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H3G prossima a lasciare l’Europa? Per Merrill Lynch, uscita di scena più vicina del previsto

Europa


Una nota di Merrill Lynch ha riaperto il dibattito su una possibile imminente uscita di Hutchison 3G (H3G) dai mercati europei.

Il report si focalizza sui possibili benefici che l’uscita di scena di un competitor potrebbe portare all’intera industria ma ha anche citato le ragioni alla base di un’eventuale vendita.

 

Merrill Lynch crede che H3G abbia una serie di opzioni d’uscita da valutare, inclusa la possibilità di scambiare le sue reti e la base utenti con piccole quote nel capitale dei maggiori operatori europei oppure la vendita di tutti gli asset alla britannica Vodafone.

 

Questo permetterebbe a H3G di beneficiare dei suoi crediti d’imposta e di evitare la cristallizzazione delle perdite, presumibilmente prossime alla parte più bassa del ciclo di valutazione delle telecom. La compagnia potrebbe anche trarre vantaggio dalla condivisione del capitale degli operatori interessati ai suoi asset, che da canto loro beneficerebbero di un minore livello di competizione.

 

Merrill Lynch sottolinea anche che il tempo per un’eventuale manovra di uscita stringe: il contesto regolatorio sta iniziando a normalizzarsi e questo avrà un impatto negativo sui new entrant del mercato 3G.

Attualmente, H3G beneficia, in molti mercati, di tariffe di terminazione preferenziali, “quasi un supporto finanziario da parte degli operatori incumbent”, spiega Merrill Lynch.

Ma questo stato di grazia non durerà ancora a lungo: in Italia, ad esempio, l’Agcom ha avviato a luglio un procedimento istruttorio allo scopo di valutare l’applicabilità anche ad H3G dell’obbligo di controllo dei prezzi e di contabilità dei costi, nonché di definire il valore massimo di prezzo applicabile all’operatore, qualora – in esito al procedimento – si riterrà di imporre tale obbligo anche a H3G.

 

H3G, continua Merrill Lynch, tende anche a calcolare i costi di acquisizione di ogni cliente con una formula diversa rispetto agli altri operatori, col rischio di produrre a breve termine un Ebitda irreale.

Questi costi di acquisizione dovranno infatti essere ricalcolati e questo potrebbe avere un impatto negativo sui risultati finanziari annuali.

 

Altro fattore da tenere sott’occhio è il credito d’imposta: per Merrill Linch, questo si aggirerebbe introno ai 3 miliardi di euro, ma in Italia quello accumulato comincerà a scadere il prossimo anno, lasciando poche opportunità che una eventuale vendita ne possa beneficiare.

 

L’operatore asiatico, che ha investito già oltre 20 miliardi di euro nelle attività europee, continua a registrare un cash flow negativo. Per Merrill Lynch ci sono dunque 3 possibile opzioni: che – semplicemente – la compagnia vada avanti così com’è, sperando in una possibile ripresa dal 2008 in poi.

H3G potrebbe riprovare la strada dell’Ipo in Italia, già più volte rimandata oppure, infine, vendere o scambiare i suoi asset con altri operatori europei.

 

L’idea di un’uscita di scena di H3G – spiega ancora Merrill Lynch – potrebbe essere più probabile di quanto si creda. La compagnia ha già avuto diverse ventures in Europa, come la Rabbit telepoint, lanciata in Gran Bretagna negli anni ’90, e ha anche posseduto partecipazioni dirette o indirette in diverse telco europee, da Deutsche Telekom (via Voicestream), a France Telecom, e Vodafone.

 

Secondo Merrill Lynch, infine, un’uscita dal mercato di H3G produrrebbe notevoli vantaggi soprattutto per Telecom Italia che potrebbe veder crescere gli utili di oltre il 10%.

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