mBanking: le potenzialità delle transazioni mobili per i Paesi in via di sviluppo

di Alessandra Talarico |

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Mobile payment

La necessità di un nuovo quadro normativo che incoraggi le transazioni via telefonino e migliori l’accesso ai servizi finanziari nei Paesi in via di sviluppo, è stata evidenziata da un report appena pubblicato da Vodafone, in partnership con Nokia e Nokia Siemens Network.

Il rapporto – il sesto policy paper pubblicato dal gruppo britannico – riporta i risultati di una ricerca indipendente condotta dagli economisti di Frontier Economics e Groupe d’Economie Mondiale e dai consulenti della Banca Mondiale.

 

I primi tre report Vodafone incentravano la loro attenzione sull’impatto sociale dei telefonini. Quest’ultimo sottolinea l’importanza della telefonia mobile sia per la crescita economica dei Paesi in via di sviluppo che per la sicurezza delle transazioni di milioni di persone che attualmente non hanno accesso ai servizi finanziari.

 

L’impossibilità d accedere ai servizi bancari costringe milioni di persone a un’economia basata solo sui contanti e caratterizzata da scarsa sicurezza e da un mercato del lavoro molto approssimativo.

 

Negli ultimi due anni, progetti pilota condotti in Africa e Asia hanno dimostrato che il potenziale dei servizi di mBanking nei Paesi in via di sviluppo è molto forte, rappresentando la prima reale opportunità per molte persone di godere di benefici scontati nei paesi industrializzati.

Il rapporto conclude dunque che l’accesso ai servizi finanziari è essenziale per lo sviluppo economico e che servizi inclusivi sono fondamentali per ridurre il disagio di chi già vive in situazioni molto precarie.

 

Tuttavia, secondo i curatori del rapporto, le attuali normative non favoriscono lo sviluppo di adeguate strategie di m-transaction: per questo Vodafone, Nokia e Nokia Siemens Networks chiedono ai regolatori di realizzare framework che non restringano o limitino le sperimentazioni commerciali dei servizi finanziaria via cellulare.

 

In particolare viene richiesto di rivedere le attuali norme sui depositi che attualmente sono più centrate sui bisogni delle banche e non permettono l’ingresso nel mercato degli operatori mobili che abilitano i servizi di mBanking.

L’introduzione di servizi di mBanking dovrebbe inoltre servire a introdurre significativi miglioramenti economici, ad esempio rendendo più abbordabili i costi delle transazioni finanziarie internazionali e riducendo i rischi di quelle domestiche.

 

L’interoperabilità degli schemi di m-transaction deve infine essere adeguatamente considerata, per permettere agli operatori di beneficiare dell’effetto ‘network’, assicurando al contempo di non bloccare con troppe regole l’intensità della competizione e il bisogno di innovazione nei nuovi mercati.

 

“In Paesi come il Kenia, dove esistono 400 sportelli bancari, 600 bancomat e 10 milioni di telefonini, la telefonia mobile rappresenta la prima verà opportunità di accesso ai servizi finanziari”, ha spiegato Alan Harper, direttore di Vodafone Group Strategy, sottolineando come ci sia anche il crescente bisogno di assicurare che le attuali regolamentazioni non limitino il potenziale di crescita del settore.

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