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Nuova strategia per Vodafone: outsourcing per applicazioni e servizi

Europa


Come annunciato nei giorni scorsi, Vodafone ha avviato le negoziazioni con  EDS e IBM per la finalizzazione di contratti globali di outsourcing nella gestione delle applicazioni e il mantenimento dei servizi, nell’ambito della strategia di riduzione dei costi e di focalizzazione sugli asset regionali.

 

Le trattative per la stipula dei contratti dovrebbero concludersi nelle prossime settimane.

 

In base agli accordi proposti, ognuno dei due partner fornirà servizi di sviluppo delle applicazioni e di manutenzione dei sistemi IT a gruppi separati di compagnie che lavorano per Vodafone.

Il Gruppo manterrà il pieno controllo strategico dell’iniziativa, che è incentrata sulla stesura dei codici e la manutenzione dei sistemi di fatturazione e di gestione del rapporto clienti e fa sapere che il suo obiettivo principale è quello di “continuare a stimolare la crescita dei profitti attraverso il roll out di nuovi servizi e tariffe vantaggiose che incoraggino i clienti a utilizzare il telefonino in maniera più estesa sia da casa che dall’ufficio”.

 

La scelta di EDS e IBM è il frutto di un processo di selezione molto rigoroso, durato circa 8 mesi, che ha ridotto i probabili partner da 11 a 2.

I criteri di scelta si sono basati sulle capacità tecniche, l’esperienza nell’outsourcing e, ovviamente, i costi.

 

Nei giorni scorsi, Vodafone ha annunciato la sua nuova strategia, incentrata sullo sviluppo di nuovi servizi a banda larga fissa e sulla riduzione delle spese in contro capitale che dovrebbe portare nei prossimi 5 anni a una riduzione dei costi del 25-30%.

 

Le attività di sviluppo delle applicazioni e di mantenimento sono costate nell’ultimo anno fiscale circa 560 milioni di sterline.

Affidandole in outsourcing a EDS e IBM il gruppo potrà razionalizzare il numero dei fornitori e ottenere maggiori economie di scala, nonché migliorare la qualità dei software prodotti e ottenere maggiore flessibilità, accelerando il roll out di diversi servizi.

 

Ci saranno ovviamente ripercussioni sulla forza lavoro anche se, puntualizza il gruppo in una nota, “la maggior parte dello staff dovrebbe essere trasferito ai partner e lavorare negli stessi posti e nelle stesse condizioni di prima, dove possibile”.

Il resto dei dipendenti dovrebbe restare in Vodafone, che sta attualmente conducendo delle consultazioni con lo staff coinvolto nei futuri cambiamenti strategici.

 

Per il Ceo Arun Sarin, l’iniziativa di outsourcing è “un buon esempio di come Vodafone sia alla ricerca di nuove vie per raggiungere una maggiore efficienza dei costi”, mentre sono allo studio nuovi possibili accordi di delocalizzazione delle attività non-core, che permettano alla società di concentrarsi meglio sui clienti.

 

L’esternalizzazione di queste attività – ha concluso Sarin – “integra una serie di altri progetti volti a ridurre i costi operativi”.

Tra questi, Vodafone intende consolidare i data centre a livello regionale e accentrare la gestione della catena dei fornitori di rete.

 

Operazioni che dovrebbero consentire al gruppo di risparmiare fino a 100 milioni di euro.

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