Google: l’acquisizione di DoubleClick sotto la lente dell’Antitrust Usa

di Alessandra Talarico |

I concorrenti: rischio monopolio. Le associazioni per la privacy temono un rafforzamento del controllo sugli utenti

Stati Uniti


Google

La Federal Trade Commission ha avviato un’indagine antitrust sull’operazione da 3,1 miliardi che ha portato Google ad acquisire Doubleclick, una delle maggiori società di pubblicità su internet.

La FTC ha chiesto alla società di fornire ulteriori dettagli sull’accordo per escludere che ci siano irregolarità, sulla spinta dei concorrenti, inclusi Microsoft e AT&T, i quali sostengono che l’accordo darebbe al gruppo di Mountain View una posizione dominante nel mercato dell’advertising online.

 

Secondo Brad Smith – consigliere generale del colosso di Redmond – “la combinazione Google e DoubleClick ha enormi ramificazioni”, dal momento che Google andrebbe a controllare l’80% del mercato, destinato a evolversi in base alle regole del re dei motori di ricerca, che avrebbe facoltà di decretare vincitori e vinti nella corsa alla pubblicità online.

 

Google, aggiunge Smith, “dispone già di tantissime informazioni personali degli utenti, sulle quali basare le sue decisioni sul piazzamento delle pubblicità e questo renderà estremamente difficile competere”.

 

Pur di aggiudicarsi la società e sbaragliare la concorrenza, Google non ha badato a spese: basti pensare che Microsoft era disposto a spendere non più di 2 miliardi di dollari, per una società che ha realizzato lo scorso anno un fatturato di circa 300 milioni di dollari e conta su più di 1.500 clienti – tra cui AOL e News Corporation, proprietaria del popolarissimo MySpace – una rete di relazioni difficilmente replicabile se non con un’ingente investimento e anni di attesa e che ovviamente fa gola ai grandi motori di ricerca che vogliono differenziare la loro offerta pubblicitaria.

 

Contro l’acquisizione si sono schierate anche le associazioni a difesa della privacy, secondo cui Google avrebbe a disposizione troppi dati personali degli utenti. Tra queste la Electronic Privacy Information Center (Epic), che il mese scorso – insieme ad altre associazioni – ha inviato una lettera alla FTC per chiedere maggiore tutela della privacy dei cittadini alla luce dell’accordo. Secondo Epic, l’acquisizione di Doubleclick permetterebbe infatti a Google di monitorare e conservare i dati relativi alle ricerche effettuate e ai siti visitati, con conseguenze disastrose per la riservatezza di dati degli oltre 1,1 miliardi di utenti internet.

 

Google, sottolinea ancora Epic, conserva le tracce delle attività online degli utenti per un tempo indefinito e ha a disposizione una mole di dati come nessun altra azienda al mondo. La società inoltre opera senza nessun obbligo ad assicurare la privacy, la sicurezza e l’accuratezza dei dati personali che colleziona.

 

Anche il gruppo di lavoro della Commissione europea ‘Articolo 29 , ha indirizzato nei giorni scorsi una lettera ai vertici della società per sottolineare le preoccupazioni legate alla tutela della privacy. Preoccupazione condivisa anche dal vicepresidente della Commissione Ue Franco Frattini.

 

Google, da canto suo, si difende sostenendo di aver sempre tutelato la confidenzialità delle informazioni dei suoi utenti: “continueremo a sviluppare tecnologie che miglioreranno la difesa della privacy e siamo impegnati a garantire la trasparenza e il rispetto delle scelte degli utenti”, si legge in una nota.

Assicurazioni che Epic definisce “troppo vaghe” e per questo chiede alla FTC di obbligare la società a rimuovere tutti gli identificativi degli utenti dai propri sistemi, a fornire un piano chiaro su come intende procedere per conformarsi agli obblighi sulla privacy e a stabilire un programma di distruzione dei dati che potrebbero servire a identificare un utente anche dopo la conclusione della sessione di navigazione.

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