Cellulare alla guida: l’imprudenza è senza confini! Dall’Europa agli Usa i divieti producono scarsi risultati

di Alessandra Talarico |

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Cellulari

Chi di voi leggerebbe un giornale, scriverebbe una lettera o guarderebbe la tv mentre sta guidando? Credo nessuno risponderebbe in tutta coscienza, io!

Purtroppo però così non è quando si tratta di scrivere un sms dal cellulare o leggere una mail dal blackberry e, come spesso succede quando si parla di malcostume, la tendenza è pressoché identica in tutto il mondo.

 

Un fenomeno tanto diffuso e pericoloso che negli Stati Uniti, più precisamente nello Stato di Washington, è stata varata la prima legge per mettere al bando la pratica del “D.W.T.”, ossia il ‘driving while texting‘, la guida col cellulare. Chi viene ‘beccato’ con le mani sulla tastiera del telefonino invece che sul volante rischia una multa di 101 dollari e molti altri Stati vorrebbero accodarsi all’iniziativa: il New Jersey vorrebbe approvare una simile legge ma alzando le ammende a 250 dollari.

 

A essere illegale, infatti, non è tanto il fatto di parlare al cellulare senza auricolare – cosa che in diversi Stati Usa non è ancora bandita con una legge specifica – quanto di dedicarsi ad attività più diversificate come la scrittura di un messaggio o di una mail e il relativo invio, col rischio di non vedere uno stop o il semaforo rosso è provocare seri incidenti.

 

Secondo molti studi, usare il cellulare mentre si è alla guida provoca un ‘invecchiamento’ delle capacità di reazione: in sostanza, se un ragazzo di 20 anni si mette al volante parlando al cellulare, i suoi tempi di reazione sono gli stessi di un guidatore di 70 anni senza cellulare. È come – dicono gli esperti – subire un invecchiamento immediato.

 

Anche in Italia, la ‘cultura’ di parlare al telefonino e inviare messaggi mentre si guida stenta a morire: nei primi 4 mesi di quest’anno, secondo la Polizia Stradale, le multe per questa pericolosa infrazione sono aumentate del 20,3%, toccando quota 15.891 rispetto alle 13.212 dello stesso periodo dello scorso anno.

 

Nel nostro Paese la sanzione per gli irriducibili del telefonino è di 70 euro con la decurtazione di cinque punti dalla patente. Oltre 79 mila i punti ritirati per questa infrazione dall’inizio dell’anno.

 

Non si tratta, comunque, soltanto di qualche punto in meno sulla patente, ma del fatto che molti sottovalutino la pericolosità dell’uso del cellulare alla guida, mentre è appurato che una distrazione di soli due secondi a 100 km/h fa percorrere alla nostra macchina 56 metri prima che percepiamo un ostacolo, poi fra tempo di reazione (un secondo) e frenata in condizioni ottimali ne servono altri 71. Totale 127 metri prima di riuscire a fermare il veicolo.

 

Ricordiamo inoltre che, secondo uno studio dell’ISS – Istituto Superiore di Sanità (Franco Taggi) – il rischio relativo per chi utilizza il cellulare è pari a 4. Cioè chi guida utilizzando il telefonino (anche con l’auricolare o il viva voce), ha 4 volte più probabilità di rimanere coinvolto in un incidente rispetto a chi non lo utilizza.

 

Lo studio, informa inoltre che secondo recenti ricerche è emerso che il degrado della capacità di guida determinato dall’uso del cellulare è simile a quello indotto da un’alcolemia del conducente intorno a 80mg/100ml (si ricordi che il limite legale in Italia è pari a 50mg/100ml).

 

Per rendersene conto da soli, basta fare un semplice esperimento: alla fine di una telefonata di qualche minuto, cercate di ricordare qualche particolare significativo del tratto di strada percorso. Il vostro cervello non lo ha assolutamente percepito. Forse non ricorderete neppure le località attraversate (o un casello di uscita).

 

Forse, spiega il presidente dell’Associazione amici sostenitori della Polstrada, Giordano Biserni, “sarebbe il caso che i gestori telefonici cominciassero a spiegarlo bene anche nelle loro pubblicità, tanto per dare una mano alla sicurezza”.

 

Anche i guidatori britannici sono restii ad abbandonare l’amatissimo cellulare alla guida: secondo la compagnia di assicurazioni Direct Line, nonostante il recente aumento delle sanzioni per questo tipo di infrazione, in una sola settimana di osservazione sono stati ben 520 i guidatori ‘beccati’ in flagrante.

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