Facciamo business con i BRICS: il mercato occidentale sottostima le capacità dei paesi emergenti

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Il 72% dei manager intervistati crede che i paesi BRICS siano meno avanzati da un punto di vista tecnologico.

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Una recente ricerca promossa da BT Group ha rilevato come il mercato occidentale non sia assolutamente pronto all’impatto imminente dei mercati emergenti.

 

Oltre il 72% dei manager di grandi aziende occidentali pensa che i mercati BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) siano meno avanzati da un punto di vista tecnologico. 

BT ha commissionato a Datamonitor la ricerca “Facciamo business con i BRICS”, condotta su 800 senior manager di aziende americane, inglesi, francesi e tedesche. Nonostante il 64% degli intervistati ammettano che le economie emergenti possano modificare lo scenario di business a livello mondiale, molti sembrano avere una conoscenza solo rudimentale di questi mercati: 9 direttori su 10 (88%) non conoscono la moneta corrente in Brasile e il 14% crede, ad esempio, che la Vodka sia il prodotto principale della Russia.

 

Secondo Francois Barrault, CEO di BT Global Services, “Le nazioni BRICS hanno già dimostrato una considerevole agilità e facilità nell’adottare strumenti e tecnologie collaborative, dimostrandosi in molti casi, più veloci degli Stati Uniti o dell’Europa. Le aziende occidentali devono accrescere la collaborazione con i mercati BRICS o rischiano di rimanere indietro. Le tecnologie che possono realizzare una reale collaborazione tra aziende occidentali e paesi emergenti sono già disponibili. Una collaborazione di successo tra le aziende occidentali e quelle dei paesi BRICS sarebbe la dimostrazione concreta di una reale globalizzazione”.

 

Secondo la ricerca di BT, l’80% dei manager si rende conto che le tecnologie di comunicazione, necessarie per lavorare con i paesi BRICS, sono già disponibili. Ciononostante, la ricerca evidenzia come la sicurezza dei dati, oltre alle diverse legislazioni e/o le possibili interferenze regolamentari e politiche, rappresentino per gli intervistati le principali barriere rispetto ad una collaborazione con i paesi emergenti.

 

Qui di seguito alcuni dati significativi emersi dalla ricerca:

Il 35% dei manager intervistati non conosce la valuta della Russia, il 55% quella dell’India e il 65% quella del Sud Africa.

 L’India è percepita come il paese migliore tra quelli definiti BRICS, con cui fare business, molto più della Cina, che si è posizionata al secondo posto.

 Il 24% degli intervistati considera la Russia il paese meno conveniente con cui fare business.

 Le aziende del mercato manifatturiero sono le più attive nell’economia dei paesi BRICS; l’82% di queste aziende ha già rapporti di business con i paesi BRICS.

 Il 51% delle aziende operanti nei settori finanziari sono già attive in queste regioni. Per queste aziende i mercati BRICS rappresentano infatti un’opportunità per applicare le proprie conoscenze specialistiche su un modello di mercato in rapido sviluppo.

 Le aziende con un fatturato superiore a 1 miliardo di dollari sono quelle più attive nei confronti dei mercati BRICS. La tendenza crescente alla globalizzazione ha un impatto più forte su queste realtà aziendali che devono incrementare le vendite, differenziare il proprio portfolio da un punto di vista geografico e minimizzare le spese attraverso energia e risorse a basso costo.

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