Cellulare a bordo: la FCC dice no. Troppi i problemi tecnici e i dubbi dell’industria

di Alessandra Talarico |

Stati Uniti


Cellulare in areo

L’aereo è al momento una delle ultime zone franche in cui potersi rilassare senza per forza dover ascoltare le dissertazioni telefoniche del vicino, e negli Usa sarà ancora così, dal momento che la Federal Communication Commission sembra aver abbandonato l’idea di autorizzare l’uso dei cellulari a bordo degli aerei.

La motivazione sarebbe da addurre a problemi tecnici – nello specifico la difficoltà di gestire da terra le chiamate effettuate ad alta quota – ma la Commissione deve anche aver tenuto conto delle numerose segnalazioni giunte da parte dei consumatori.

Sono stati molti infatti i passeggeri a chiedere di non consentire l’uso del cellulare a bordo, per non essere costretti a subire anche in aereo – una delle poche oasi fin qui esenti da trilli vari – le interminabili conversazioni del vicino di posto.

 

Kevin J. Martin, chairman della FCC, ha comunque spiegato che il problema reale non riguarda tanto la sicurezza delle apparecchiature di bordo né l’eventuale malcontento dei passeggeri, quanto i dubbi sollevati dall’industria mobile.

I sistemi cellulari sono infatti concepiti per consentire la comunicazione tra un telefonino e una singola torre. Ma un telefonino che si trova a una quota di diverse miglia può contattare diverse torri alla volta, collegandosi a ognuna e intasando la rete.

 

Alla luce di queste difficoltà e delle diverse incertezze tecniche, ha detto allora Martin, “non ha molto senso andare avanti”.

 

Anche le compagnie aeree – oltre alle associazioni degli assistenti di bordo – hanno comunque dimostrato preoccupazioni per le implicazioni ‘sociali’ dell’uso del telefonino a bordo, seppur continuando a dirsi interessati alla possibilità di permettere l’uso dei laptop per consultare le email e connettersi a internet, come già fanno diverse compagnie aeree europee e giapponesi – Lufthansa, Japan Airlines e Singapore Airlines – che offrono già un servizio di connessione internet ad alta velocità – Connexion – sviluppato da Boeing per i suoi jet. I costi del servizio variano da 10 a 27 dollari a passeggero.

 

Le società americane, da canto loro, sono state finora bloccate dall’incertezza normativa, dai costi e dalle perplessità sollevate dal servizio: già abbastanza sotto pressione, le compagnie aeree d’oltreoceano si sono dimostrate riluttanti a spendere centinaia di migliaia di dollari per le necessarie attrezzature di comunicazione che potrebbero impattare sulle spese per il carburante.

 

Il divieto di usare telefoni cellulari in volo è entrato in vigore negli Usa nel 1991 per evitare interferenze con i sistemi radio terra-aria, un rischio ora considerato obsoleto per via dei progressi tecnologici.

 

La Federal Aviation Administration sta studiando la fattibilità tecnica dell’uso dei cellulari in volo dal 2004, ma le nuove perplessità dell’industria sembrano aver fatto definitivamente tramontare l’idea, con buona pace dei consumatori americani, la maggior parte dei quali – secondo un recente sondaggio di USA Today – non gradiva la prospettiva di doversi sorbire le conversazioni telefoniche del vicino anche ad alta quota.

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