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L’Auditel rileverà anche il pubblico di Sky. La Pay TV è ormai il terzo polo del sistema Tv

Italia


Dal primo aprile Sky Italia, la Pay TV italiana del magnate dei media Rupert Murdoch, farà il suo ingresso nell’Auditel, rendendo noti audience e share dei canali satellitari.

Tom Mockridge, amministratore delegato del gruppo, ha dato il proprio assenso ai canali di Sky Italia, mentre quelli che sono ospitati sulla piattaforma dovranno decidere autonomamente entro il 20 aprile. Per quella data scade, infatti, il termine fissato dall’Auditel agli editori per far parte della sperimentazione avviata il 4 febbraio scorso.

Stando ad alcune indiscrezioni, dal primo aprile dovrebbero fare il loro ingresso anche altri sei operatori satellitari, consentendo la pubblicazione dell’ascolto medio su base mensile. Ma, a quanto si apprende, Sky dovrebbe optare per una pubblicazione quotidiana come avviene per la Tv generalista.

 

“In questo momento – ha detto Mockridge – stiamo finalizzando il contratto con l’organismo di rilevazione. Abbiamo sempre detto che l’unica condizione fosse l’aggiornamento del panel in linea anche con gli sviluppi della tecnologia”.

Quanto alla raccolta pubblicitaria Mockridge ha affermato: “…Siamo contenti della nostra concessionaria, che raccoglie per i canali Sky brand e per altre stazioni dei bouquet. Oggi la nostra quota rappresenta il 3-4% del totale della pubblicità televisiva. La nostra fonte principale rimangono comunque gli abbonamenti, la frequenza degli spot sui nostri canali è sempre dosata e film e partite non contengono interruzioni”.

 

Ricordiamo che lo scorso gennaio la Corte d’Appello di Milano ha accolto il ricorso di Sky e di alcune emittenti satellitari che si erano opposte alla precedente decisione, che proibiva la pubblicazione di questi dati dall’aprile del 2005.

Il provvedimento è frutto di una precisa richiesta di Sky depositata lo scorso dicembre di cui il giudice ha riconosciuto la fondatezza, cancellando così il divieto di pubblicazione dei dati deciso nell’aprile 2005.

Nell’occasione, la Pay TV per voce del Responsabile comunicazione, Tullio Camiglieri, aveva espresso grande soddisfazione, sostenendo che la decisione restituiva al mercato “…un essenziale elemento di trasparenza, sia per le analisi editoriali che per la pianificazione pubblicitaria della piattaforma satellitare”.

 

“…Questa decisione – aveva commentato Sky – è un passo importante nel percorso a cui Sky sta lavorando da oltre un anno con il fine di garantire al mercato, con particolare riferimento agli inserzionisti pubblicitari, di poter disporre di dati ed informazioni relative al consumo televisivo multicanale sempre più accurati e corretti, sulla base delle migliori best practices internazionali. Sky continuerà a lavorare con Auditel nel corso delle prossime settimane al fine di raggiungere al più presto questo importante obiettivo”.

 

Dopo gli ultimi adempimenti formali, Auditel potrà così rendere noti gli ascolti dei singoli canali satellitari: si saprà così – e lo sapranno anche gli sponsor, che finora hanno investito “al buio” (200 milioni su Sky nel 2006) – quanti appassionati seguono i naufraghi di ‘Lost’ su Fox e quanti tifosi rimarranno incollati al derby Inter-Milan su Sky.

 

Il 25 gennaio scorso, il Comitato tecnico dell’Auditel ha varato il nuovo panel control, che porta l’indice numerico della famiglia media da 2,6 (fonte Istat) a 3,1 (fonte marketing Sky). Stabilito il campione di 5.930 famiglie e 9.000 meter , per un totale di 14.000 individui; c’è la possibilità di monitorare quattro milioni di famiglie abbonate alla Pay TV e sono previsti aggiustamenti nella governance Auditel e nel Comitato tecnico.

 

Non è d’accodo con Auditel il gruppo Sitcom (che comprende i canali Alice, Leonardo, Marcopolo e Nuvolari) e lo ha espresso in una lettera indirizzata ieri alla stessa Auditel, ma anche ad Agcom, Antitrust, presidenza di Camera e Senato, Ministro delle Comunicazioni, presidenze delle Commissioni parlamentari competenti e a Sky Italia.

Il presidente Valter La Tona ha parlato di ultimatum di Auditel “unilaterale e arbitrario”, quello con cui ha imposto alle emittenti satellitari di aderire ai rilevamenti degli ascolti entro il 20 marzo, “pena” la fine del “periodo di prova riservata“. Per la società si tratta di un “…ennesimo abuso di posizione da monopolio di fatto” che diffida Auditel “…dall’interrompere l’attuale rilevazione in via sperimentale” e in caso contrario si riserva di adire le vie legali.

 

Pronta la replica di Walter Pancini, direttore generale di Auditel, che ha dichiarato “…si tratta di una pretesa imbarazzante di chi chiede che la rilevazione in prova dei dati possa durare all’infinito”.

Pancini ha spiegato che “…Se abbiamo deciso di porre un termine alla rilevazione in prova è per tutelare gli sponsor, in nome di un principio di trasparenza. Per il resto parleranno i nostri legali”.

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