Il Web e l’affascinante mondo degli avatar. Dove finisce la fantasia e comincia la realtà

di Raffaella Natale |

Mondo


Whyville.com

Internet e il mondo degli gnomi. Pare proprio che da un po’ di tempo a questa parte i folletti maligni, siano diventati la passione degli utenti internet, che si lanciano nel mondo della fantasia, costruendosi un personaggio digitale su misura, i cosiddetti ‘avatar‘.

Il cyber-spazio è popolato da milioni di user che passano gran parte del loro tempo libero ad animare i loro alter ego in 3D, con mimica, conversazioni e interazioni.

 

Oggi parte il lido di Laguna Beach, lanciato dal canale americano MTV, che riproduce su internet un reality-show di successo.

Gli avatar potranno comprare prodotti virtuali, pagandoli con soldi veri, dai costumi da bagno al noleggio delle auto.

 

Migliorare in un gioco di ruolo in rete (MMORPG – Massively Multiplayer Online Role-Playing Game) dipende in gran parte dal tempo passato davanti allo schermo: alcuni giocatori preferiscono comprare oro virtuale, armi piuttosto che dedicare le loro notti a guadagnarli.

 

Decine di siti propongono avatar di valore per i giochi alla moda, come il più famoso War of Warcraft (WOW per i fans), o ancora Everquest, Final Fantasy, Lineage, Second Life.

 

I prezzi possono spesso superare i 500 dollari, per esempio, per un “troll livello 60″ – il più alto livello del gioco WOW – o per elfi, maghi, nani…si possono comprare anche dei portamonete con valuta virtuale, convertibili nei differenti giochi. 

 

Secondo la società IGE , specializzata nella vendita di beni virtuali, il loro commercio supera i 900 milioni di dollari l’anno.

Sono offerti sia da giocatori occasionali, che da appassionati che fanno crescere il valore dei personaggi per rivederli, come spiega Luca un giovane di 30 anni, fan del gioco WOW.

 

Lo scorso anno, un famoso giocatore, Jon Jacobs, alias Neverdie, ha acquistato una stazione spaziale virtuale per 100.000 dollari per il gioco Project Entropia, universo digitale che consente di guadagnare denaro reale, con il lavoro delle miniere…David Storey, un australiano di 22 anni, ha sborsato 26.500 dollari per comprare un’isola virtuale per questo gioco.

 

I due giocatori sfruttano le loro proprietà, riscuotendo imposte, diritti di pedaggio, organizzano feste virtuali per gli avatar e sperano di ricavarci molti milioni di dollari l’anno.

E anche i commercianti veri cominciano a fare campagne per i consumatori 3D. anche nell’universo virtuale Second Life, la catena di abbigliamento American Apparel ha creato lo scorso giugno un negozio virtuale per avatar, dove i vestiti non costano che un dollaro, ma che punta ad attirare i veri clienti nei veri magazzini.

 

In Whyville.com, universo che conta circa 2 milioni di giocatori, Toyota ha lanciato quest’estate un versione virtuale della nuova serie Scion, che potranno guidare gli avatar.

Avatar che, come avviene nella vita di tutti i giorni, leggono i manifesti pubblicitari lungo le strade digitali di gruppi come quelli di Adobe o del Getty Museum.

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