Web 2.0: potenzialità e prospettive di social network e blog nella Pubblica Amministrazione

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Il Centro di competenza per la Pubblica Amministrazione di IBM ha presentato uno studio che esamina gli utilizzi e i benefici di network sociali e blogging nel Settore Pubblico. “The Blogging Revolution: Government in the Age of Web 2.0” descrive in dettaglio la crescente affermazione del blog come strumento per promuovere l’impegno sia on-line che off-line di cittadini e funzionari pubblici.        

 

Curato da David C. Wyld Maurin, Professor of Management e Director of Strategic e.Commerce/ eGovernment Initiative presso la Southeastern Louisiana University, il rapporto descrive dettagliatamente le attività di blogging di membri del Congresso, governatori, sindaci, dipartimenti di polizia e vigili del fuoco, e fornisce dei chiarimenti sulla modalità di utilizzo del blogging all’interno degli enti pubblici per migliorare le comunicazioni interne e velocizzare il flusso delle informazioni. Il rapporto valuta inoltre il fenomeno del blogging nelle istituzioni e nelle grandi imprese americane con un’indagine sui top executive che lo utilizzano, esaminandone le potenzialità e le implicazioni.

 

Lo studio riassume le lezioni apprese dai pionieri del blogging nel mondo pubblico e aziendale. Mentre l’uso del blog da parte di candidati politici è stato ampiamente pubblicizzato, meno noto è l’utilizzo di questo mezzo di comunicazione all’interno del governo. Il Generale James Cartwright, che guida il Comando Strategico Americano (e di recente nominato prossimo Vice Presidente del Consiglio di Stato Maggiore), ha creato un blog sicuro in tempo reale volto a collegare generali e truppa.

“Il fattore decisivo è il contributo che un individuo può dare, non il grado, l’età o il livello di esperienza”, ha dichiarato il Generale Cartwright. “Quando lancio una domanda sul mio blog, mi aspetto che la persona che conosce la risposta mi risponda”.

Il fenomeno del blogging è decollato quattro anni fa e a tutt’oggi sono stati creati oltre 60 milioni di blog, rendendo sorprendentemente la blogosfera 60 volte più grande di quanto non fosse ai suoi inizi. Un blog è paragonabile a un diario on line che può essere aggiornato regolarmente e in cui i vari inserimenti appaiono in ordine cronologico. Secondo il rapporto, il blogging si è spostato dall’ambito di adolescenti e studenti di college fino a coinvolgere imprese e governo. Ogni ora vengono lanciati più di 54.000 interventi su  blog (post) per un totale di 1,3 milioni di nuovi post di blog al giorno. In altre parole, la blogosfera continua la sua avanzata, raddoppiando ogni sei mesi.

“La nostra speranza è che questo rapporto informi e ispiri i manager pubblici perché prendano in considerazione nuove modalità d’impegno nel mondo del Web 2.0 con l’obiettivo di migliorare l’accesso dei cittadini ai servizi pubblici, oltre che la democrazia nella nostra società” ha affermato Todd Ramsey, General Manager, IBM Global Government Industry.

“Il blogging – ha aggiunto – non è più una moda. Sta diventando uno strumento chiave per comunicare e collaborare sia internamente con i dipendenti, che esternamente con i clienti. Prevedo che le agenzie governative adotteranno sempre più questo nuovo strumento perché comprenderanno rapidamente le potenzialità del Web 2.0 per risolvere le sfide sempre più complesse che si trovano ad affrontare”.        

 

Il Web 2.0 è caratterizzato dall’aumento di contenuti generati dagli utenti su Internet, un ambiente in cui non è più necessario preoccuparsi degli aspetti tecnici dell’informatica. Il rapporto di Wyld è un’istantanea delle prime fasi di Web 2.0, in cui il fenomeno del blogging non è altro che una delle tecnologie più pubblicizzate per creare network sociali. Wyld si sofferma su altre tecnologie Web 2.0, come la creazione di siti wiki – dove migliaia di utenti collaborano congiuntamente per creare contenuti come la famosa enciclopedia on line Wikipedia. Un altro fenomeno Web 2.0 in rapida crescita sono le nuove esperienze nella realtà tridimensionale come Second Life, in cui gli utenti assumono una ‘identità virtuale’ e hanno un avatar personale – un personaggio animato – che può far la spesa, giocare, e apprendere on-line. Circa 100 università utilizzano Second Life per condurre seminari on-line. Le società lo utilizzano per condurre riunioni tra dipendenti. Il governo potrebbe utilizzarlo un giorno per fornire servizi agli elettori.

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