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Sicurezza: gli esperti minimizzano il rischio di attacco informatico alle istituzioni finanziarie

Stati Uniti


Secondo il governo degli Stati Uniti, un gruppo estremista islamico starebbe per sferrare un attacco alle istituzioni finanziarie americane per vendicare la presenza nel carcere di Guantanamo di oltre 400 presunti terroristi islamici, rinchiusi da 5 anni senza processo.

 

La minaccia di un cyber-attacco della Jihad contro i siti Internet del sistema bancario non è in realtà corredata da prove ‘consistenti’, ha chiarito lo stesso governo, ma l’allerta resta in vigore “a titolo cautelativo” per tutto il mese di dicembre.

 

Secondo il portavoce del ministero Russ Knocke, infatti, “non ci sono indicazioni che confermino questa presunta minaccia”, ma come “atto di routine e a titolo cautelativo, US-Cert ha avvertito il settore di essere consapevole della situazione”.

Lo US-Cert (acronimo di U.S. Computer Emergency Readiness Team) è una struttura del governo che si occupa di monitorare i rischi al sistema informatico del Paese.

 

L’effettiva pericolosità della minaccia è stata ridimensionata anche dalle società esperte in sicurezza informatica, secondale quali la possibilità di un simile attacco è molto remota.

 

Per Eugene Buyakin, CFO di Kaspersky Lab, banche e istituzioni finanziarie sono in genere “molto attente alla protezione delle informazioni”, affidata sia per le reti amministrative che per quelle di trading a sistemi sempre “molto affidabili”.

 

Anche se non si può mai essere sicuri al 100%, Buyakin ritiene difficile che “un’organizzazione terroristica sia in grado di raggiungere un obiettivo mancato da centinaia di hacker esperti”.

Secondo le rigide policy di sicurezza delle società finanziarie, inoltre, tutte le informazioni sensibili o confidenziali dovrebbero essere archiviate in computer disconnessi da internet.

 

Certo – ha aggiunto Buyakin – “si sono verificati casi di intrusione nelle reti di istituzioni finanziarie, effettuati, però, con l’aiuto di insider e non si possono escludere attacchi ai siti internet”.

In genere si tratta comunque di attacchi DoS che semplicemente rendono il sito inaccessibile per qualche tempo, cosa che – conclude l’esperto – “non provoca serie conseguenze economiche alla società o all’istituzione in questione”.

 

 

27 novembre 2002 – 27 novembre 2006

      

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