eContent: arriva anche l’auditel per i video trasmessi in streaming  

di Raffaella Natale |

Italia


eContent

L’ultima conferma ci arriva dal MIPTV di Cannes, ma non che ce ne fosse bisogno: il mercato televisivo ha ormai sposato la multimedialità.

L’utente è sempre di più alla ricerca di contenuti digitali, interattivi, fruibili on demand. Il web è diventano il medium più utilizzato per trovare programmi di gradimento e rivedere quanto già andato in onda sulla Tv.

 

Internet, si sa, ci ha cambiato la vita. E non solo per il veloce reperimento di ogni tipo di informazione, ma soprattutto perché, grazie alla banda larga, è diventato in breve tempo un nuovo canale di distribuzione di contenuti.

Il web è diventata una miniera di musica, cinema, e recentemente stiamo assistendo all’esplosione di materiale prodotto direttamente dagli utenti, i cosiddetti user genereted content.

 

Alcuni analisti sostengono che, nei prossimi cinque anni, la quantità di film e programmi televisivi scaricati online sarà dieci volte superiore a quella di oggi e pari a un valore di circa 6,3 miliardi di dollari.

Il mercato generato da siti da cui si può scaricare materiale in modo legale dovrebbe crescere in modo esponenziale, soprattutto grazie all’alta diffusione di connessioni broadband.

Un’ulteriore spinta dovrebbe arrivare da nuovi servizi legali peer-to-peer. Si tratta di un servizio fornito da un server centrale che gestisce il sito, ad esempio per caricare e scaricare dati, e in cui tutti possono agire autonomamente.

 

I famosi siti di video-sharing, come YouTube e MySpace, hanno compreso la potenzialità di questo nascente mercato e si stanno muovendo, valutando nuovi business model ed eventuali allargamenti. Ma non sono solo le web company a essersi lanciate in quest’avventura, tanti anche i broadcaster e le telcos. Gli investitori non si sono lasciati scappare l’opportunità di utilizzare questo potente mezzo per veicolare online con lo streaming i propri messaggi pubblicitari.

 

In questo contesto si comprende l’importanza di introdurre strumenti di misurazione dello streaming online. Ci ha pensato Nielsen//NetRatings che ha ampliato il proprio portafoglio con una nuova soluzione che consentirà di effettuare questi conteggi. Parliamo di SiteCensus Streaming, una sorta di auditel per i contenuti trasmessi in streaming su internet.

 

Il servizio fornisce una gamma d’informazioni che comprendono gli Unique Viewers, ovvero il numero di utenti che visualizzano un contenuto audio o video online, gli Stream Views, il numero di clip visualizzate, gli Average Stream Duration e Completed Streams, i dati sulla durata media e sugli stream visti completamente.

Ma anche le informazioni riguardanti Geographic Location, per sapere da dove accedono gli utenti, e Streaming Launch URL, ovvero le pagine più utilizzate per il lancio dello streaming.

 

Louise Ainsworth, amministratore delegato EMEA di Nielsen//NetRatings, ha spiegato che “E’ evidente come ci sia una grande attenzione e un costante aumento degli investimenti pubblicitari sullo streaming online. SiteSensus Streaming completa la nostra attuale offerta fornendo agli editori un’intelligence precisa e affidabile per comprendere il consumo dei contenuti Dav (Digitali Audio e Video ) e per sviluppare la presenza dello streaming sui loro siti, massimizzando così i profitti derivanti da questa attività“.

 

“Gli utenti italiani – ha aggiunto Luca Bordin, direttore Italia Nielsen//NetRatings – dimostrano un grande interesse verso i contenuti multimediali”.

“…Negli ultimi mesi – ha commentato – stiamo rilevando un’importante crescita nell’audience e nei consumi di questi contenuti: ogni mese oltre 5 milioni di internauti italiani visitano un sito di video, dieci volte gli utenti registrati solo un anno fa e i consumi di YouTube, per citare l’esempio di maggior successo, sono passati da circa 5 minuti nel marzo del 2006 agli attuali 25 minuti spesi in media per persona sul sito. Gli editori web italiani hanno saputo cogliere tempestivamente il fenomeno e non hanno mancato di investire sui contenti in streaming, ormai largamente presenti sui grandi siti italiani”.

“Siamo convinti – ha concluso Bordin – che questa nostra proposta di uno standard di misurazione dei contenuti DAV sia più che mai tempestiva anche per il mercato italiano”.

   

Entro la fine dell’anno Nielsen//NetRatings arricchirà il sistema di misurazione con l’utilità Video Census, tecnologia per profilare gli utenti e fornire un ranking del mercato. Questa soluzione sarà già disponibile entro la fine di quest’anno negli Stati Uniti. Per quanto riguarda l’Europa, la data di rilascio non è ancora stata definita ma verrà comunicata nei prossimi mesi.

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