Rapporto EITO 2007: riparte il mercato ICT in Europa. Crescita trainata dai nuovi Paesi Ue

di Raffaella Natale |

Alberto Tripi: 'Chiediamo un Dpef che ponga la ricerca e l’innovazione al centro della nuova fase di sviluppo'.  

Europa


ICT

Presentato stamani a Roma il Rapporto EITO 2007 (European Information Technology Observatory) in un incontro organizzato da Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici in collaborazione con Anie ed EITO. Hanno partecipato il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, il presidente di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici Alberto Tripi, e il Presidente EITO Bruno Lamborghini, oltre a numerose presenze imprenditoriali e istituzionali.

 

“I dati confermano in particolare lo sviluppo del mercato europeo dell’informatica con tassi di crescita che vanno dal +3.6% del 2006 al + 4.4% del 2007 ed al +4.7% del 2008, tassi che quest’anno probabilmente verranno rivisti al rialzo in relazione alle nuove previsioni di reddito ed investimenti“, ha dichiarato Bruno Lamborghini.

E’ da sottolineare l’effetto trainante del segmento Software e servizi IT che presenta aumenti tra il 5,5 ed il 6,5% che collocano lo sviluppo europeo alla pari o al disopra della crescita USA.

“A trainare lo sviluppo del mercato europeo – ha sottolineato Lamborghini – sono i nuovi paesi membri dell’Est Europa con crescite attorno al 10%, di cui il Rapporto EITO compie una analisi dettagliata, mercato per mercato, al fine di consentire agli operatori una specifica conoscenza delle opportunità offerte dai nuovi e più promettenti mercati della UE- 27″ .

 

Questa mattina Tripi ha voluto lanciare una proposta, quella di “un Dpef che ponga la ricerca e l’innovazione al centro della nuova fase di sviluppo”.

La ripresa che sta vivendo oggi l’economia italiana – ha spiegato Tripi – deve essere l’occasione per trasformare il modello su cui fa leva il processo di sviluppo, in modo da favorire il radicamento, anche nel nostro paese, di un assetto strutturale basato sull’innovazione a tutti i livelli. Occorrono, cioè,  più investimenti in ricerca e formazione nelle nuove tecnologie Ict allo scopo di aumentare, attraverso il loro utilizzo intensivo, produttività  e competitività delle imprese, efficienza della Pa”.

Allo stesso tempo, ha aggiunto, è necessario porre fine ai mercati protetti, aprire alla concorrenza per premiare l’eccellenza e promuovere lo sviluppo di servizi innovativi per i cittadini e le imprese.

“E’ questo un passaggio strategico non più rinviabile, che potrebbe essere già delineato nel Documento di programmazione economica finanziaria che il Governo presenterà fra poco più di un mese. Ci aspettiamo, infatti, che nel Dpef vi siano elementi guida affinché, con la prossima legge Finanziaria,  si gettino le basi di un’economia dell’innovazione e della conoscenza già a partire dal 2008″ . 

 

“Dall’Europa – ha continuato  il presidente di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici – stanno arrivando segnali sempre più forti in questo senso. Dopo la fase negativa dell’inizio del decennio, l’economia europea appare entrata in un ciclo positivo guidato dall’uso diffuso dell’Ict. Nel VII programma quadro per la Ricerca vi sono oltre 9 miliardi di euro per il solo Ict; delle 31 piattaforme tecnologiche europee attivate negli ultimi due anni, un terzo riguardano l’Ict; la Commissione Europea ha proposto nuove esenzioni al regolamento comunitario per gli aiuti di stato alla ricerca in quanto investimenti non distorsivi della concorrenza. Sono segnali di un processo di cambiamento profondo che viene recepito con maggiore o minore intensità nei diversi Stati membri dell’Ue”.

 

“Il nostro paese – ha evidenziato Tripi – non può e non deve rimanerne ai margini del cambiamento verso l’innovazione, ma ambire a esserne uno dei protagonisti. Le imprese hanno iniziato a fare la loro parte, ora occorre una politica economica coraggiosa, che imprima una spinta decisiva in questa direzione”. 

