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Cinema: Ferrari (Anica), ‘Abbassare i prezzi e sostenere il downloading legale, per combattere la pirateria’

Italia


Il pubblico del cinema è cambiato: più esattamente si è frantumato in tanti pubblici diversi, risponde a una comune esigenza di cercare storie belle e coinvolgenti, ma non si fa scrupolo di utilizzare i mezzi più diversi per la fruizione, dalla sala al consumo domestico e, in misura sempre crescente, al download via computer.

Tutto questo risponde alle riflessioni di produttori, registi e addetti ai lavori su come rinnovare il patto di fedeltà tra l’opera cinematografica e il suo consumatore, ma chiama in causa nuovi soggetti commerciali (da internet alla telefonia), che vanno responsabilizzati rispetto al loro diritto d’uso del film e sottolinea l’esigenza di adeguate legislazioni in materia.

 

Sono questi alcuni degli elementi salienti della Ricerca Doxa, commissionata da Anica (Associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive e multimediali), presentata a Roma dal presidente Paolo Ferrari a politici e addetti ai lavori.

Lo Studio è stato effettuato fra l’autunno del 2005 e la primavera del 2006, su un campione di circa 6mila famiglie con un ampio spettro di interviste telefoniche.

La Ricerca cadeva nel pieno di uno dei ricorrenti momenti di crisi del consumo mediante la sala cinematografica e i suoi risultati per quanto riguarda i nuovi mezzi di fruizione vanno intesi senz’altro al rialzo, ove si consideri la grande accelerazione delle reti ad alta velocità (Adsl), delle banche dati disponibili e della diversificazione delle offerte.

 

Dai dati emerge un nuovo identikit dello spettatore: fruizione cinematografica in sala e downloading da internet, come ha evidenziato il presidente di Doxa, Ennio Salamon.

 

In particolare, tra coloro che scaricano film da internet (1 milione e 300 mila italiani, cioè il 2,7% della popolazione; dato che si accresce al 5% della popolazione se si includono anche i familiari), il 16% va una o più volte la settimana al cinema e il 45% da una a tre volte al mese. Percentuali molto alte se si considera che sul totale dei fruitori di film in sala, solo il 6% va una o più volte la settimana al cinema, e solo il 20% da una a tre volte al mese.

 

Nello specifico, è il 43% della popolazione italiana, circa 20 milioni 300 mila persone dai 15 ai 79 anni, a essere oggi fruitore di film in sala. Metro di misura dell’indagine: l’essere andato al cinema almeno una volta negli ultimi sei mesi dall’intervista.

Dall’indagine si evince che lo spettatore cinematografico è soprattutto giovane: è l’83% dei ragazzi dai 15 ai 24 anni a dichiarare di essere andato al cinema negli ultimi sei mesi; a seguire, il 51% delle persone tra i 25 e i 34 anni; il 42% degli adulti dai 35 ai 54 anni; e solo il 17% degli over 54. La frequenza con cui lo spettatore cinematografico è andato al cinema nel semestre campionato è dell’1,7 volte, una media sensibilmente cresciuta rispetto a dieci anni fa.

 

Altro dato rilevante della ricerca è che chi ama i film li consuma su tutte le piattaforme a disposizione: si è di fronte a uno spettatore multimediale. In particolare, il 79% degli spettatori cinematografici (cioè chi è compreso nel suddetto 43 per cento) vede sulla Tv generalista da due film al mese fino a due film a settimana; il 26% dello stesso gruppo vede film anche sulla Tv a pagamento con la stessa frequenza; oltre a noleggiare o comprare, nel 54% dei casi, Dvd.

Resta alla porta solo il videofonino, il cui utilizzo è ancora marginale. In futuro però, secondo Salamon, potrebbe diventare un medium cruciale: “…Non tanto come mezzo di fruizione, date le esigue dimensioni dello schermo, ma come strumento di trasporto del film da visionare successivamente sul pc o Tv di casa”.

