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Tv mobile: dal CeBit la Reding incalza, ‘Necessaria una strategia comune, ma ancora poche le possibilità di accordo su una norma unica’

Germania


La Tv disponibile anywhere e anytime piace, come dimostrano gli studi sull’argomento, ma necessita di un urgente framework per fare ordine in un settore dove si scontrano operatori tlc e broadcaster.

E’ di Tv mobile si è parlato anche oggi CeBit (15-21 marzo 2007) di Hannover, dove Viviane Reding, Commissario Ue per la Società dell’informazione e Media, ha sostenuto che per promuovere la domanda in Europa, è necessario incoraggiare i vantaggi di questi servizi, delle offerte commerciali e dei dispositivi interoperabili, oltre all’importanza della disponibilità delle frequenze radio e una regolamentazione snella delle licenze.

La Tv in mobilità è in grado di creare nuove opportunità commerciali per i produttori di contenuti e fornitori di servizi di offrire nuovi servizi a valore aggiunto agli utenti, oltre a creare occupazione in Europa. Mentre al momento i singoli Paesi vanno sviluppando ciascuno il proprio mercato della Tv mobile, la Commissione sottolinea la necessità di disporre di una strategia comunitaria proattiva e coordinata.

 

La Reding ha sottolineato che “…con un mercato mondiale stimato in 11,4 miliardi di euro nel 2009, la Tv mobile offre all’Europa la possibilità di combinare i propri punti di forza nel settore delle comunicazioni mobili con la ricchezza e la diversità che caratterizzano il settore europeo degli audiovisivi”.

 

Tuttavia il Commissario Ue ha dovuto ammettere la delusione per gli scarsi progressi realizzati fino a oggi.

 

“…Per sfruttare pienamente i vantaggi di questo mercato – ha detto la Reding – ed esportare un modello europeo, così come abbiamo fatto con il GSM per la telefonia mobile, l’industria e gli Stati membri devono collaborare più strettamente per definire una strategia comune, confrontare le tecnologie, analizzare gli eventuali ostacoli giuridici, mettere a disposizione le necessarie frequenze radio ovunque in Europa e scegliere insieme il modo migliore di garantire l’adozione rapida e generalizzata della televisione mobile da parte dei cittadini europei, preferibilmente sulla base di una norma unica. E’ arrivato ormai il momento di elaborare un nuovo modello di Tv mobile che ne garantisca il successo economico in Europa”.

 

La Ue crede fermamente nel successo della Tv mobile e, nel luglio 2006, ha incoraggiato l’istituzione dello European Mobile Broadcasting Council (EMBC – Consiglio europeo della radiodiffusione mobile). Questo primo forum di “convergenza” ha riunito i rappresentanti dei produttori di dispositivi tlc, dei settori della radiodiffusione e della creazione di software e di contenuti.

 

I lavori di questo gruppo e le discussioni con gli Stati membri serviranno all’elaborazione di una Comunicazione della Commissione sull’argomento prevista per il prossimo luglio che contribuirà a delineare in modo più preciso le opportunità di questo mercato.

 

Fino ad ora, tuttavia, le discussioni in seno all’EMBC non hanno registrato progressi concreti. Pur riconoscendo che l’esistenza di un’unica norma di radiodiffusione mobile in Europa permetterebbe di realizzare importanti economie di scala, tutti i partecipanti dell’EMBC sottolineano che le probabilità che l’industria si accordi su una norma unica sono praticamente nulle.

 

Oggi ad Hannover il Commissario Ue ha manifestato il proprio disappunto, sostenendo: “…Mi aspettavo di più in termini di soluzioni proposte“.

 

ieri a margine del CeBit si è tenuto un Consiglio informale dei Ministri europei delle Comunicazioni, argomento centrale proprio il confronto sui progressi nel settore della Tv mobile.  

Dai test recentemente condotti in Europa – in particolare le prove effettuate in Germania durante i Campionati mondiali di calcio 2006 e il lancio dei primi servizi commerciali in alcuni Stati membri – l’Italia risulta in pole position insieme a Finlandia e Gran Bretagna nella sperimentazione e lancio dei programmi televisivi su dispositivi mobili.

I tre Paesi sono già avanti nel lancio della Tv mobile, mentre la nuova tecnologia è ancora in fase embrionale in Germania con il progetto  pilota “Mobiles Fernsehen Deutschland GmbH” della città di Duesseldorf.

Agguerrita la concorrenza sui mercati internazionali, dove la Cina è già impegnata nella preparazione di un test per i Giochi olimpici di Pechino 2008.

 

Esempi da tenere in considerazione per la presidenza di turno tedesca dell’Unione europea che, dati alla mano, ha citato cifre incoraggianti. Secondo gli analisti del settore, infatti, la Tv su cellulare entro il 2010 sarà in grado di raggiungere quota 100 milioni di abbonati in tutta Europa.

