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Google: la trimestrale non piace al mercato. Ma per Schimdt, ‘Si continua ad andare avanti positivamente’

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Google, il motore di ricerca numero al mondo, ha riportato nel quarto trimestre del 2006 utili netti in rialzo del 177%, a 1 miliardo di dollari, o 3,29 dollari per azione. Escluse le voci di bilancio straordinarie, l’attivo per azione è stato di 3,18 dollari, al di sopra dei 2,92 dollari attesi dal consensus.

In crescita anche il fatturato, che è aumentato del 67%, a 3,21 miliardi di dollari.

Escluse le vendite di spazi pubblicitari che la società divide con i suoi soci, il giro d’affari si è attestato a 2,23 miliardi di dollari, appena al di sopra dei 2,2 miliardi attesi dal consensus.

Nello stesso trimestre, il colosso ha visto la sua quota di mercato negli Stati Uniti salire al 47%, contro il 30% dello stesso periodo del 2005, mentre la sua quota di mercato su base globale è cresciuta fino al 70%.

 

“…Le attività continuano ad andare avanti positivamente“, commenta l’amministratore delegato Eric Schimdt, anche in considerazione del fatto che i ricavi pubblicitari generati dal sito di Google sono aumentati dell’80%, a 1,98 miliardi. La società, che continua a mantenere la tradizione di non fornire previsioni di bilancio, vede il fatturato maturato all’estero pari al 44% del totale, dal 38% del quarto trimestre 2005. In Paesi come Germania, Francia e Regno Unito, la quota di mercato supera abbondantemente il 70%.

 

Negli scambi serali il titolo ha ceduto negli scambi serali circa 15 dollari, il 3%, attestandosi a 486,5 dollari.

“…I ricavi sono in linea con le previsioni e questo può essere un motivo valido per spingere molti trader ad avviare le vendite sul titolo”, ha spiegato Timothy Ghriskey, gestore di Solaris Asset Management. Nello stesso trimestre, il gruppo di Mountain View ha visto la sua quota di mercato di ricerche online salire negli Stati al 47%, contro il 40% dello stesso periodo 2005, a fronte del principale rivale Yahoo sceso dal 29 al 28.

 

Sul fronte delle nuove soluzioni, il gruppo ha annunciato anche il nuovo Google Mini, che offre avanzate funzionalità di ricerca per reperire e condividere le informazioni tra aziende di piccole dimensioni e gruppi dipartimentali, garantendo maggiore sicurezza dei documenti anche a livello utente e offrendo accesso ai contenuti che risiedono nelle applicazioni aziendali tramite Google Onebox for Enterprise.

 

Dave Girouard, vice president e general manager di Google Enterprise, ha dichiarato: “L’introduzione di Google Mini, due anni fa, ha introdotto nuovi standard per le funzionalità di ricerca avanzate in un appliance semplice, di piccole dimensioni e a un costo accessibile”.

“Poiché la ricerca di informazioni in ambito aziendale sta diventando un fattore sempre più critico per le aziende di tutte le dimensioni, abbiamo aggiunto funzionalità ancora più sofisticate, fino a questo momento disponibili solo per le grandi aziende”.

 

L’innovativa tecnologia di ricerca di Google connette ogni giorno alle informazioni milioni di persone in tutto il mondo. In Europa, Google ha lanciato ufficialmente la linea di prodotti per le aziende nell’ottobre 2004, data del lancio di Google Search Appliance, il prodotto hardware/software indirizzato alle grandi aziende. A questo annuncio è poi seguita a maggio 2005 la presentazione del primo Google Mini, indirizzato ad aziende con esigenze di ricerca più contenute, e quindi, a giugno dello stesso anno, di Google Desktop Enterprise. Da allora a oggi le famiglie di prodotti di Google per le aziende si sono ulteriormente ampliate e hanno acquisito sempre nuovi utenti. A livello mondiale, sono 250 le persone Google che lavorano nell’area Enterprise che, nel 2005, ha registrato una crescita globale del 100% rispetto al 2004, contando oltre 5000 clienti. Di questi, 100 sono in Italia.

 

Dall’azienda arriva inoltre una triste notizia. Le acque del Pacifico potrebbero avere inghiottito Jim Gray, pluripremiato informatico sulle cui ricerche si basano programmi di mappatura elettronica come Google Earth. Domenica, Gray si era recato al largo di San Francisco per disperdere in mare le ceneri della madre 97enne, scomparsa l’anno scorso. Doveva rientrare in serata, ma di lui si sono perse le tracce.

 

Inutile, finora, il massiccio dispiegamento di mezzi di soccorso, né il 63enne Gray, né la sua barca a vela sono stati ritrovati.

 

Nel 1998 Jim Gray ha ricevuto il prestigioso Premio Turing – una sorta di premio Nobel per l’informatica – a riconoscimento dei suoi risultati nel campo delle banche dati e delle transazioni elettroniche (le stesse che rendono possibile l’uso di un bancomat e l’acquisto di prodotti su internet).

 

Gray figura fra i fondatori del Centro Ricerche di Microsoft a San Francisco, di cui è anche dirigente. Le tecnologie basate sui suoi studi rappresentano il cuore di programmi come Google Earth, che permette di consultare mappe tridimensionali di tutto il mondo attraverso una semplice connessione a internet.

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