Tempi moderni: ci si dispera più per la perdita del cellulare o per quella del proprio cane?

di Alessandra Talarico |

Gran Bretagna


Telefonia mobile

Secondo l’influente parere dello sviluppatore software IBM Sam Ruby, il telefonino è lo strumento a più alto impatto sociale comparso negli ultimi 25 anni, in grado di sbaragliare non solo concorrenti diretti come il telefono fisso, ma anche di penetrare e modificare abitudini radicate – quella di portare un orologio, ad esempio – o di rivoluzionare industrie consolidate come quella fotografica, televisiva e musicale.

 

Appare dunque come un’evoluzione naturale la conclusione cui è giunto uno studio britannico, secondo cui ci si dispera di più per la perdita del cellulare che per quella del proprio animale domestico.

Gli inglesi, infatti, non hanno dubbi: Fido passa in secondo piano rispetto all’amatissimo gadget, la cui perdita – secondo il sondaggio condotto da Lifeline – provocherebbe un vero e proprio turbamento al 66% degli intervistati.

Una percentuale leggermente inferiore, il 64%, invece, si sentirebbe sconvolta dalla perdita del proprio animale domestico.

 

Il telefonino, dunque, crea un vero e proprio attaccamento emotivo, superiore a quello che ci lega a un fedele amico a 4 zampe o, ad esempio, a un frullatore. Sintomo dei tempi che cambiano, ma anche conferma che il cellulare è ormai uno strumento da cui difficilmente ci si riesce a staccare, per motivi che vanno dal senso di insicurezza che si prova quando lo si lascia a casa  – molto raramente se si pensa che secondo un altro sondaggio si dimenticano più facilmente le chiavi che non il telefonino – alla paura che qualcuno possa carpire le informazioni che sempre più numerose stipiamo nel cellulare.

 

Le donne più degli uomini sono attaccate al cellulare: secondo i risultati dello studio il 69% delle rappresentanti del gentil sesso si sentirebbe ‘sconvolta’ dalla perdita del telefonino, contro il 62% degli uomini.

 

Per Anthony Caie di Lifeline, la ricerca conferma che l’attaccamento  che si ha per il telefonino va al di la del semplice sentimento di possesso. “I telefonini – ha spiegato Caie – contengono non solo informazioni che creerebbero imbarazzo o problemi in caso di smarrimento, ma anche foto dei nostri cari, video e musica. Dati a cui si da un forte valore sentimentale”.

 

Secondo un altro studio, condotto sempre in Gran Bretagna da Carphone Warehouse e The London School of Economics i giovani tra i 18 e i 24 anni amano il telefonino in maniera incondizionata, anche più della televisione, con una percentuale di preferenze del 26% contro l’11%.

 

In particolare, per le ragazze, la percentuale sale al 32% mentre i ragazzi – pur non così attaccati al telefonino – lo definiscono il loro accessorio tecnologico più importante, ben al di sopra della Tv.

 

La Gran Bretagna, tra l’altro, è uno dei paesi dove il furto dei telefonini è un vero problema sociale: nella sola Londra vengono rubati ben 10.000 cellulari al mese e 1 su 10 possessori di telefonino ha subito un furto almeno una volta. 

Forse proprio per questo da oltremanica arrivano tecnologie anche molto fantasiose per limitare i danni conseguenti al furto o allo smarrimento del telefono cellulare.

La società Synchronica, ad esempio, ha sviluppato una tecnologia grazie alla quale il cellulare rubato o smarrito lancia un autentico e penetrante urlo di dolore, mentre viene impedito all’instante l’accesso ai dati presenti nella memoria, per evitare che cadano in mani sbagliate.

 

Si tratta di un allarme che il possessore può attivare in pochi secondi quando si accorge della sparizione dell’apparecchio e che consiste in un vero e proprio acuto urlo di disperazione proveniente dal cellulare impossibile da non notare. La stessa tecnologia inibisce quindi in automatico l’utilizzo del cellulare, cancellando inoltre i dati archiviati in memoria.

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