 

Il Consiglio è stato occasione di confronto tra i Ministri europei delle Tlc e i rappresentati dei tre Stati. Un modo per discutere di esperienze e progetti futuri, ma anche delle giuste strategie e del quadro normativo più opportuno per incoraggiare questo nascente mercato.

 

Michael Glos, Ministro tedesco dell’Economia, ha sottolineato il “trend dinamico” che offre “…un’opportunità unica per il settore europeo dell’Information and communication technology”. Per Glos si tratta di “un ulteriore elemento importante della Strategia di Lisbona e, grazie al suo potenziale innovativo, darà un contributo importante a una maggiore crescita e impiego”.

 

L’Europa intende adottare uno standard unico per la Tv mobile, in modo da assicurare lo sviluppo commerciale nel breve periodo. La Ue ha bisogno di una rete di Tv mobile con uno standard comune, necessario anche per lo sviluppo della società dell’informazione europea.

 

Per la Tv mobile, al momento sono disponibili almeno sei tecnologie differenti. Diversi produttori europei sostengono lo standard DVB-H (Digital Video Broadcasting-Handheld), ma sono partiti anche molti test basati sugli standard TDtv, MediaFLO, il DMB (Digital Multimedia Broadcasting), derivato dalla tecnologia DAB (Digital Audio Broadcasting). Il DMB, già presente in Asia, dovrebbe essere lanciato quest’anno sul mercato europeo.

 

Alcatel sta sperimentando uno standard ibrido che intende adattare il DVB-H alle frequenze satellitari in S-band (2,17 – 2,22 GHz), per evitare il problema del sovraffollamento nella banda televisiva UHF che molti carrier europei pensano di usare nella Tv mobile.

Alcuni produttori, tra cui Nokia, vorrebbero che l’Unione europea distribuisse una banda di frequenza per i servizi digitali. Ma le Autorità di regolamentazione, come l’Ofcom britannico, esitano a sostenere questa scelta, soprattutto se si tratta di favorire una tecnologia o un servizio di Mobile Tv a spese di altri nuovi servizi come la Tv ad alta definizione (High Definition Tv – HDTV).

 

L’interoperabilità tra le piattaforme e i dispositivi correlati è indispensabile per assicurarne l’ampia diffusione sul mercato europeo.

La Commissione ha già investito circa 40 milioni di euro nella ricerca legata alla Tv mobile e ha sostenuto l’introduzione delle norme aperte di diffusione video digitale (open DVB), che riguardano anche la radiodiffusione mobile.

 

Si ritiene che il modello commerciale per la Tv mobile combinerà le tecnologie tlc, come il 3G, con le tecnologie di radiodiffusione, come il DVB-H. Solo le tecnologie di radiodiffusione hanno la capacità necessaria per sostenere il consumo su vasta scala.

“…Nel passato l’industria europea  – ha ricordato la Reding – ha già sviluppato norme che si sono imposte e sono convinta che, sulla base della tecnologia DVB-H, i servizi di Tv mobile potranno realizzare le economie di scala necessarie per assicurarne il successo commerciale in Europa e nel resto del mondo”.

 

Al momento il mercato dell’audiovisivo è alla ricerca di una soluzione che possa accordare i vari formati e rispondere alle varie esigenze.

Una simile scelta consentirebbe di accelerare il passaggio verso questa nuova opportunità per il mercato dei media.

 

La disponibilità di spettro radio è altrettanto importante per l’introduzione e l’adozione su vasta scala della Tv su dispositivi mobili. Pur avendo già indicato che la banda L potrebbe costituire una soluzione adeguata a breve termine per la maggior parte dei Paesi della Ue, la Commissione sta esaminando anche il potenziale di altre bande di frequenza, quali la banda S e la banda UHF.

E’ grazie al passaggio dall’analogico al digitale che si libereranno ambite porzioni di spettro nella banda UHF. In tal senso, la Commissione sta collaborando con gli Stati membri all’interno del gruppo “Politica dello spettro radio” per definire una strategia comunitaria per sfruttare pienamente il dividendo digitale e per riutilizzare lo spettro radio per servizi innovativi, come appunto la Tv mobile.

 

Ma, al di là degli aspetti propriamente tecnici, occorrerà rimuovere gli ostacoli normativi. Grazie alla valutazione delle conseguenze delle differenti strategie e misure di regolamentazione e alla condivisione delle best practices, la Commissione e le Autorità nazionali saranno in grado di creare un ambiente normativo che incoraggi gli investimenti e l’innovazione e consenta ai fornitori di servizi di Tv mobile di praticare tariffe allettanti basate su modelli economici sostenibili.

 

Watch it anywhere! Television goes mobile

 

Mobile Tv: Commission urges industry and Member States to develop a proactive European strategy

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