Quando il graffito diventa contributo alla qualificazione urbana. L’iniziativa Bassnet a Firenze

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Graffiti

La realizzazione di un grande graffito metropolitano sui muri della strada dove ha sede l’azienda.

Questo il progetto lanciato da Bassnet e da alcune altre società del gruppo Bassilichi come testimonianza dell’appartenenza al territorio e contributo alla qualificazione della periferia.

 

La realizzazione del graffito, che si svolgerà dal 9 al 12 ottobre, sarà documentata in diretta sul sito web di Bassnet per dimostrare come la tecnologia possa sempre più contribuire all’accesso e alla diffusione della cultura.

 

Iniziatore del progetto – che nasce con l’intento di diventare un’operazione sociale e  mediatica di valore – è l’artista americano Torrick Ablack, in arte Toxic, che eseguirà il primo di questi “affreschi contemporanei” sulla parete esterna di fianco all’entrata della sede del gruppo Bassilichi e di Bassnet (circa 20 metri).

Questo primo intervento, infatti, non vuole rimanere fine a se stesso ma intende rappresentare un primo elemento di raccordo tra l’azienda e il territorio del quartiere (periferia ovest fiorentina) in cui è dislocata.

 

La presentazione del lavoro che, oltre all’inaugurazione dell’opera, vuole essere anche un momento di aggregazione sociale e di discussione sulla presenza dell’arte contemporanea in periferia, su quanto la tecnologia può fare in questi ambiti, soprattutto nel favorire l’accesso diffuso, avverrà venerdì 13 ottobre alle 12.30.

 

Toxic – nato a New York, nel Bronx, nel 1965 da famiglia caraibica – fa parte del grande movimento culturale di cui hanno fatto parte anche altri celebri artisti quali Keith Haring, Jean Michel Basquiat, A One, Crash ed altri.

Un movimento che ha contribuito a trasformare il graffitismo da segno di dissenso e protesta in vera e propria arte, celebrata per la prima volta pubblicamente con la mostra del 1983 “Post Graffiti” alla galleria di Sidney Janis a Manhattan. Quella mostra e gli artisti che ne facevano parte sono stati recentemente ricordati al Brooklyn Museum che ha ricevuto in donazione dagli eredi di quel gallerista un gruppo di lavori di grande formato relativi a quel periodo.

 

Le tele di Toxic – a cui il comune di Firenze ha commissionato un lavoro per le lamiere di protezione esterna durante il restauro della chiesa di Sant’Orsola – continuano a circolare e ad essere ricercate da galleristi e collezionisti.

Una monografia sul ‘guru’ 41enne, con un testo della critica milanese Maria Grazia Torri, massima esperta italiana di graffitismo, uscirà in novembre in occasione della sua prossima mostra personale.

 

Il progetto di Bassnet sulla presenza e la riqualificazione della periferia fiorentina, e non solo, è molto articolato e prevede più “stazioni”, di cui la stesura sul muro esterno frontale dell’azienda del grande graffito da parte di Toxic è il primo passo.

 

L’idea è anche quella di coinvolgere cittadini, scuole ed altre aziende del quartiere all’ipotesi di ulteriori interventi riqualificanti cercando in questa prima fase di trasformare l’evento da strettamente privato (la “decorazione” del muro aziendale) a pubblico (il graffito sarà fruibile da tutti e se ne potrà discutere con l’artista ed i promotori dell’iniziativa). (a.t.)

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