Diritto d’autore: primo sì dell’Europarlamento. Carcere per i pirati ‘organizzati’, ma non per il singolo utente  

di Raffaella Natale |

Unione Europea


Commissione europea

Approvata in prima lettura, con 374 voti favorevoli, 278 contrari e 17 astensioni, la proposta di Direttiva che prevede sanzioni penali per i responsabili di violazioni dei diritti di proprietà intellettuale e contraffazione di prodotti circolanti nel mercato.

OK dall’Europarlamento, riunito in seduta plenaria, alla risoluzione di Nicola Zingaretti (Ds) che introduce sanzioni penali contro la pirateria informatica. Per la contraffazione e la violazione della proprietà intellettuale si rischiano fino a 4 anni di carcere e sanzioni fino a 300.000 euro. Ma la norma esclude chi scarica da internet per uso personale, perché vuole colpire soprattutto il crimine organizzato e le violazioni su larga scala. Essendo stata emendata la proposta torna al Consiglio, dove già si prevedono resistenze. Soddisfazione di Confindustria.

                           

Nello specifico, le misure riguardano il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale “nel contesto della contraffazione e della pirateria“.

Per “diritti di proprietà intellettuale” si intendono uno o più dei seguenti diritti: diritto d’autore, diritti connessi al diritto d’autore, diritto sui generis del costitutore di una banca di dati, diritti dei creatori di topografie di prodotti semiconduttori, diritti relativi ai marchi (nella misura in cui l’estensione ad essi della protezione del diritto penale non sia in contravvenzione delle norme sul libero mercato e sulle attività di ricerca), diritti relativi ai disegni, indicazioni geografiche e denominazioni commerciali (nella misura in cui sono protetti dal diritto nazionale in quanto diritti di proprietà esclusivi).

Sono stati esclusi i brevetti e i diritti di proprietà industriale derivanti dai brevetti. Data la complessità della maggior parte dei progetti di ricerca, nello svolgere il proprio lavoro gli inventori, secondo l’Europarlamento, rischiano continuamente di violare i diritti brevettuali.

Prevedere sanzioni penali per queste violazioni, pertanto, potrebbe distogliere inventori e ricercatori dal compiere scelte innovative.

 

L’Aula ha quindi approvato una serie di emendamenti al testo originario, presentato dalla Commissione europea, chiedendo l’esclusione dei brevetti dal campo d’applicazione della normativa e precisando alcuni diritti da tutelare, in particolare riguardo agli utenti di internet che scaricano file per uso personale e non per scopi commerciali, nonché per giornalisti, insegnanti e ricercatori. L’emendamento n°39, in particolare, esclude dalla definizione delle “violazioni su scala commerciale” a cui si applicano le sanzioni penali, gli “atti compiuti da un utilizzatore privato per fini personali e non di lucro”.

 

Come ha spiegato il relatore Nicola Zingaretti, la Direttiva prende di mira la contraffazione, la pirateria e le violazioni intenzionali dei diritti di proprietà intellettuale, organizzate su “scala commerciale”.

 

Secondo l’analisi di Zingaretti, discussa in aula, negli ultimi dieci anni il volume delle merci contraffatte è aumentato del 1600%, come giocattoli, abiti, scarpe, alimenti, cosmetici, sostanze chimiche, prodotti gastronomici recanti denominazioni false, occhiali, compact disc e Dvd. Tale fenomeno ha portato negli ultimi dieci anni a 125.000 nuovi disoccupati in Europa e danni per l’economia a causa dell’evasione fiscale. Ma i danni, ha concluso Zingaretti, riguardano anche i consumatori, a esempio per la cattiva qualità dei medicinali o dei cosmetici contraffati, o per i pericoli rappresentati dai giocattoli che non rispettano le norme di sicurezza Ue.

 

La Direttiva, ha osservato il relatore, riguarda la lotta contro il crimine organizzato, “…che agisce a livello globale, che non conosce confini e che può contare su immense risorse“, e perciò, ha sottolineato, è necessario procedere un’armonizzazione a livello Ue delle norme penali contro questi reati.

 

A Strasburgo la soddisfazione è bipartisan: Zingaretti ha accolto l’esito della votazione come “…un fatto di straordinaria importanza. Il Parlamento europeo va avanti nella lotta alla contraffazione e alla pirateria, ma si oppone alla criminalizzazione dei consumatori. L’assemblea – dice secondo quanto si legge in un comunicato – ha lanciato un messaggio inequivocabile a chi profitta delle merci contraffatte, a chi minaccia la competitività del nostro ‘made in’, a chi specula sul lavoro nero, a chi si fa gioco dei consumatori e sottrae enormi risorse all’erario pubblico”.

Per la prima volta, il Parlamento Europeo dice “sì all’armonizzazione degli ordinamenti penali nei 27Stati membri”.

 

Per Zingaretti, “…il compromesso è di grande equilibrio, anche perché esclude esplicitamente dalle sanzioni penali gli utenti del web e perché non interviene nelle discipline per le quali, nel corso degli anni, il diritto civile si è dimostrato uno strumento più efficace di quello penale, i brevetti“. Inoltre, si legge ancora nella nota, “questa direttiva è a favore dei consumatori europei, perché li tutela dai rischi connessi all’utilizzo delle merci contraffatte“. Per questo, conclude il relatore, “…mi sembra del tutto incomprensibile e contraddittorio l’atteggiamento assunto dai vertici di Bruxelles di alcune organizzazioni dei consumatori e degli utenti”.

 

Secondo Antonio Tajani, Presidente degli eurodeputati di Forza Italia, “…l’approvazione da parte del Parlamento europeo delle norme che armonizzeranno le misure penali contro la contraffazione ha un importante successo nella lotta contro la criminalità. La contraffazione è diventata, infatti, un fenomeno così vasto da non poter più essere contrastato solo a livello nazionale”.

 

“…Rischiare di criminalizzare decine di milioni di cittadini si traduce in una politica lontana dalla realtà e controproducente anche rispetto all’obiettivo di contrastare le organizzazioni criminali”. Così Marco Cappato, deputato europeo radicale, boccia l’adozione da parte dell’Europarlamento della risoluzione Zingaretti riguardo alla contraffazione e alla violazione della proprietà intellettuale.

 

“…Purtroppo non siamo riusciti a respingere la Direttiva, ma almeno abbiamo fissato alcune limitazioni“. Lo ha detto Umberto Guidoni, deputato europeo del Pdci, a proposito della risoluzione del Ds Nicola Zingaretti, approvata all’Europarlamento, che introduce sanzioni penali per la contraffazione e la violazione della proprietà intellettuale.

La Direttiva, ha detto ancora Guidoni, “…confonde il contrasto alla contraffazione con le violazioni in materia di proprietà intellettuale, rischiando così di rendere meno efficace la lotta alla falsificazione criminale”.

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