Microsoft sempre più interoperabile: nasce l’Interop Vendor Alliance, ma per la Ue va fatto uno sforzo in più

di Raffaella Natale |

Europa


Neelie Kroes

Grande annuncio di Microsoft, in occasione del TechEd Forum di Barcellona. La società ha annunciato la costituzione dell’Interop Vendor Alliance, composta da 25 membri, player del mercato informatico, tra cui Advanced Micro Devices (AMD), BEA Systems, Business Objects, CA, The Carbon Project, Centeris, Citrix Systems, GXS, IP Commerce, JNBridge LLC, Kernel Networks, Levi, Ray & Shoup, NEC Corp. of America, Network Appliance, Novell, Q4bis, Quest Software, Siemens Enterprise Communications, Software AG, SugarCRM, Sun Microsystems, Symphony Services, Xcalia, XenSource.

Naturalmente le porte sono aperte a nuovi ingressi e altri operatori potranno aggiungersi in un secondo momento.

 

Obiettivo dell’Alleanza, facilitare l’interoperabilità dei differenti sistemi con Windows di Microsoft, ma anche favorire i rapporti tra vendor e la gestione comune delle infrastrutture, la virtualizzazione, l’integrazione dei portali e lo stockage. Un modo per unire le forze e ottenere dalle reciproche offerte risultati migliori che vadano a premiare la fiducia dell’utenza, individuando e risolvendo specifici problemi di compatibilità tra i diversi software prodotti dalle società che aderiscono al progetto.

L’interoperabilità non deve rimanere fine a se stessa, ma bisogna soprattutto valorizzare con i clienti i criteri di scelta determinanti per una soluzione.

 

Bob Muglia, senior vice president of the Server and Tools Business di Microsoft, in occasione della presentazione della Interop Vendor Alliance, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di una maggiore elasticità operativa da offrire ai propri clienti, affinché importanti cambiamenti aziendali, quali fusioni e acquisizioni, vengano superate con il minimo costo e la massima efficienza. Il progetto punta a cercare nel feedback dell’utenza un elemento primo su cui lavorare, in modo che i problemi emergenti dal mercato possano trovare soluzione nel lavoro di squadra.

 

“Nel corso degli ultimi anni, abbiamo lavorato con Microsoft per soddisfare le richieste dei clienti“, ha commentato Rich Green, executive vice president of software di Sun Microsystems.

“Allargando la collaborazione all’Interop Vendor Alliance, potremo continuare su questa linea e fare il possibile per consentire l’accesso ai dati a clienti, partner e dipendenti”.  

Peter Kuerpick, nel Cda di Software AG, ha sottolineato che “…negli ultimi dieci anni si è registrata una crescita esponenziale della connettività tra le diverse soluzioni IT che ha contribuito a dare all’interoperabilità un’importanza notevole”.

“La Interop Vendor Alliance – ha detto ancora Kuerpick – fornisce ai nostri clienti risposte sulle diverse piattaforme, condividendo le informazioni aggregate nel CentraSite, per l’interoperabilità con le piattaforme Microsoft”.

Susan Heystee, vice president delle Global Strategic Alliances per Novell, ha commentato: “I clienti contano su prodotti e soluzioni Novell per gestirsi facilmente nell’eterogeneo mondo IT”.

“La partecipazione come socio fondatore all’Interop Vendor Alliance sottolinea il recente impegno di Novell e Microft per estendere e aumentare gli investimenti per i nostri clienti”.

 

Nell’Interop Vendor Alliance notiamo l’assenza di marchi come IBM, Oracle, SAP e Intel, nonostante il plauso all’accordo Microsoft-Novell per l’open source.

Mentre si evince la svolta determinata di Microsoft verso l’interoperabilità, che gli consentirà di promuovere il nuovo formato OpenXML con lo standard ODF.

 

In questo senso acquista grande importanza l’accordo con Novell, con il quale Microsoft si è aperta al mondo Linux, avviando una fusione tra due mondi per una migliore compatibilità dei sistemi.

Il sistema operativo Windows è adesso interoperabile con il sistema Suse Linux di Novell e consente agli utenti di usare indifferentemente le due soluzioni.

Le due società svilupperanno e commercializzeranno insieme una serie di prodotti e fornire ai clienti accordi di licenze per poter usare i loro rispettivi prodotti.  

Linux, a differenza del sistema con licenza di Windows, è un software con libero accesso, il cui codice sorgente è aperto ai programmatori che possono modificarlo.

Per l’accordo, Microsoft verserà in due tranche 348 milioni di dollari (272 milioni di euro)., mentre Novell pagherà alla società di Redmond almeno 40 milioni di dollari in cinque anni per l’uso dei brevetti.

Microsoft ha inoltre accettato di investire 12 milioni di dollari l’anno per promuovere offerte che consentiranno l’installazione virtuale del sistema Linux sulle macchine dotate di Windows e viceversa.

 

Ma la strada verso l’interoperabilità imboccata da Microsoft, non è apparsa ancora sufficiente all’Antitrust Ue, che proprio ieri ha chiesto al gruppo di fornire entro il 23 novembre la documentazione tecnica necessaria ad assicurare l’interoperabilità tra i sistemi operativi concorrenti di Windows.

Diversamente la Ue ha fatto sapere provvederà ad applicare una multa giornaliera di 3 milioni di euro, calcolata dal 31 luglio.

 

Microsoft ha confermato nuovamente il proprio impegno a collaborare con la Commissione europea, per rispettare le richieste dell’Antitrust Ue.

“Siamo pronti a lavorare di più per soddisfare le esigenze della Commissione”, ha detto ieri un portavoce di Microsoft in un comunicato diffuso a Bruxelles.

 

Microsoft ha già dovuto pagare una mega multa da 497 milioni di euro dopo la prima decisione dell’Antitrust comunitario nel 2004.

Il 12 luglio Bruxelles ha imposto alla società il pagamento di 280,5 milioni di euro e Microsoft ha risposto ribadendo il proprio “totale impegno” al rispetto del verdetto del 2004 e presentando ricorso contro la nuova decisione.

Nel pomeriggio di ieri, subito dopo le dichiarazioni del Commissario Ue per la Concorrenza, Neelie Kroes, la società si è detta disponibile e aperta alla collaborazione, come del resto ha fatto finora.

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