Vodafone ancora nel mirino dell’Antitrust per l’offerta ‘Casa’. La società replica: rispettata la sospensione degli spot

di Alessandra Talarico |

Italia


Spot Vodafone

Vodafone finisce ancora una volta nel mirino dell’Antitrust a causa della pubblicità del servizio “Vodafone Casa” stampata sul retro del carnet di buoni pasto, in distribuzione presso gli uffici dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

 

La società si difende, e dichiara di aver “ottemperato immediatamente a sospendere la campagna pubblicitaria su tutti i mezzi”.

“Nel caso specifico – ha aggiunto – trattandosi di materiale già stampato e in circolazione prima della data della delibera, non è stato tecnicamente possibile per la società emittente dei buoni pasto provvedere al recupero del materiale già distribuito capillarmente agli assegnatari”.

 

Lo scorso 6 dicembre, l’Agcm aveva disposto la sospensione provvisoria della campagna pubblicitaria, ritenendo che i messaggi contenuti negli spot con protagonisti i campioni del mondo Totti e Gattuso lasciassero intendere che il servizio fosse “assolutamente fungibile alla tradizionale telefonia fissa”.

“In realtà – nota l’Agcm – risultava che la prospettata fungibilità del servizio di telefonia fissa sussiste soltanto quando l’utente si trova nell’area della propria abitazione (c.d. home-zone) mentre, al di fuori di quest’area, vi sono limitazioni d’uso e costi aggiuntivi da sostenere per le chiamate in entrata”.

 

Il 9 gennaio, l’Agcm acquisisce agli atti una copia di un messaggio pubblicitario relativo all’offerta “Vodafone Casa”, riportato sul retro del carnet.

Nel messaggio in esame – sottolinea l’Antitrust – sono riportate le seguenti affermazioni:  “stacca il fisso e attacca il numero” accompagnate dalla riproduzione grafica, rispettivamente, del filo di collegamento dei tradizionali telefoni fissi e di un apparecchio telefonico mobile.

Nella parte centrale del messaggio, è presente inoltre al seguente affermazione “da oggi con Vodafone Casa porti il numero di casa sul tuo cellulare”.

 

A questo punto, l’Authority invia due distinte richieste di informazioni, una a Vodafone l’altra alla società Gemeaz, chiedendo chiarimenti in merito al periodo di diffusione del carnet.

 

Gemeaz, nel confermare che le matrici di stampa sono state consegnate da Vodafone in data 8 novembre 2006, ha sottolineato che la personalizzazione delle copertine dei carnet è avvenuta “tra i primi giorni di dicembre e i primi giorni di gennaio a seguito di ordini ricevuti nel medesimo periodo da parte dei nostri clienti”, precisando che non “è possibile indicare specificatamente le date di utilizzo in quanto le copertine vengono utilizzate fino ad esaurimento scorte…”.

 

Dalle evidenze documentali – conclude dunque l’Antitrust – “risulta che la diffusione del messaggio…avente contenuto analogo a quello dei messaggi valutati nel provvedimento di sospensione del 6 dicembre 2006, rientranti nella campagna pubblicitaria “Vodafone Casa”, e connotato dal medesimo profilo di ingannevolezza già accertato ad una prima delibazione della fattispecie, è avvenuta successivamente al 20 dicembre 2006″ .

 

Per l’Agcm, dunque, Vodafone non avrebbe ottemperato alla delibera e rischia ora una sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 50.000 euro.

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