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Open source: Microsoft e Novell fanno pace in nome di Linux

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Microsoft e Novell hanno sotterrato l’ascia di guerra per stringere un accordo all’insegna dell’open source. Un’inedita alleanza per sviluppare il sistema operativo Linux, rivale storico del pacchetto Windows. In una conferenza stampa congiunta, a San Francisco, i due gruppi hanno dichiarato che renderanno interoperabili i propri sistemi operativi. Non sono stati svelati i dettagli finanziari dell’operazione.

Steve Ballmer, CEO di Microsoft, ha sottolineato: “Microsoft e Novell collaboreranno a una serie di soluzioni”. Come ha spiegato il presidente di Novell, Ron Hovsepian, “…l’obiettivo è di garantire ai clienti la piena interoperabilità di questi sistemi operativi concorrenti”.

Ballmer ha commentato che molti erano scettici sulla fattibilità di questa partnership, ma segna, ha detto il CEO, “…l’avvio verso un nuovo modello e l’approfondimento delle relazioni tra le due società”.

“I clienti – ha precisato – troveranno interessante questo accordo che consente l’interoperabilità tra due importanti piattaforme”, creando nuove opportunità per le aziende e i consumatori stessi.

  

Ron Hovsepian ha, infatti, ribadito che “…spesso le società chiedono ai loro clienti di adattarsi alle proprie soluzioni tecnologiche”, mentre adesso avviene il contrario, “saranno i due gruppi ad adattarsi alle richieste degli utenti”.

“Microsoft e Novell consentiranno ai loro utenti di avvantaggiarsi delle loro reciproche tecnologie. Insieme crediamo – ha detto ancora Hovsepian  che il nostro business e i nostri brevetti permetteranno il più alto livello di interoperabilità”.

  

Jeff Jaffe, executive vice president and chief technology officer di Novell, ha voluto portare l’attenzione sull’aspetto propriamente pratico di questa intesa.

“I clienti continuano a chiederci di poter completare i loro server con sistemi operativi multipli. Lavorando insieme, Microsoft e Novell, permetteranno agli utenti di scegliere il sistema che soddisfi meglio i loro bisogni“.

  

Questa soluzione, per Brad Smith, senior vice president e general counsel di Microsoft, “mette insieme due mondi, l’open source e il software di proprietà“.

“L’accordo è costruito sul rispetto delle innovazioni di ciascuna compagnia e la comunità open source, e ciò che di meglio può essere messo a disposizione dei clienti”.

  

Ma vediamo in dettaglio i particolari di questa partnership che segna una svolta importante nell’ambito dell’open source.

Il sistema operativo Windows, che gira sul 90% dei computer del mondo, sarà interoperabile con il sistema Suse Linux di Novell, che consentirà agli utenti di usare indifferentemente i due sistemi operativi.

Le due società svilupperanno e commercializzeranno insieme una serie di prodotti e fornire ai clienti accordi di licenze per poter usare i loro rispettivi prodotti.

  

Linux, a differenza del sistema con licenza di Windows, è un software con libero accesso, il cui codice sorgente è di libero uso e aperto ai programmatori che possono modificarlo.

Comprensibile, quindi, che questa alleanza segni una vittoria sul fronte dell’interoperabilità, come del resto hanno sottolineato le due società.

Interoperabilità, una nozione molto cara alla comunità del software libero, fino a oggi ostile a Windows che impone tutta una serie di software senza che l’utente possa scegliere soluzioni concorrenti.

  

Microsoft non rivendicherà inoltre i propri diritti di brevetto sulla tecnologia software che potrebbe essere incorporata in Suse Linux. L’accordo conferma la cooperazione tra i due gruppi rivali, dopo le pressioni esercitate su Microsoft da parte degli utenti, che hanno sottolineato più volte che potrebbero utilizzare i due sistemi operativi, Windows e Linux, senza incontrare alcun problema.

  

Per anni Microsoft ha contrastato Linux, ma questo sistema si è aggiudicato una parte importante del mercato dei server informatici e di numerosi clienti che desiderano poter utilizzare questa tecnologia e quella del gruppo di Bill Gates.

  

Lunedì scorso, Microsoft aveva già annunciato un accordo di lungo termine con Zend, specialista dell’open source.

L’accordo con Microsoft, dà a Novell un vantaggio sul suo concorrente Red Hat, leader per Linux, perché le aziende saranno libere di utilizzare i due sistemi.

  

Secondo il Wall Street Journal, “…l’accordo rappresenta un insolito livello di cooperazione tra le due compagnie a lungo rivali. Microsoft si batte da tempo contro le varie versioni di Linux anche se ha dovuto fra fronte alle pressioni per far sì che i propri clienti potessero far viaggiare sui pc i sistemi operativi Windows e Linux senza problemi”.

