Web: da Hillary Clinton a Di Pietro, sempre più politici sedotti da internet

di Alessandra Talarico |

Mondo


Antonio Di Pietro

Mentre in Italia, a sorpresa, il ministro per le Infrastrutture Antonio Di Pietro, ha deciso di rendere noti i provvedimenti e le decisioni prese dal consiglio dei Ministri attraverso un video su YouTube (il primo, assicura, di una lunga serie), negli Usa sembra certo che il vincitore delle prossime presidenziali sarà…il web.

 

Non solo, infatti, Hillary Clinton ha dato la notizia della sua candidatura alla Casa Bianca dal suo sito internet, ma quasi tutti i candidati alle presidenziali si danno battaglia sul web a colpi di post e si ritrovano a discutere dei loro programmi politici sulle isole virtuali di Second Life.

 

La senatrice Clinton è stata di fatto l’ultima in ordine di tempo a passare al web, dal momento che anche l’astro nascente del partito democratico, Barack Obama, aveva annunciato le sue ambizioni presidenziali attraverso un messaggio dal suo sito.

 

Già nel 2004, la sfida tra Bush e Kerry si era appoggiata molto anche a internet e nel 2008 ancora di più “la rete giocherà un ruolo più importante che mai e potrebbe cambiare l’esito delle elezioni”, prevede Joe Trippi, pioniere del binomio internet-politica che aveva organizzato nelle scorse elezioni la campagna elettorale di Howard Dean, primo uomo politico Usa a consacrare la Rete come strumento politico.

 

La rete è oggi ancora più importante, aggiunge Trippi, “perchè molti più americani sono diventati internauti” e sempre più persone si rivolgono alla rete per avere informazioni sui candidati, i loro programmi, le loro idee.

 

Circa il 15% degli americani adulti, dice Pew Internet & American Life Project, ha cercato sul web informazioni per le ultime elezioni di medio-termine, il 7% rispetto alle elezioni mid-term del 2002.

 

L’ultimo appuntamento elettorale americano ha inoltre prodotto un numero molto alto di web-attivisti: circa il 23% delle persone che hanno usato il web per scopi politici ha postato un qualche commento su un blog o ne ha creato uno appositamente per comunicare al mondo la propria posizione.

 

Come conferma anche l’ultima mossa del nostrano Di Pietro, l’avanguardia dei youtubbers e dei bloggers diventa sempre più influente in politica e quelli che desiderano tirare l’acqua al mulino di un candidato hanno ora maggiori strumenti a disposizione, non solo la Tv.

Ne sa qualcosa Segolene Royal che ha rischiato di veder sfumare le sue ambizioni presidenziali a causa di un video – furbamente fatto circolare sul web giusto un po’ prima delle primarie – nel quale accusava i professori francesi di fare il doppio lavoro, auspicando che venissero loro raddoppiate le ore lavorative obbligatorie.

La Royal è riuscita comunque a scamparla, e sarà la candidata del centrosinistra nelle elezioni per la Presidenza della Repubblica francese.

Non così bene è andata invece al senatore repubblicano della Virginia George Allen: ‘beccato’ a dare del ‘macaco’ a un ragazzo di origine asiatica – al quale ha anche detto ‘welcome to America’ – il video circolato sul web gli ha sbarrato la strada verso la Casa Bianca.

 

Gli osservatori più attenti, ricorderanno inoltre che lo sbarco dei politici europei su YouTube è stato inaugurato dal cancelliere tedesco Angela Merkel che aveva diffuso attraverso il sito una sorta di diario del Reichstag, la sede del Parlamento, per mostrare al mondo il ‘palazzo dei bottoni’. Di recente, inoltre, anche il presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni ha iniziato a far circolare sul sito dei video relativi alla sua missione in India, iniziata il 14 gennaio.

 

Secondo Pew, nel 2008 un numero record di persone utilizzerà il web a caccia di informazioni politiche e sempre più candidati cercheranno di apparire come i candidati della modernità tecnologica.

 

E in Italia, Di Pietro docet…

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