Tlc: l’industria guarda al futuro. Nasce NGMN Limited, per guidare le comunicazioni mobili oltre il 3G

di Alessandra Talarico |

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Il futuro delle telecomunicazioni mobili non è fatto solo di standard tecnici, ma anche di competenze, combinazione delle esperienze e lungimiranza, per dare al dibattito una nuova prospettiva e continuare ad offrire agli utenti quello di cui hanno bisogno.

 

Ecco perché 7 tra i maggiori operatori mondiali – China Mobile, KPN Telecom, NTT DoCoMo, Orange, Sprint Nextel, T-Mobile e Vodafone – hanno deciso lo scorso giugno di unire le forze e sviluppare “una visione comune” per le reti mobili e le tecnologie che accompagneranno l’industria oltre l’HSPA e l’EVDO.

 

L’iniziativa NGNM – da ieri diventata una vera e propria società con sede in Gran Bretagna (“NGMN Limited“), per dare ai progetti un riconosciuto framework legale – ha già creato un set di regole per creare reti a banda larga mobile in grado di offrire agli utenti servizi avanzati e alti livelli di interoperabilità.

Il gruppo ha sottolineato che il percorso evolutivo – focalizzato sulle attuali infrastrutture e risorse di spettro – punterà a creare una piattaforma per nuovi servizi avanzati e per farlo richiede la collaborazione dell’intero ecosistema mobile, inclusi operatori, fornitori di infrastrutture, produttori di chip e terminali, università, istituti di ricerca ed enti regolatori.

 

“L’obiettivo principale dell’iniziativa – si legge in una nota – è il lancio commerciale di una nuova esperienza nelle comunicazioni mobili broadband dal 2010 per assicurare un lungo ciclo di investimenti e innovazione e l’adozione di servizi nuovi e familiari a beneficio di tutti i membri dell’ecosistema mobile”.

 

I nuovi servizi dovranno garantire alti livelli di trasmissione dati e bassi livelli di latenza; bassi costi operativi e di mantenimento; supporto ad alti livelli di autenticazione e sicurezza; migliori schemi di certificazione dei terminali.

 

L’NGMN può dunque essere considerato come un “ulteriore passo nell’evoluzione degli attuali sforzi dell’industria in tecnologie come Hsdpa, Hsupa ed Evdo per permettere un’esperienza di accesso broadband personalizzata e per consolidare la diversità dei network gestiti dagli operatori mobili”.

 

Ma dietro queste espressioni di prammatica, sostiene qualcuno, si cela sicuramente la volontà di evitare che il 4G sia considerato dai governi come una nuova occasione per guadagnare un’immensa fortuna come è successo per la concessione delle licenze 3G.

Se, infatti, negli Usa è possibile trasferire i servizi mobili su reti di nuova generazione senza acquistare nuovo spettro, la stessa cosa non avviene in Europa e gli operatori temono che il lancio dei nuovi servizi di accesso wireless a banda larga sarà per loro un nuovo salasso.

 

Le reti mobili next-generation permetteranno agli utenti di utilizzare i servizi a banda larga multimediale attraverso reti di accesso wireless e wireline multiple.

 

L’evoluzione verso le reti di prossima generazione è in effetti già iniziata, con molti operatori pronti a lanciare dispositivi in grado di passare senza interruzioni da una rete mobile a una Wi-Fi che permetteranno agli utenti di accedere ai servizi in ogni momento e da qualsiasi location.

Pioniere del settore è BT Group col suo BT Fusion, appena lanciato sul mercato aziendale.

L’apparecchio funziona come un normale telefonino fuori casa, ma passa automaticamente e senza interruzioni alla linea BT Broadband quando si è in casa.

 

Ciò significa che si può sfruttare tutta la praticità e le caratteristiche di un telefono cellulare, ma con i prezzi e la qualità di un telefono su linea fissa.

Ed è proprio in questa direzione che l’intera industria vuole muoversi.

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