Ambiente: parte l’iniziativa Climate Savers Computing. Più efficienza per risparmiare energia e ridurre le emissioni

di Alessandra Talarico |

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Il risparmio energetico è diventato una priorità anche per i grandi nomi dell’industria hi-tech, che hanno lanciato l’iniziativa Climate Savers Computing Initiative, vota a risparmiare energia e ridurre l’emissione di gas serra.

 

Il progetto è sostenuto da big del calibro di Intel, Google, Dell,HP, IBM, Lenovo, Microsoft e da organizzazioni quali il WWF e l’Environmental Protection Agency (EPA) che intendono fissare nuovi ambiziosi obiettivi per accelerare il lancio sul mercato di computer e componenti ad alto risparmio energetico e promuovere l’adozione di strumenti di comunicazione e gestione dell’energia più efficienti a livello globale.

 

Allo stato attuale, secondo quanto dichiarato da Urs Hölzle di Google, “un desktop Pc spreca circa la metà dell’energia prodotta, mentre un server medio ne spreca circa un terzo”.

 

L’iniziativa Climate Savers Computing Iniziative mira a raggiungere un obiettivo di efficienza energetica del 90%, che se raggiunto permetterebbe di ridurre le emissioni di gas serra di 54 milioni di tonnellate all’anno e di risparmiare oltre 5,5 miliardi di dollari in costi energetici.

 

Serve però l’impegno di tutti e per questo gli ideatori dell’iniziativa chiedono la collaborazione di ogni azienda e cittadino del mondo per ridurre le emissioni che stanno uccidendo il pianeta: secondo i calcoli, se tutto andrà nel verso giusto, la Climate Savers Computing Iniziative aiuterà a ridurre le emissioni a un livello pari a quello che si otterrebbe eliminando dalle strade 11 milioni di veicoli.

 

“I computer ci hanno aiutato a rendere il mondo più efficiente, con meno spostamenti e più produttività, ma si può fare ancora di più”, ha detto Pat Gelsinger di Intel.

 

L’iniziativa prende il nome dal programma Climate Savers del WWF alla quale partecipano molte aziende leader di diversi settori con l’obiettivo di ridurre le emissioni di anidride carbonica.

E’ la prima volta però che il programma viene applicato a un intero settore, impegnando manufacturer, rivenditori e consumatori.

 

In un primo tempo, l’iniziativa seguirà le guidelines fissate dal programma EPA ‘Energy star‘, ma nei prossimi anni il target verrà innalzato per tentare di raggiungere entro il 2010 un livello minimo di efficienza del 90%.

 

L’industria ICT è impegnata da circa dieci anni nell’abbattimento delle emissioni di gas serra: secondo l’Etno e il WWF, un uso consapevole delle tecnologie ICT potrebbe ridurre le emissioni di CO2 di almeno 50 milioni di tonnellate all’anno entro il 2010.

 

La prima Environmental Charter venne redatta dagli operatori dell’Etno nel 1996 e coinvolse l’industria nell’impegno della salvaguardia ambientale e nella redazione di rapporti regolari. Nel 2004 il documento venne sostituito dalla Sustainability Charter, basata sui tre pilastri dello sviluppo sostenibile: protezione ambientale, progresso sociale e crescita economica.

 

Anche il WWF si dice convinto che l’impegno dell’industria delle telecomunicazioni va nella direzione giusta: l’aumento dell’efficienza e l’innovazione di molte soluzioni che consentono alle persone di lavorare in maniera più flessibile attraverso quella che Nicholas Negroponte ha definito la dematerializzazione dell’economia (bits al posto di atomi).