MVNO fai da te: arriva Sonopia. Chiunque potrà mettere il proprio brand sui telefonini

di Alessandra Talarico |

Stati Uniti


Sonopia

Mai sognato di diventare operatore mobile virtuale? Se sì, è nata la società che fa per voi. Si chiama Sonopia e l’ha messa in piedi un ex dirigente Microsoft – Juha Christensen – che ha anche co-finanziato il consorzio Symbian.

Uno, insomma, che di wireless se ne intende e promette ora di poter trasformare qualsiasi gruppo – sia esso una chiesa, una scuola, una squadra, un ente non profit – in operatore mobile virtuale.

 

Sinopia offre un vero e proprio pacchetto completo: chiunque sia interessato a diventare MVNO sigla un contratto online e potrà offrire servizi wireless attraverso la rete di Verizon Wireless, con tanto di telefonini col proprio marchio, contenuti personalizzati – dal social networking a blog e  photo-sharing  – e piani tariffari ad hoc.

 

Sonopia si occuperà quindi delle questioni prettamente tecniche quali la fatturazione, la gestione del credito, la distribuzione e il supporto clienti.

Quanto ai guadagni, al gruppo sponsor va il 5% dei profitti, il resto viene equamente suddiviso tra Sonopia e Verizon Wireless, joint venture tra Verizon Communications e Vodafone Group.

 

Le associazioni americane, conti alla mano, avrebbero tanto da guadagnare col nuovo business, e potrebbero così anche disporre di un nuovo canale di comunicazione con i membri e gli affiliati.

 

Ma se i gruppi non profit e Sonopia vincono, chi ci perde? Sul lungo periodo, dicono gli analisti, a rimetterci saranno gli operatori mobili, specialmente i player di nicchia, come Virgin Mobile, Amp’d e Helio – che negli ultimi anni hanno speso milioni di dollari per imporre il loro marchio e attrarre particolari segmenti user.

Le organizzazioni che si rivolgono a Sonopia, però, possono già contare su schiere di fedeli seguaci – pensiamo se in Italia decidessero di utilizzare il servizio squadre di calcio come la Juve o anche la Ferrari – e non dovranno dunque spendere vagonate di soldi per attrarre nuovi utenti.

 

Anche il modello di business potrebbe permettere a Sonopia di registrare margini più ampi di altri rivenditori e persino degli stessi service provider. In media, infatti, un carrier americano spende circa 300 dollari in marketing per ogni nuovo utente conquistato. Costo che Sonopia non deve affrontare. Anche i costi operativi saranno bassi, dal momento che la stipula del contratto avviene online e la maggior parte degli sviluppatori sono di stanza a Kiev, Ucraina, dove i costi el lavoro sono molto bassi.

 

“Saremo profittevoli dal primo cliente”, assicura Christensen, la cui nuova creatura ha raccolto oltre 10 milioni di dollari dalle società di venture capital ComVentures e Sevin Rosen.

 

Christensen, che conta al momento 8 clienti – tra cui la  National Wildlife Federation (NWF), l’International Animated Film Society e la squadra di baseball Long Island Ducks – spera di raggiungere quota 10 mila clienti entro il 2009.

 

La portavoce della NWF, Greg Griffith, conta di riuscire a racimolare 100 mila dollari nel primo anno, in tempo per infilare la questione ambientale nell’agenda per le presidenziali Usa del 2008.

“Credo che sia un nuovo canale molto interessante per comunicare con i membri della fondazione”, ha spiegato la Griffith.

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