Proposta ECTA ai regolatori Ue: separazione funzionale delle reti tlc per garantire l’apertura del mercato

di Alessandra Talarico |

Europa


ICT

L’ECTA, (European Competitive Telecommunications Association) chiederà alla Commissione europea di garantire ai regolatori nazionali delle tlc il potere di attuare la separazione funzionale delle reti, una misura atta a garantire che quelle parti di rete essenziali per l’apertura del mercato siano poste non più sotto il controllo degli incumbent ma in un’unità separata dalle altre attività commerciali dell’operatore ex monopolista.

 

L’associazione fondata nel 1998 allo scopo di garantire la regolamentazione del settore TLC e promuovere e favorire la libera concorrenza delle aziende europee di telecomunicazione, avanzerà la sua proposta nel corso dell’audizione pubblica sulla revisione del framework regolamentare delle Comunicazioni, che si terrà domani a Bruxelles.

 

La misura, spiega l’ECTA, sarebbe funzionale per assicurare “una robusta ed effettiva implementazione dell’attuale quadro normativo e dei suoi benefici all’economia e ai consumatori”, nonché per sbloccare la questione dello strapotere degli incumbent nella maggior parte dei mercati europei.

 

Gli ex monopolisti europei – spiega ECTA – “controllano più del 90% delle linee di accesso che uniscono i consumatori alle reti telefoniche”.

Una situazione che non giova all’Europa e alla sua competitività, dal momento che in questo modo gli incumbent “ostacolano l’attuazione delle misure di apertura del mercato”, che permetterebbero ai consumatori di avvantaggiarsi dell’aumentata competizione.

 

Di fatto, l’Europa sta perdendo circa 13 miliardi di investimenti perché “alcuni regolatori non hanno fatto o non hanno potuto fare abbastanza per aprire i mercati”.

 

È dunque giunto il momento di “dare ai regolatori il potere di far funzionare il framework e la separazione funzionale è un elemento vitale per il successo”, ha dichiarato Steen Clausen, Managing Director di ECTA.

 

La separazione funzionale non andrebbe a sostituire, ma caso mai rafforzerebbe le attuali regole pro-competitive, poiché faciliterebbe l’applicazione di queste regole e impedirebbe all’incumbent di discriminare gli operatori concorrenti, rendendo meno probabili strategie abusive attualmente molto diffuse.

 

Essa sarebbe particolarmente appropriata in quei mercati in cui non sia presente un’adeguata competizione infrastrutturale ed è comunque una misura più leggera rispetto alla separazione strutturale, più semplice da invalidare nel caso in cui la competizione dovesse svilupparsi oltre le aspettative.

 

La separazione funzionale è stata applicata anche in altri settori, come il gas e l’energia, dove i legislatori europei hanno richiesto la separazione delle reti e dei servizi per incoraggiare la competizione.

 

Nelle tlc, fa scuola il caso della Gran Bretagna, dove l’Ofcom – nell’ambito di una rivalutazione generale del settore che ha coinvolto tutti i player e le parti interessate – ha caldeggiato la creazione di ‘Openreach’, un’unità separata all’interno di BT Group.

La divisione che si occupa di tutte le operazioni legate all’ultimo miglio – quello cioè che va dalla presa in casa degli utenti fino alla centrale telefonica più vicina dove il cavo di rame può entrare in un server di BT o in quello di uno dei suoi concorrenti – è controllata da BT al 100%, ma è gestita da un board indipendente che comprende anche membri dell’Authority.

 

Sebbene sia stata creata da poco, la divisione Openreach è stata accolta con favore dal settore telecom britannico e non pare abbia raffreddato l’entusiasmo degli investitori.

 

“Altri governi (e incumbent) – continua ECTA – hanno ora manifestato interesse in questi sviluppi, inclusi Telecom New  Zealand e Telecom Italia”.    

 

Secondo ECTA, in quei mercati dove si sono prese misure rigide per aumentare la competizione, i risultati in termini di innovazione e crescita della banda larga non si sono fatti attendere.

In alcune città della Francia, ad esempio, vengono offerti pacchetti triple play a 30 euro, che non sono certo – ha puntualizzato Clausen “prodotti di un monopolio”.

 

“La strada – in Francia e altrove – è comunque ancora lunga”, ha concluso ECTA, sottolineando come una “divisione separata che si occupi di accesso e che serva i bisogni di tutti i clienti – non solo degli incumbent – potrebbe essere proprio quello che ci vuole per stimolare una nuova crescita sia nell’adozione della banda larga che nella competitività dell’Europa”.

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