Vodafone: raggiunto accordo con Essar. Al gruppo di Sarin il controllo operativo del 4° carrier indiano

di Alessandra Talarico |

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Hutchison Essar

Accordo fatto tra Vodafone ed Essar per la gestione congiunta dell’operatore Hutchison Essar, che si chiamerà d’ora in poi Vodafone Essar e commercializzerà i suoi prodotti e servizi col brand Vodafone.

 

A febbraio, Vodafone ha acquisito da Hutchison Telecommunications International Limited la quota di controllo (67%) dell’operatore mobile – quarto sul mercato indiano – per 11,1 miliardi di dollari.

 

Il restante 33% era e resterà – almeno per i prossimi tre-quattro anni – in mano al conglomerato Essar, che in un primo tempo si era dimostrato ostile verso il colosso britannico, minacciando di far valere il diritto di prelazione sulla società e di bloccare l’operazione.

 

In base ai termini della partnership, Vodafone avrà il controllo operativo di Vodafone Essar, mentre Essar avrà una rappresentanza consistente in seno al consiglio di amministrazione.

 

Come già preannunciato ieri, Ravi Ruia da vicepresidente di Essar ricoprirà il ruolo di presidente di Vodafone Essar e Arun Sarin, attuale ceo di Vodafone, ricoprirà la carica di vicepresidente.

 

Entro tre o quattro anni dal completamento dell’operazione, atteso tra qualche settimana, Essar potrà vendere la sua quota del 33% a Vodafone per 5 miliardi di dollari oppure vendere azioni per un valore compreso tra 1 e 5 miliardi di dollari a un prezzo di mercato stabilito in maniera indipendente.

 

Anche Hutchison Telecommunications International, ha fatto la sua parte per evitare che Essar potesse mettere i bastoni fra le ruote a Vodafone nel completamento dell’operazione e ha acconsentito a pagare a Essar 415 milioni di dollari. 373 milioni verranno versati alla chiusura dell’accordo, altri 41 milioni non oltre i due anni successivi.

 

L’India è considerato uno dei più promettenti mercati mobili in termini di crescita, con una penetrazione pari a circa il 15% della popolazione: ci sono dunque sostanziali opportunità di crescita nel Paese, dove solo nel mese di febbraio si sono aggiunti sei milioni di nuovi utenti.

 

La presenza di Essar nell’azionariato della società è ritenuta fondamentale dal gruppo britannico, essendo il conglomerato ben radicato nel tessuto industriale del Paese, ma anche perché la legge indiana non consente a una compagnia straniera di detenere una quota superiore al 74% in una società di telecomunicazioni.

La profonda conoscenza di Essar del mercato mobile indiano, unita alla portata globale e all’ampio portfolio prodotti e servizi di Vodafone permetteranno – dicono le due società – di “trasformare Vodafone Essar nel primo operatore mobile del paese”.

 

Attualmente il carrier occupa la quarta posizione con una quota del 16% e 25,3 milioni di utenti, dietro Bharti (21,5%), Reliance (20,4%) e  la statale Bharat Sanchar Nigam (16,5%).

 

Per il Ceo Vodafone Arun Sarin, “Essar ha svolto un ruolo essenziale nella trasformazione della società in operatore leader sul mercato indiano. La compagnia entra ora in una nuova fase di crescita, in uno dei mercati mobili più appetibili e con una serie di nuovi prodotti e servizi finora non presenti sul mercato locale”.

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