Il quotidiano, inoltre, precisa che “…l’aver stretto un accordo di pace una delle società fornitrici del sistema Linux potrebbe spingere Microsoft ad aumentare le pressioni sulla Red Hat“. La scorsa settimana Oracle ha annunciato di aver raggiunto un accordo per la commercializzazione della versione Linux prodotta dalla Red Hat.

  

L’accordo, unico nel suo genere, ha scatenato il giusto fermento sul mercato ICT. Tanti i plausi all’iniziativa, come quelli di Paul Otellini, presidente e CEO di Intel, che sottolinea l’importanza di una partnership siglata all’insegna dell’interoperabilità.

“I clienti – dice Otellini – vogliono soluzioni che soddisfino i loro bisogni individuali e i più alti livelli di interoperabilità del software, dandogli la possibilità di fare più facilmente le loro scelte”.

  

Grande apprezzamento anche da parte di Steve Mills, senior vice president e group executive di IBM Software, che ha sottolineato: “IBM incoraggia soluzioni che promuovono standard aperti e Microsoft già sostiene l’interoperabilità con il formato OpenDocument. Queste soluzioni ‘aperte’ consentono ai clienti di scegliere e danno alle industrie maggiore possibilità di azione per consentire l’accesso a una nuova generazione di applicazioni innovative”.

“Continuiamo a pensare che l’interoperabilità – ha concluso Mills – e la scelta siano valori chiave che il cliente chiede e merita di avere“.

L’OpenDocument è un formato aperto per file di documento per il salvataggio e lo scambio di documenti per la produttività di ufficio come documenti di testo, spreadsheets, diagrammi, e presentazioni.

Lo standard è stato sviluppato pubblicamente da varie organizzazioni, è pubblicamente accessibile, e può essere implementato da chiunque senza restrizioni. Il formato OpenDocument nasce per fornire una alternativa “aperta” a formati proprietari.

  

Anche Hector Ruiz, presidente e CEO di Advanced Micro Devices, ritiene che questo accordo rappresenti un ‘ponte’ tra piattaforme, sulla base di una grande flessibilità. “E’ un grande esempio di come le società possano lavorare insieme, per soddisfare al meglio le richieste dei clienti”.

Il sostegno arriva anche da Shane Robison, executive vice president e chief strategy and technology officer di HP: “Questa collaborazione fornisce un modello che consentirà a Microsoft e Novell di sviluppare nuove soluzioni che metteranno insieme l’open source e il software proprietario in un ambiente misto”.

“Elogiamo il lavoro di queste due società nel costruire un legame forte tra Windows e Linux”.

  

Shai Agassi, presidente della divisione Product and Technology di SAP, ha dichiarato: “SAP è stata una delle prime società a utilizzare Linux sulle proprie applicazioni, mentre abbiamo un numero di soluzioni basate su Windows più di qualsiasi altra piattaforma”.

“Questa notizia significa che adesso i clienti potranno scegliere il sistema operativo preferito, forti dell’interoperabilità tra i sistemi supportata da SAP, Novell e Microsoft”.

  

Kevin Kettler, CTO di Dell, ha commentato: “…come capo di un’industria leader sul mercato IT, siamo entusiasti di vedere come con questo accordo le due società abbiamo messo in comune gli investimenti in tecnologia che sono stati fatti intorno alla virtualizzazione e interoperabilità di entrambi i gruppi”.

  

Last, but no least, l’intervento di Thomas Jarrett, Segretario del Department of Technology e CIO per lo Stato del Delaware, che esprime apprezzamento per l’iniziativa di Microsoft e Novell all’insegna dell’interoperabilità che “…aiuterà a servire meglio i nostri clienti, la comunità business e i nostri cittadini”.

  

Un cambio di rotta nella strategia di Microsoft, che all’Internet Governance Forum di Atene ha trovato la sua massima espressione nell’intervento di Fred Tipson, responsabile della politica di sviluppo internazionale dell’azienda, che ha dichiarato senza mezzi termini che se la Cina continuerà nella sua politica di censura, bisognerà riconsiderare la presenza in questo Paese.

Una dichiarazione importante, non priva di conseguenze per il gruppo, visto che la Cina è il secondo mercato del mondo, dopo quello americano, con 120 milioni di utenti Internet.

Se così fosse, sarebbe una gran vittoria per chi da anni si batte per la libertà d’espressione in Cina.

Che Microsoft voglia mandare una chiaro segnale a Pechino?

Sicuramente troverà diversi sostenitori pronti ad accodarsi.

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