crescita dello 0,9% rispetto al primo semestre 2006 (+0,2% la crescita organica se si escludono l’effetto della variazione dei cambi e del perimetro di consolidamento).

Sui ricavi hanno peraltro inciso per 230 milioni di euro gli effetti della delibera Agcom in base alla quale l’ex monopolista si limita a fornire meri servizi di fatturazione relativamente alle chiamate dei clienti verso Numerazioni Non Geografiche (NNG) degli Altri Operatori, senza più assumere il rischio di insolvenza sui relativi crediti.

Sui ricavi pesa anche il decreto Bersani sulle liberalizzazioni, (-163 milioni di euro), l’impatto della modifica delle tariffe di terminazione avvenuta nel secondo semestre 2006 (-95 milioni di euro), nonché l’autoregolamentazione dei prezzi del roaming internazionale per allineamento alle decisioni della Commissione Europea (-20 milioni di euro).

Rispetto al primo semestre 2006, tali discontinuità (incluso effetto NNG) ammontano a 508 milioni di euro.

 

A trainare i risultati del gruppo sono state invece la business unit Mobile Brasile (+620 milioni di euro), le divisioni europee della banda larga (+114 milioni di euro) – soprattutto grazie alle performance registrate in Francia e Germania – e l’apporto della divisione Media, grazie alla raccolta pubblicitaria e alla crescita dei ricavi legato al Digitale Terrestre.

 

Il margine operativo lordo del primo semestre è stato pari a 6,2 miliardi di euro (-3,4% rispetto allo stesso periodo l’anno scorso) mentre il risultato operativo è pari a 3,4 miliardi di euro (-9,3%).

Sull’Ebit e sul risultato operativo ha pesato anche – si legge nella nota del gruppo – la multa da 20 milioni di euro comminata a Telecom dall’Autorità Garante della concorrenza il 3 agosto scorso.

 

Al 30 giugno, Telecom registrava un debito netto di 39,1 miliardi di euro, in aumento di 1,9 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2006 a causa dell’acquisizione di AOL (669 milioni di euro) ed il pagamento dei dividendi (2,8 miliardi di euro).

L’indebitamento finanziario netto – sottolinea la società – non beneficia ancora delle dismissioni effettuate dopo il 30 giugno per un valore superiore a 870 milioni di euro.

In particolare, a luglio è stata perfezionata la cessione a Saudi Oger della quota di Oger Telecom, pari al 10,36%, detenuta da TIM International, per un prezzo complessivo di 477 milioni di dollari; sempre a luglio è stato raggiunto l’accordo per la cessione da parte di Brasilco, società detenuta in trust da Credit Suisse a beneficio esclusivo di Telecom Italia International, del 38%  di Solpart Partecipaçoes per un corrispettivo pari a 515 milioni di dollari.

 

L’operazione determinerà una riduzione dell’indebitamento finanziario netto per il Gruppo Telecom Italia pari a 354 milioni di euro e un impatto positivo sull’utile netto del Gruppo per 195 milioni di euro.

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