eContent: uno Studio Ue rileva, per il 2010 entrate per 8,3 mld di euro, ma necessarie risposte alle sfide tecnologiche, economiche e giuridiche

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Un recente studio effettuato per conto della Commissione europea, rileva che nel 2010 i contenuti in linea genereranno entrate per 8,3 miliardi di euro in Europa, con una crescita di oltre il 400% in cinque anni.

I contenuti online rappresenteranno una quota significativa delle entrate complessive dei settori più avanzati, pari al 20% per la musica e al 33% per i videogiochi.

 

Lo studio indica che, grazie alla diffusione della banda larga, all’introduzione di reti mobili avanzate e all’adozione generalizzata dei dispositivi digitali, la distribuzione di contenuti online sta diventando un mercato di massa che offre opportunità senza precedenti per l’Europa.

 

Viviane Reding, Commissario Ue per la Società dell’informazione e i media ha dichiarato: “La convergenza digitale, prevista da tempo, sta divenendo una realtà economica e apre grandi opportunità per i consumatori, i fornitori di contenuti e le imprese tecnologiche in Europa”.

“Per approfittare di questa convergenza occorrerà esaminare senza preconcetti gli aspetti tecnici e giuridici e seguire un approccio più moderno e orientato al mercato per dare un valore aggiunto ai contenuti europei. Lo studio appena pubblicato mi sarà molto utile per la preparazione del pacchetto di misure sui contenuti online nel mercato unico, previsto per la seconda metà del 20072.

 

Il recente studio sui contenuti interattivi e la convergenza e sulle loro conseguenze per la società dell’informazione ha valutato il potenziale dell’emergente mercato dei contenuti creativi online e ha riscontrato che, sebbene il mercato sia in costante crescita, è necessario trovare risposte alle sfide tecnologiche, economiche e giuridiche (in particolare in materia di diritti di proprietà intellettuale e di interoperabilità) per far sì che il mercato europeo possa espandersi ancora più rapidamente. Lo studio ha inoltre rilevato che l’Europa è in ritardo rispetto agli Stati Uniti nello sviluppo di servizi interattivi a banda larga e rispetto al Giappone e alla Corea nel settore dei servizi mobili.

 

Un’ampia consultazione ha permesso di individuare 36 ostacoli allo sviluppo dei contenuti online e di valutare il loro effetto sul mercato fino al 2010.

 

L’ostacolo più evidente, oggi, è costituito dalla connettività. La banda larga si sta diffondendo rapidamente ed è adottata con entusiasmo dai consumatori, ma le differenze tra gli Stati membri dell’Ue rischiano di rimanere significative. Gli ostacoli per i servizi mobili sono costituiti da una lenta adozione del 3G in Europa e da una certa mancanza di chiarezza dei prezzi e delle strutture tariffarie per il trasferimento dei dati.

 

Numerosi protagonisti del mercato devono ancora adattarsi alle nuove tecnologie di distribuzione che ignorano i confini nazionali e le tradizionali separazioni tra settori. Ciò costituisce un ostacolo importante allo sviluppo dei contenuti online, ma si stanno elaborando soluzioni innovative e basate sulla collaborazione per lo sfruttamento dell’eContent.

 

La pirateria dissuade le imprese del settore dei media, in quanto può risucchiare parte dei proventi. Per rendere la distribuzione digitale più sicura e sostenibile sono necessari sistemi efficaci di gestione digitale dei diritti (Digital Rights Management, DRM) atti a gestire e proteggere i contenuti digitali. Se tuttavia si teme una mancanza di interoperabilità o di standardizzazione dei sistemi di gestione dei diritti, a lungo termine la diffusione dei servizi e dei dispositivi per i contenuti digitali può risultare frenata.

 

Hanno ripercussioni significative sul mercato anche l’atteggiamento dei consumatori nei confronti dei nuovi servizi di contenuti, la mancanza di competenze specialistiche nelle imprese del settore dei media e, non da ultimo, il costo della digitalizzazione dei contenuti.

 

Alcuni di questi ostacoli sono di natura globale, mentre altri sono legati alla struttura del mercato europeo e al quadro giuridico in vigore in Europa e possono rallentare significativamente la crescita e la competitività. Di pari passo con la maturazione del mercato, l’evoluzione delle pratiche commerciali permetterà di rimuovere determinati ostacoli, mentre per eliminarne altri l’industria dovrà reagire ed occorrerà adattare la legislazione comunitaria per garantire la certezza del diritto per consumatori, fornitori di contenuti e i fabbricanti di dispositivi.

 

Lo studio contribuirà in modo significativo alla formulazione delle proposte della Commissione sui contenuti in linea nel mercato unico europeo che saranno pubblicate nel corso del secondo semestre 2007. Il questionario della consultazione pubblica sui contenuti in linea nel mercato unico (che si è svolta dal 28 luglio al 13 ottobre 2006) e l’audizione pubblica dell’11 ottobre 2006 hanno permesso di raccogliere oltre 175 contributi scritti che sono attualmente studiati nell’ambito dell’elaborazione delle proposte. Più di 160 contributi sono stati pubblicati online.

 

A Study on Interactive Content and Convergence: Implications for the Information Society

 

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