 

Nel suo intervento, il Ministro delle Comunicazioni si è soffermato su un aspetto di fondamentale importanza per il mercato ICT: le licenze WiMAX.

Gentiloni ha assicurato che la gara, per la tecnologia che potenzia l’accesso radio a internet in larga banda, partirà in estate.

“…Al ministero – ha assicurato – si lavora intensamente per preparare i bandi di gara che faremo la prossima estate“. Gentiloni, che ha sottolineato come c’è molta attesa in alcune regioni per il nuovo servizio, ha definito il WiMAX una “…ulteriore carta vincente per l’accesso alla banda larga”.

Lo scorso 9 maggio l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha, infatti, approvato il Regolamento che definisce le procedure per l’assegnazione, da parte del ministero delle Comunicazioni, “Dei diritti d’uso delle frequenze nella banda a 3,5 GHz”, per le tecnologie di accesso radio a larga banda (Broadband Wireless Access), tra cui il WiMax.

 

Guardando in dettaglio i dati del Rapporto EITO presentati questa mattina, emerge che il 2006 ha visto, a livello europeo, il sorpasso dei tassi di crescita del mercato IT rispetto a quelli del mercato delle telecomunicazioni (crescita limitata al 2%). Tuttavia, nei prossimi anni, una nuova fase di crescita per tutto il settore ICT in Europa verrà dallo sviluppo dei servizi a valore aggiunto offerti dalle reti a banda larga in particolare nelle aree dell’eBusiness, dell’eGovernment, dell’eHealth, e dai contenuti digitali per l’e-entertainment.

In forte crescita anche le nuove opportunità offerte dalle applicazioni online basate sui contenuti generati dagli utenti (UGC), dalle nuove imprese web 2.0, dalla diffusione di apparati RFId e dalle applicazioni machine-to-machine.

 

Il Rapporto EITO 2007 analizza anche 9 settori industriali europei utilizzatori di ICT, sulla base delle ricerche dell’eBusiness@Watch (un Osservatorio coordinato dalla Commissione Europea). Ne esce un quadro di rilancio delle applicazioni eBusiness, in particolare nel turismo e nella sanità, dove i modelli ICT per la riorganizzazione aziendale stanno profondamente innovando le filiere d’impresa.

I driver principali sono rappresentati dalla diffusione di applicazioni basate sul web in cui le reti internet, il VoIP e le reti Private Virtuali (VPN) costituiscono l’architettura centrale dei nuovi modelli organizzativi, centrati sull’accesso/interazione in mobilità-real time, sui data base aziendali interoperabili, sulla moltiplicazione di sistemi RFId per la gestione di logistica e delle filiere produttive, sull’impiego crescente di sistemi Open Source e su una sempre maggiore attenzione alla sicurezza online.

 

L’Unione Europea allargata sembra essere entrata in un ciclo di sviluppo molto positivo guidato dall’impiego diffuso delle tecnologie ICT e Internet e dalla presenza di infrastrutture e servizi di rete sia di tipo fisso, che mobile e wireless, molto innovativi“, ha concluso Lamborghini.

 

L’Europa e i singoli Stati membri devono accelerare nel superamento dei ritardi esistenti nei confronti degli USA e delle nuove aree Asiatiche, in particolare negli investimenti in ricerca e nella formazione delle competenze tecnologiche e manageriali.

 

Il settimo programma quadro della ricerca dell’Unione Europea (in vigore dal 2007 al 2013) offre circa 9 Mld di euro di finanziamenti alla ricerca dell’industria ICT (+75% rispetto al precedente Programma).

E’ quindi fondamentale, soprattutto per l’industria italiana dell’ICT, cogliere l’opportunità dei finanziamenti europei aumentando la propria capacità di collaborazione con gli enti di ricerca pubblici e la propensione all’internazionalizzazione partecipando ai progetti comuni con le imprese degli altri paesi membri (in particolare sfruttando le opportunità offerte dai nuovi mercati dell’Europa dell’Est).

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