Spettro radio: l’Ofcom mette in vendita nuove frequenze per i servizi wireless avanzati

di Alessandra Talarico |

Gran Bretagna


Comunicazioni wireless

L’Ofcom ha annunciato la messa in vendita di nuove porzioni di spettro radio che potranno essere utilizzate per una serie di nuovi servizi come la banda larga mobile e altri servizi wireless avanzati come la mobile Tv.

 

La vendita, che dovrebbe essere completata entro la fine del 2007, interesserà in totale 215 MHz di frequenza nelle bande 2500-2690 MHz, 2010-2025 MHz e 2290-2300 MHz e sarà la maggiore mai realizzata dall’Authority britannica che intende così far fronte alla crescente necessità di questa risorsa “limitata e di grande valore” per tutti i player del mercato digitale.

 

L’Ofcom propone una vendita basata sulla neutralità tecnologica e dei servizi per permettere a chi acquisterà lo spettro di decidere come meglio utilizzarlo, sulla base di specifiche tecniche minime per evitare dannose interferenze.

 

La proposta rientra nel piano dell’Authority di mettere sul mercato circa 400 MHz di spettro nei prossimi anni, per creare “maggiori opportunità di innovazione e competizione nel mercato dei servizi wireless”.

 

Il programma include una dozzina di bande differenti, incluse quelle lasciate libere dal passaggio dalla tv analogica a quella digitale, nel cosiddetto ‘dividendo digitale’.

 

Una vendita, insomma, improntata alla massima flessibilità di utilizzo e che, secondo l’Ofcom, potrebbe aprire la strada a nuovi servizi a banda larga mobile (WiMax), a nuovi servizi mobili avanzati (mobile Tv).

 

Le licenze per l’utilizzo delle frequenze verranno messe all’asta per “assicurare l’uso ottimale della banda coperta dal documento di consultazione” e per rendere lo spettro “aperto al maggior numero possibile di utenti”.

 

La vendita avverrà probabilmente in due aste separate: la prima interesserà le bande 2500-2690 MHz e 2010-2025 MHz suddivise in lotti. I partecipanti all’asta, che sarà condotta online – potranno concorrere per più lotti.

Le bande 2290-2300 MHz saranno unite in un unico lotto e vendute attraverso la cosiddetta asta ‘sealed bid‘ o ‘asta segreta’, nella quale ogni offerente fa un’offerta unica, indipendente e segreta. Le offerte degli altri partecipanti non possono essere consultate. Ottiene la concessione chi fa l’offerta più alta.

 

In base al Communications Act 2003, il principale obiettivo dell’Ofcom è quello di “promuovere l’uso ottimale dello spettro nell’interesse dei consumatori e dei cittadini”, non di guadagnarci su.

 

“Lo spettro è una risorsa limitata e di grande valore ed è centrale per le moderne comunicazioni”, ha commentato il Ceo Ofcom Ed Richards.

 

“Rendere disponibile altro spettro – ha aggiunto Richards – creerà nuove opportunità per l’innovazione nel campo delle tecnologie wireless, promuovendo la concorrenza e guidando la convergenza”.

 

La consultazione durerà fino al prossimo 9 marzo, e lo spettro potrebbe essere assegnato già alla fine del 2007, nonostante sull’argomento sia atteso anche un pronunciamento della Ue, alle prese con la revisione del quadro regolamentare che governerà il settore delle comunicazioni elettroniche negli anni a venire.

 

La Commissione ha più volte ribadito la necessità di creare una “agenzia europea per lo spettro”, non tanto per trasferire i poteri da una parte all’altra per raggiungere una gestione più efficace.

 

“Lo spettro radio – ha spiegato il Commissario Viviane Redingè un’importante opportunità per gli investimenti” e bisogna perciò poterlo usare in maniera più funzionale, attraverso il rafforzamento del principio di neutralità sia per quanto riguarda la tecnologia che i servizi, l’abbattimento delle barriere di accesso e lo scambio dello spettro nella Ue in bande selezionate decise a livello europeo.

 

Secondo un recente studio dell’Umts Forum, l’armonizzazione a livello europeo delle politiche di allocazione dello spettro radio potrebbe portare chiari benefici economici agli Stati membri, aumentando, da qui al 2020, il potere d’acquisto dei consumatori europei di 244 miliardi di euro.

 

Il valore totale dei servizi che usano lo spettro è di circa 200 miliardi di euro, mentre le comunicazioni mobili rappresentano il 2% del PIL europeo.

 

Al momento in ambito Ue sembrano emergere due posizioni differenti: quella di chi crede in una liberalizzazione guidata dalle forze di mercato e quella di chi preferirebbe un approccio regolamentare volto all’armonizzazione delle politiche per alcuni sistemi, come ad esempio le reti di comunicazione mobile, al fine di evitare un’eccessiva frammentazione del mercato.

L’armonizzazione, secondo l’Umts Forum, potrebbe richiedere un maggiore investimento iniziale rispetto alla liberalizzazione, ma l’unificazione degli standard produrrà un più forte “effetto network” (prezzi più bassi per la realizzazione e la gestione delle reti) e, di conseguenza, una più veloce penetrazione dei servizi nel mercato.   

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