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Nuove nomine in vista per la FUB: Gentiloni designa i cinque consiglieri. Maurizio Dècina presidente  

Italia


Nuove nomine in vista per la Fondazione Ugo Bordoni. Paolo Gentiloni ha designato i cinque consiglieri che, stando allo statuto, sono di competenza del Ministero delle Comunicazioni. Tra i nuovi nomi spicca quello di Maurizio Dècina, professore ordinario di telecomunicazioni al Politecnico di Milano, ritenuto uno dei massimi esperti europei del mercato ICT. Dècina, che è membro e past President dell’Advisory Board di Key4biz, ricoprirà la presidenza che fino a oggi è stato di Giordano Bruno Guerri.

 
 

Dècina è stato direttore scientifico del Cefriel, presidente della Communications Society dell’IEEE (Institute of Electrical and Electronic Engineers), che è l’associazione americana e internazionale degli ingegneri delle telecomunicazioni.

E’ stato, tra le altre cose, anche consulente per i Laboratori Bell di AT&T per la ricerca e sviluppo di apparati innovativi per tlc e per i Laboratori di Ricerca Centrale di Italtel.

Nel 1986 è stato nominato “Fellow” dell’IEEE per i contributi tecnico scientifici dati allo sviluppo delle telecomunicazioni. Nel 1997 e nel 2000 gli sono stati assegnati due premi dell’IEEE, rispettivamente, Award in International Communications e Third Millennium Medal Award’.

 

Tra gli altri nomi, anche Valerio Zingarelli, Presidente di Telecommunications Studies Consulting e Scientific Member di ThinkTel, e va ricordato anche per essere stato tra i manager che parteciparono al lancio dell’allora Omnitel (oggi Vodafone Italia); con lui Flavia Barca, Coordinatrice dello IEM (Istituto di Economia dei Media) della Fondazione Rosselli. Conferma per Alessandro Ovi, ex consigliere per l’innovazione di Romano Prodi alla Commissione Ue e membro del Cda delle Generali e Telecom Italia Media. Infine l’ultimo nome indicato dal Ministro è quello di Francesco Siliato, Docente di Sociologia dei processi culturali e della Comunicazione Politecnico di Milano, già nel Comitato di Italia digitale.

 

Il nuovo Cda della FUB sceglierà il nuovo direttore generale. Conferma, infine, per il direttore delle ricerche Mario Frullone.

Un Consiglio che appare molto più tecnico, chiamato a rispondere alle esigenze di un mercato, quello delle comunicazioni, in rapida evoluzione che spinge verso le nuove tecnologie.

 

La FUB, riconosciuta dalla legge n. 3 del 16 gennaio 2003, elabora e propone strategie di sviluppo del settore delle comunicazioni, coadiuva operativamente il Ministero delle comunicazioni nella soluzione organica e interdisciplinare delle problematiche di carattere tecnico, economico, finanziario, gestionale, normativo e regolatorio.

Forte di un’esperienza maturata in molte aree, come la radiopropagazione, le comunicazioni ottiche, la sicurezza e la protezione nelle telecomunicazioni, le reti tlc, le comunicazioni multimediali.

 

La sua attività è finanziata dai Soci Fondatori e da un contributo pubblico su base triennale. Come previsto dalla legge, entro il 31 marzo di ogni anno, la FUB invita una relazione al Governo e alle competenti Commissioni parlamentari nella quale dà conto delle attività svolte nell’anno precedente.

Le attività sono organizzate “per progetti” che vengono svolti aggregando, di volta in volta, competenze specifiche di ricercatori e tecnici. Alcuni progetti sono sviluppati su richiesta del Ministero delle comunicazioni, nell’ambito del citato rapporto convenzionale, altri si inquadrano in iniziative che vedono la FUB collaborare con diversi enti pubblici e privati; altri ancora fanno riferimento a iniziative europee. I progetti si inquadrano nell’ambito di sei “aree di attività”:

 

1. Reti di nuova generazione

2. Tecnologie radio avanzate

3. Sistemi avanzati di broadcasting

4. Sicurezza

5. Analisi di sviluppo di linguaggi multimediali

6. Analisi economica e supporto alle scelte pubbliche

 

Inoltre, visto le vaste attività che sono state svolte nel campo del monitoraggio dei campi a radio frequenza si è deciso di considerare questo settore come un’area con una sua propria autonomia, vale a dire la rete nazionale di monitoraggio dei campi elettromagnetici.

 

Nel campo della televisione digitale, la legge 3/2003, assegna alla FUB la supervisione tecnica delle attività di sperimentazione di trasmissioni digitali terrestri e di servizi interattivi con particolare riguardo alle applicazioni di carattere innovativo nell’area dei servizi pubblici e dell’interazione tra i cittadini e le amministrazioni dello Stato (tGovernment) che sono realizzate sotto la vigilanza del Ministero delle comunicazioni e dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

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