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La violenza sul ragazzo down: vergogna. Il ministero della Pubblica Istruzione parte civile contro i responsabili del video shock

Italia


Purtroppo non ci sono parole che suonino adeguate e non scontate per descrivere l’episodio che vede protagonista, suo malgrado, un ragazzo down malmenato e insultato dai suoi compagni di scuola che hanno poi diffuso anche il video su internet.

Si potrebbero rievocare i cari vecchi ‘valori’ in crisi, parlare di bullismo e di perdita del senso della realtà dei ragazzi abituati ad avere sempre quello che vogliono, ma la prima parola che mi viene in mente è: pena. Per quel ragazzo, la cui unica colpa è quella di essersi trovato di fronte all’essenza della stupidità umana fatta branco.

   

Non c’è niente di più spietato e cieco del branco, del suo capo che impone le regole e delle pecore che stanno a guardare e non c’è niente di più crudele che ridurre una persona che non può difendersi alla stregua di un fenomeno da baraccone.

   

“Tre minuti di pura violenza psicologica, prova di una mentalità – ha commentato Ivano Giacomelli, Segretario nazionale di Codicisecondo la quale bisogna conservare solo quelli belli, intelligenti e perfetti: la razza pura”.

   

Una realtà inquietante, soprattutto alla luce dell’età dei protagonisti dell’episodio che se mai verranno individuati, al massimo riceveranno una ramanzina e qualche settimana di sospensione dalla scuola, che magari per loro è pure una festa.

  

Il Ministero della Pubblica Istruzione, intanto, ha deciso di costituirsi parte civile nei confronti dei responsabili, che potrebbero essere riconosciuti anche per mezzo di un altro video diffuso sempre sullo stesso sito, che ritrae la classe teatro dell’accaduto e una professoressa che potrebbe dare il suo aiuto nell’individuazione dei colpevoli.

 

Anche se il video è stato rimosso dal sito che lo ospitava dopo essere diventato un ‘cult’ in meno di 24 ore, l’episodio, ha spiegato il ministro Giuseppe Fioroni, “lede gravemente la dignità della persona umana e arreca rilevanti danni al mondo della scuola”.

  

Il ministro, tra l’altro, ha istituito un tavolo nazionale sulla legalità al cui interno è operativo per la prima volta nel nostro paese anche un gruppo di lavoro sul fenomeno del bullismo, al quale lavorano insieme le forze dell’ordine, associazioni, amministratori, genitori, insegnanti, dirigenti e operatori scolastici, perché “è solo creando un fronte comune che potremo affrontare il fenomeno con successo”.

  

Un fronte comune che faccia convergere tutti gli attori impegnati in questa battaglia ciclopica verso un unico obiettivo: quello dell’educazione di questi ragazzi “ostaggio di videofonini, televisione, dvd e videogiochi di tutti i tipi”.

L’azione della scuola – ha aggiunto Fioroni – per quanto “appassionata rischia di essere insufficiente” ed è per questo che c’è bisogno anche della famiglia, perché se no “è come svuotare il mare con un cucchiaio”.

  

Fioroni punta il dito soprattutto sui videogiochi: si è parlato molto ultimamente di ‘the role of rose’, in cui per vincere bisogna seppellire viva una bambina dopo averla sottoposta a una lunga serie di violenze psichiche e fisiche, ma la lista di quelli quanto meno ‘poco educativi’ – nessuno intende demonizzarli, ma non bisogna neanche far finta di niente – sarebbe abbastanza lunga.

  

“La pervasività dell’immagine abbandonata a se stessa – ha spiegato Fioroni – sta trasformando la vita dei ragazzi in un grande videogame. È ora, per alcuni videogiochi, di dire game over”.

  

Bisogna superare, inoltre, l’attuale modello di Tv generalista, che sacrifica la qualità in nome dell’Auditel e scavalca il problema dell’adeguatezza dei contenuti trasmessi appiccicando bollini del tutto inutili.

 

“Sono scelte che riguardano i nostri figli – ha concluso il ministro – e sono convinto che questo è un impegno rispetto al quale governo e Parlamento non faranno mancare la propria voce. Una voce che non può essere né di destra né di sinistra perché è la voce della responsabilità”.

  

Intanto, il Centro per i diritti del cittadino ha fatto sapere che entro la fine del mese verrà aperto uno sportello per le vittime del bullismo, iniziativa nata nell’ambito del progetto ‘Azioni contro il bullismo per una cultura della legalità’.

  

Il progetto – ha concluso Giacomelli – “mira a coadiuvare la politica educativa e scolastica attraverso iniziative che promuovano la parità di diritti, ma soprattutto la garanzia della dignità personale”.

  

L’iniziativa prenderà il via da Roma e Milano, dove le strutture saranno abilitate a fornire assistenza psicologica e legale alle famiglie e ai minori che hanno subito violenze morali all’interno delle scuole.

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