Italia
La lotta contro il bullismo passa anche da internet, protagonista suo malgrado dei recenti fatti di cronaca che hanno acceso anche in Italia i riflettori su uno spaccato giovanile che sembrava interessare solo Paesi lontani dal nostro.
Tra le misure della campagna nazionale contro il bullismo, presentata questa mattina dal ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, compare infatti anche la realizzazione di un sito internet che fungerà da “punto di raccordo, di raccolta e divulgazione delle informazioni utili provenienti dagli osservatori e dagli operatori del numero verde”, nonché da “vetrina per le azioni e le campagne promosse dalle scuole”.
Lungi dal voler demonizzare la rete e i nuovi mezzi di comunicazione e di intrattenimento, il Ministero promuoverà invece una serie di iniziative volte a educare a un corretto uso del web e dei videogame, focalizzando in particolare i suoi sforzi sull’acquisizione di un “utilizzo critico e competente” di questi strumenti e sull’esigenza di “far acquisire agli studenti il significato e il rispetto del diritto alla privacy propria e altrui”.
Il ministro della pubblica istruzione punta il dito anche contro il cyber-bullismo, una nuova frontiera della prevaricazione dai contorni ancora tutt’altro che definiti e, purtroppo, in costante crescita.
“Il ‘cyberbullying’ – ha spiegato Fioroni – non consente a chi subisce l’abuso di sfuggire o nascondersi e coinvolge un numero sempre più ampio di vittime”.
Ciò che appare rilevante – ha aggiunto – “è che oggi non è più sufficiente educare a decodificare l’immagine perché i nuovi mezzi hanno dato la possibilità a chiunque non solo di registrare immagini ma anche di divulgarle”.
D’accordo sull’importanza di educare a un uso ‘sano’ della rete anche il Garante privacy Francesco Pizzetti, che sottolinea la necessità di “rendere i ragazzi consapevoli di come si protegge la propria dignità e quella dei compagni senza dover rinunciare alle nuove tecnologie. Siamo di fronte a fenomeni nuovi – ha concluso – che ci impongono di ripensare le regole della pedagogia”.
Di concordo con l’Aesvi (Associazione Editori Software Videoludico Italiana) si promuoverà inoltre una campagna di sensibilizzazione sul PEGI, il primo sistema paneuropeo di classificazione in base all’età per computer e video game, mentre in collaborazione con il ministero delle Comunicazioni e il comitato “Tv e minori” si sosterranno delle iniziative di divulgazione sul codice “Internet e minori” e un tavolo con le emittenti televisive e le case di produzione cinematografiche e televisive per tentare di arginare il dilagare della violenza (e speriamo anche della volgarità) nei palinsesti, in qualsiasi fascia oraria.
“La sinergia che abbiamo creato – ha dichiarato il presidente Aesvi Andrea Persegati – rappresenta un caso di eccellenza in Europa: siamo i primi nell’ambito dell’Unione Europea a muovere passi significativi per un’intesa pubblico-privata di largo respiro”.
Le linee guida sono contenute in una Direttiva di 13 pagine inviata a tutte le scuole ma che è anche include anche le oltre 520 proposte che istituzioni scolastiche, uffici scolastici provinciali e regionali, enti locali, Asl e associazioni del terzo settore hanno fatto arrivare al ministro da novembre a oggi.
La direttiva include tra le altre cose anche la realizzazione di una campagna di comunicazione differenziata, diretta alle scuole di ogni ordine e grado, che coinvolga stampa, radio, Tv e i portali web maggiormente frequentati dai ragazzi più grandi e la creazione di un osservatorio permanente in ogni Regione.
I 20 osservatori, istituiti con fondi degli Uffici Scolastici Regionali, dovranno lavorare a stretto contatto con le istituzioni locali e avranno il compito di realizzare attività e di valorizzare le best practice sviluppate sul territorio. Essi inoltre monitoreranno costantemente il fenomeno e garantiranno un filo diretto tra le diverse istituzioni che si occupano del bullismo.
Istituito anche un numero verde nazionale, 800 66 96 96, coadiuvato da una vera e propria task force composta da psicologi, insegnanti, genitori e personale del ministero a cui ci si potrà rivolgere per segnalare episodi di bullismo, chiedere informazioni sul fenomeno e su come comportarsi in situazioni critiche.
Per quanto riguarda infine le sanzioni, la direttiva prevede attenzione e severità: pur semplificando le procedure per le sanzioni disciplinari, anziché espellere chi commette azioni di bullismo si punterà alla responsabilizzazione, attraverso percorsi educativi di recupero.
Il tutto dovrà essere affiancato da “una vera e propria offensiva educativa per i nostri giovani”, ha dichiarato il ministro Fioroni, sottolineando che, anche per quanto riguarda i fatti di Catania, qualsiasi azione di contrasto al bullismo, al teppismo, alla violenza e alla guerriglia rischia di restare incompiuta se non si “ferma una mentalità, la stessa che entra e devasta gli stadi come le scuole”.