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Eurispes: i giovani sempre più internet-dipendenti e indifferenti alla politica

Italia


Soddisfatti di quello che hanno, amanti dei reality e di internet, appassionati di ecommerce, indifferenti alla politica.

Questo il ritratto dei giovani italiani che emerge dal settimo rapporto nazionale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Eurispes e di Telefono Azzurro, presentato oggi a Roma dal presidente di Eurispes Gian Maria Fara e dal presidente di Telefono Azzurro Ernesto Caffo.

 

Un identikit realizzato attraverso due indagini ‘sul campo’, la prima rivolta all’infanzia con un questionario che ha coinvolto ragazzi di età compresa tra 7 e 11 anni, la seconda diretta agli adolescenti.

 

Un’indagine che, presa nel suo complesso, fornisce molti spunti di riflessione, soprattutto per quel che riguarda il rapporto tra i giovanissimi e le nuove tecnologie.

Il Pc è presente nella stragrande maggioranza delle case italiane: ne possiede uno il 92,5% delle famiglie, con il 48,2% dei bambini che navigano il web abitualmente: il 38,2% usa Internet da casa propria, il 3,4% naviga da casa di amici, il 2,9% dall’abitazione di parenti o conoscenti, il 2,2% da scuola e l’1,5% utilizza Internet point.

 

Circa un terzo dei bambini naviga senza alcun controllo da parte dei genitori, molti hanno il Pc nella propria cameretta.

Non stupisce, dunque, che siano molti i bambini che hanno avuto incontri sgradevoli sul web, che possono essere con immagini poco adatte alla loro età o con persone cha hanno tentato molestie via chat.

 

Emerge infatti dall’indagine che un bambino su quattro (24,9%) si è imbattuto in immagini che lo hanno infastidito, mentre il 20,5% afferma di aver subito molestie da adulti. Inquietante il fatto che quasi la metà dei bambini ha preferito non rispondere alla domanda relativa agli incontri di persona seguiti a un contatto su Internet.

Il 37,5% dichiara di non aver mai conosciuto di persona qualcuno incontrato su internet, mentre tra coloro che hanno ammesso di averlo fatto, la maggior parte è andato da solo, alcuni accompagnati dai genitori, altri da amici o fratelli.

 

Episodi che hanno coinvolto dunque, quasi la metà dei bambini tra i 7 e 11 e che confermano quanto sia pericoloso lasciarli da soli davanti al Pc.

 

Molto stretto anche il rapporto col telefonino: il 54,8% dei bambini italiani possiede un cellulare e lo usa per comunicare con genitori e amici, ma anche per fare foto e filmati.

Se infatti, la maggior parte dei bambini possiede un cellulare normale, il 16,2% possiede un video-telefonino, il 3,1% un modello Umts e il 2,1% ne possiede addirittura più di uno.

Per quanto riguarda gli adolescenti, solo l’1,3% non ha il cellulare; il 10,5% ne ha più di uno.

 

Emerge dunque dall’indagine Eurispes che la forma di amicizia prediletta dal 20,5% dei bambini è quella online, maturata attraverso chat, email, giochi di ruolo, forum e blog.

Internet è lo strumento di comunicazione prediletto anche dai ragazzi, che lo usano per studiare, giocare, chattare, scaricare musica e film e anche per fare acquisti.

 

Su internet, giovani e giovanissimi italiani fanno anche simulazioni sulla loro personalità, fingendo in pratica di essere persone diverse da quelle che sono in realtà. Lo fa il 61,4% dei ragazzi intervistati, dei quali il 6,4% ammette di farlo ‘sempre’, il 44,7% ‘qualche volta’, il 10,3% ‘spesso’.

 

La realtà, per questi ragazzi, è sempre più spesso sinonimo di ‘reality’ – inteso come show televisivo – genere per il quale va matto un ragazzo su due.

 

L’83,9% degli adolescenti sta davanti alla Tv senza alcun controllo e preferisce guardare film (95,4%) e telefilm (74,9%), seguiti da telegiornali e programmi di informazione (70,6%), programmi comici e di satira (70,2%), cartoni animati (64,1%), programmi musicali ed i varietà (63,4%).

 

La maggior parte dei ragazzi si dice soddisfatto di quello che ha – anzi, il 25% dice di avere più di quello di cui ha bisogno – e considera sinonimo di felicità l’essere amato (30%) piuttosto che l’amare (11%).

 

Tra gli altri aspetti che mi sembra interessante sottolineare – oltre alla quasi completa disaffezione per la politica dovuta (dicono) alla mancanza di chiarezza dei politici –  anche la convinzione che per andare avanti nella vita le raccomandazioni servano, e come. Le ritiene indispensabili il 22,2% dei giovani e abbastanza importanti il 36,6%.

 

Singolare infine, che il ricorso alla chirurgia estetica sia maggiore fra i maschi che fra le ragazze: il 2,7% contro l’1,8% e che nell’8% dei casi siano stati i genitori a consigliare il ricorso al bisturi.

 

Questi dati – ha spiegato il presidente Eurispes  Gian Maria Fara – dimostrano che le giovani generazioni sono caratterizzate da “un marcato senso di appagamento materialistico”.

 

L’esigenza di un mondo migliore e di una società più giusta, che aveva plasmato le generazioni precedenti, è molto meno avvertita dai giovani di oggi”, ha aggiunto Fara, sottolineando come “la politica non sembra essere in grado di proporre progetti, alimentare sogni, indicare prospettive di una società migliore”.

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