 

Intervenendo alla presentazione, Giovanna Grignaffini, attualmente al fianco del Ministro Giovanna Melandri per ciò che riguarda le politiche del Governo rivolte ai giovani, ha dichiarato: “…Sono colpita dal fatto che la ricerca evidenzi una prossimità tra il pubblico cinematografico, soprattutto giovane, e coloro che scaricano film da internet, anche illegalmente”.

La Grignaffini ha evidenziato la necessità di fare con maggiore frequenza indagini di settore in sinergia con politiche per i giovani.

“…Il risultato dell’indagine – ha commentato – non mi sorprende, ma occorre favorire un contatto tra il governo e il settore cinematografico per venire incontro alle richieste dei consumatori, usando anche, laddove possibile, la leva del prezzo, premiando i forti frequentatori delle sale”. 

 

Andrea Colasio, segretario della VII Commissione Cultura della Camera e responsabile della Margherita per la Cultura, ha dichiarato: “…Il compito della politica è di offrire al sistema cinema un ordinamento che dia equilibrio alle domande del pubblico e all’offerta di prodotto, anche risolvendo in maniera intelligente il problema delle risorse. Da pochi giorni in Francia hanno trovato il modo di includere nella tassa di scopo anche le reti internet e questa indicazione ci sarà sicuramente utile per indirizzare in tal senso anche i provvedimenti, che sono sempre più urgenti”.

 

Non si dice rassicurato dai dati emersi il presidente dell’Anica Paolo Ferrari, che ha sottolineato: “…la fruizione illegale continua a privare il cinema di fette di mercato. Occorre lavorare per abbassare i prezzi e contemporaneamente proporre soluzioni per un downloading legale e a pagamento, sulla scia del boom riscosso dal iPod per la musica”.

Il presidente dell’Anica, ha commentato: “…Abbiamo commissionato questa ricerca alla Doxa per conoscere meglio i fruitori del prodotto film e soprattutto i giovani consumatori, anche quando tale consumo risulta illegale, come per il downloading di film da internet. Tutto ciò nell’ottica di un’educazione alla fruizione legale, aiutati in questo dalla tecnologia”.

“…Noi siamo disponibili – ha detto Ferrari – a lavorare perché questa domanda di cinema si espanda sempre di più e trovi leggi che assecondino questa richiesta crescente”.

E ha aggiunto di aver già chiesto al Ministro per i Beni e le Attività Culturali Francesco Rutelli “…un incontro per definire, anche nell’ambito della riforma di settore prevista, l’adozione del downloading come forma di fruizione legale e possibile mercato dove attingere risorse”.

 

Riccardo Tozzi, presidente dei produttori dell’Anica, ha sottolineato: “…Ciò che appare evidente è che esiste uno zoccolo duro di spettatori-consumatori che privilegia il grande schermo, ma cerca il cinema ovunque possa e anche con sorprendente frequenza; è un pubblico prevalentemente giovane, che ha coscienza dei problemi della pirateria, ma rivendica il diritto di utilizzare i nuovi mezzi della fruizione. Se può va in sala, anche per ritrovarsi con gli amici, ma trova comodo il consumo casalingo”.

“…Il problema di internet – ha aggiunto – non è che la gente scarica film, ma che lo faccia gratuitamente, senza che nessuno remuneri il sistema cinema per tale sfruttamento”.

E ha concluso: “…La domanda di film è altissima, ma questa domanda non è adeguatamente supportata dai media: la distribuzione nelle sale non è sufficiente; la Tv generalista colloca i film nei propri palinsesti in maniera non corretta, così come la Tv a pagamento consuma film in misura non proporzionale alle risorse che dedica loro”.

Aggiungendo: “…Il problema delle risorse attraversa tutti i mezzi di sfruttamento dei film. C’è dunque bisogno di un sistema complessivo che dia al cinema, anche dal punto di vista delle risorse, ciò che il cinema dà a tutti i media in cui è presente”.

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