Metti i biocarburanti nella base station: Ericsson e GSMA testano il biodiesel per le reti mobili

di Alessandra Talarico |

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Biodiesel

I biocarburanti potrebbero accelerare la diffusione della telefonia mobile nei Paesi in via di sviluppo che spesso non possono contare su una rete elettrica funzionale.

Per esplorare i vantaggi dei biofuels come fonte energetica alternativa per le reti wireless,  la GSM Association, Ericsson e il gruppo telecom sudafricano MTN si sono unite e lanceranno un progetto pilota in Nigeria.

Scopo dell’iniziativa è quello di dimostrare che i biocarburanti possono essere utilizzati al posto del diesel come fonte di energia per quelle stazioni base che si trovano al di fuori della portata delle reti elettriche.

 

Basti pensare, ad esempio, che solo il 25% della Nigeria è coperto da una rete elettrica e che MTN ha creato un sistema energetico proprio con un’estesa rete di generatori progettata per mantenere le performance della sua rete a un livello ottimale.

 

Il biodiesel è un carburante alternativo ottenuto da fonti rinnovabili quali oli vegetali e grassi animali, analogo al gasolio derivato dal petrolio.

Contrariamente a quanto si crede, non si tratta di un olio vegetale puro e semplice, come ad esempio l’olio di colza, bensì il risultato di un processo chimico a partire da questi o altri componenti biologici.

 

Vantaggi ambientali a parte – riduzione del 50% delle emissioni di ossido di carbonio e del 78,45% di anidride carbonica; assenza di emissioni di diossido di zolfo (SO2), e di polveri sottili (ridotte fino ad un massimo del 65%) – il biodiesel presenta anche importanti opportunità per le economie locali.

Il carburante può infatti essere prodotto a livello locale, creando occupazione nelle aree rurali e riducendo la necessità di trasporto e dei relativi problemi di logistica e sicurezza.

 

Creando sostanzialmente energia ‘pulita’, gli impianti avrebbero inoltre una maggiore resistenza, riducendo i costi di gestione e manutenzione.

 

L’adozione dei biocarburanti permetterebbe ai Paesi africani – per la maggior parte privi di reti di telecomunicazioni efficienti e di vasta portata – di dotarsi di infrastrutture innovative che stanno accelerando la diffusione delle tecnologie di comunicazione nel resto del mondo.

 

In un progetto pilota, supportato dall’expertise e dai fondi del Development Fund della GSMA, Ericsson e MTN stanno realizzando una base station alimentata a biodiesel in Lagos, per poi testare la tecnologia anche nelle aree rurali della Nigeria.

  

Le tre organizzazioni stanno tentando di mettere in piedi una catena di forniture che possa portare benefici alla popolazione locale, attraverso la trasformazione in biocarburanti di prodotti locali quali arachidi, semi di zucca e olio di palma.

 

“L’estensione delle reti mobile nelle aree rurali, è vitale per migliorare la condizione economica e sociale nei Paesi in via di sviluppo”, ha dichiarato Rob Conway, CEO della GSMA.

I biocarburanti – ha aggiunto – “hanno tutto il potenziale perché ciò avvenga, dando agli operatori l’accesso a una fonte di energia economicamente ed ecologicamente sostenibile”.

Ericsson e la GSMA trarranno spunto dai risultati dei test per aiutare gli operatori dei Paesi in via di sviluppo a stabilire se l’utilizzo del biodiesel nell’alimentazione delle reti nelle aree rurali è finanziariamente realizzabile e proficuo.  

 

“Per raggiungere il prossimo miliardo di utenti, abbiamo bisogno di raggiungere in maniera vantaggiosa anche i segmenti di popolazione a più basso potere d’acquisto”, ha spiegato Bert Nordberg, Executive Vice President, Sales and Marketing di Ericsson, che ha concluso sottolineando l’importanza di utilizzare  biocarburanti prodotti localmente per abbassare in maniera significativa i costi operativi delle stazioni base nelle aree rurali.

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