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Format: Codice deontologico e Comitato per lavorare a una proposta di legge sulle nuove programmazioni

Italia


Proposta di disegno di legge per tutelare i format. Questo uno degli aspetti al quale lavorerà il Comitato ristretto istituito da autori, editori, produttori, rappresentati dell’emittenza radiofonica e televisiva pubblica e privata.

 

Ne fanno parte, per i produttori Carlo Bixio (Publispei), Marco Bassetti (Endemol) Giorgio Gori (Magnolia), Roberto Sessa (Grundy Italia); per gli autori Ugo Porcelli, Domenico Saverni (Sact), Biagio Proietti e Linda Brunetta (Anart), per le emittenti, gli avvocati Maria Rosaria Monaco e Nicoletta Zucchelli (Rai) e l’avvocato Stefano Longhini (Mediaset).

 

Il nuovo organismo sarà guidato dal presidente della Siae Giorgio Assumma e si metterà presto a lavoro per elaborare la proposta di disegno di legge da sottoporre all’esame parlamentare su uno degli argomenti più dibattuti sul mercato italiano dell’audiovisivo.

 

L’obiettivo è quello di fissare alcuni principi cardine, largamente condivisi dall’industria di settore, che possano, in attesa che venga emanato un quadro normativo sulla materia, fornire regole basilari per le utilizzazioni commerciali dei format. 

 

Argomento che risente della mancanza di un framework chiaro e completo, per quella che è considerata una delle principali risorse per l’industria dell’entertainment. Da qui la necessità di questo Comitato ristretto che promuoverà il confronto tra tutte le categorie coinvolte.

 

Quello dei format è un business da 2,4 milioni di euro per il 2004 e 6,4 milioni di euro nel triennio 2002-2004, per i soli 13 Paesi in cui è maggiormente utilizzato (USA, Australia, Regno Unito, Germania, Francia, Italia, Spagna, Olanda, Belgio, Danimarca, Svezia, Norvegia e Polonia (Dati Frapa – Format Recognition and Protection Association).

 

In attesa del Ddl il Comitato ha varato un Codice di deontologia del format, da applicare alle nuove programmazioni.

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