Il telefonino arma vincente contro l’Aids? La GSMA ci crede, mentre procede l’iniziativa ‘3G per tutti’

di Alessandra Talarico |

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AIDS

La maggiore diffusione delle tecnologie mobili nei Paesi emergenti potrebbe rappresentare un vantaggio nel controllo delle pandemie che sempre più spesso affliggono per lo più questi Paesi, dove le persone non possono accedere facilmente alle cure necessarie perchè troppo costose o perché comunque tagliate fuori dai circuiti sanitari che non hanno gli strumenti per intervenire in maniera tempestiva e adeguata.

 

Il Fondo per lo Sviluppo della GSMA, in collaborazione con Voxiva, ha quindi deciso di intervenire, promuovendo lo sviluppo di un’applicazione mobile che potrebbe permettere alle autorità sanitarie e ai governi di monitorare e gestire malattie quali l’Aids e l’influenza aviaria.

Grazie a questo software in via di sviluppo, il telefonino potrà essere utilizzato per inviare in tempo reale dati decisivi sullo stato di avanzamento della pandemia o sulla disponibilità di medicinali ai presidi sanitari che potranno così rendersi conto della situazione e rispondere immediatamente.

 

La GSMA e Voxiva stanno conducendo dei test pilota in Ruanda, dove purtroppo l’Aids ha ancora un’incidenza altissima, soprattutto tra i bambini, e in Indonesia dove la minaccia dell’influenza aviaria è molto alta.

 

“Gli sforzi della comunità sanitaria internazionale nel controllo delle pandemie dipendono dalla possibilità di avere un quadro completo e immediato di quanto avviene sul campo”, ha spiegato il Ceo della GSMA Rob Conway, sottolineando come le reti mobili – che nei Paesi emergenti sono più diffuse di quelle fisse – “sono lo strumento più rapido e sicuro per fare arrivare i dati a chi di dovere nel minor tempo possibile”.

 

Intanto, la copertura delle reti mobili si avvia verso il 90% della popolazione mondiale e gli operatori moltiplicano i loro sforzi per portare le tecnologie – soprattutto quelle di terza generazione – al più alto numero possibile di persone.

 

L’attuale copertura delle reti mobili è pari all’80% della popolazione ma, secondo la GSMA, molti governi dei Paesi emergenti sbagliano a finanziare ancora le reti fisse, senza intervenire per migliorare la portata di quelle mobili.

I governi di 92 Stati emergenti hanno collezionato dagli operatori telecom proventi per 6 miliardi di dollari, 2 dei quali versati dalle compagnie di telefonia mobile.

Solo 75 milioni di dollari sono stati tuttavia utilizzati per estendere la copertura delle reti mobili, nonostante i vantaggi economici di queste infrastrutture rispetto a quelle fisse.

 

Se i governi di questi Paesi investissero meglio i proventi del servizio universale e allentassero le regolamentazioni troppo restrittive imposte all’industria mobile, oltre 450 milioni di persone potrebbero usufruire dei servizi cellulari, conclude la GSMA che, tuttavia, continua nel suo impegno di portare le tecnologie al più alto numero possibile di persone nel mondo.

 

Poter accedere ai servizi mobili sarebbe già una conquista, figuriamoci se la rete fosse di terza generazione e consentisse dunque di navigare il web, guardare la Tv, scaricare musica.

 

Per accelerare la diffusione delle tecnologie 3G, 12 operatori mobili – operanti in sei Paesi per una base utenti totale di 620 milioni di persone – hanno aderito all’iniziativa GSMA ‘3G per tutti’, lanciata a giugno con l’obiettivo di stabilire un set di regole comuni per permettere alla telefonia di terza generazione – così come è stato per il Gsm – di creare le economie di scala che permetteranno ai fornitori di apparecchiature mobili di ridurre i costi di produzione di questi dispositivi hi-tech.

 

In questa prima fase del programma, Cingular Wireless, Globe Telecom, Hutchison 3G, KTF, MTN, Orange, Smart, Telecom Italia, Telefonica, Telenor, T-Mobile e Vodafone selezioneranno un telefonino 3G con le caratteristiche giuste – in termini di affidabilità, usabilità, prezzo – per convincere gli utenti a passare alla nuova generazione.

 

L’iniziativa, che fa seguito al programma ‘Emerging Market Handset’ (EMH), prevede una competizione tra i costruttori per la creazione di un dispositivo che soddisfi le richieste degli operatori.

I 12 operatori valuteranno i dispositivi proposti dai vendor e ne sceglieranno uno che diventerà il telefonino ‘3G for all’ della GSMA.

L’associazione supporterà la costruzione del telefonino che risulterà vincente e che sarà poi distribuito dagli altri operatori che parteciperanno al programma.

L’annuncio ufficiale sarà dato nel corso del 3GSM World Congress di Barcelona a febbraio del prossimo anno.

 

“La nostra iniziativa permetterà a molta più gente di fruire dei servizi mobili multimediali come i videoclip, la mobile music e l’accesso a internet, al momento diffusi soltanto nei paesi sviluppati”, ha spiegato il presidente della GSMA, Rob Conway, sottolineando come il successo dell’iniziativa EMH sia una dimostrazione lampante di come le economie di scala possano essere usate per accelerare la riduzione dei costi di costruzione dei telefonini.

 

Il programma EMH, che ha raggiunto il suo obiettivo di ridurre il prezzo all’ingrosso di un telefonino a meno di 30 dollari, ha catalizzato l’attenzione dell’industria verso il nuovo segmento dei telefonini a costo ultra-basso.

 

La disponibilità di cellulari così economici – che al dettaglio non sono però venduti proprio a 30 dollari – ha permesso a milioni di persone in oltre 56 paesi, di prendere per la prima volta contatto con la telefonia mobile.

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