Il 3G guadagna consensi sul mercato. Troppo tardi per resistere all’agguato delle tecnologie alternative?

di Alessandra Talarico |

Mondo


Telefonia mobile

Dopo anni di incertezza, che hanno fatto sudare freddo molti operatori e osservatori convinti ormai che la tecnologia fosse quasi un flop, il 3G comincia a guadagnare consensi e credibilità.

Molti operatori, scoraggiati dalle deludenti performance della tecnologia sul mercato consumer, hanno addirittura deciso di scavalcarlo e passare alla generazione successiva, puntando sul 4G o sul WiMax o su entrambe, ma le ultime rilevazioni e analisi di mercato rivelano che l’offerta di una gamma sempre più ampia di modelli sta finalmente facendo presa su un pubblico che comincia a infiammarsi per i nuovi servizi a banda larga mobile.

 

Secondo l’ultimo GSM/3G Market Update della GSA, le reti commerciali WCDMA lanciate nel mondo sono 122 (in 55 Paesi) per una base utenti di oltre 70 milioni.

Se fossero poi confermate le stime della società di analisi ABI Research, entro la fine dell’anno gli utenti 3G – inclusi quelli che utilizzano il CDMA2000 – dovrebbero raggiungere quota 286 milioni, per un totale di oltre 300 milioni di telefonini consegnati.

 

Magari il range tra la realtà e le previsioni è un po’ ampio, ma sta di fatto che, aumentata l’offerta di terminali – sono oltre 400 quelli presentati sul mercato – il pubblico comincia a dimostrarsi più propenso a passare alla nuova generazione, pur magari non comprendendone ancora appieno le capacità, visto che i ricavi legati allo scambio dati sulle reti mobili non hanno ancora raggiunto livelli tali da far tirare un sospiro di sollievo agli operatori.

 

Molti operatori, comunque, sono già passati all’implementazione del cosiddetto super 3G – o HSDPA – tecnologia ponte che dovrebbe traghettarci verso la quarta generazione, in grado di portare la velocità della banda larga fissa sulle reti mobili e di massimizzare le potenzialità delle reti esistenti a un costo relativamente minore rispetto alle altre tecnologie di accesso wireless.

 

I terminali a supporto di questa tecnologia sono attualmente 51, ma per offrire la massima continuità di servizio, 70 operatori WCDMA stanno adattando le loro reti all’EDGE, che già conta 156 reti in 92 Paesi.

 

Le tecnologie mobili proseguono dunque il loro cammino verso il futuro e anche se al momento gli operatori non sono proprio soddisfatti dell’accoglienza loro riservata, la tendenza dovrebbe presto rovesciarsi e creare – forse non proprio nei tempi brevi previsti qualche anno fa gli operatori – le condizioni per rendere la banda larga veramente ubiqua.

 

Il 3G deve comunque tener conto delle pressioni esercitate dall’imminente lancio di altre tecnologie di accesso wireless come il WiMax, che ha le potenzialità di abbattere i costi delle infrastrutture e di attrarre gli utenti garantendo la maggiore funzionalità dei servizi a valore aggiunto.

 

“Se i vendor delle nuove tecnologie alternative al 3G e alle sue evoluzioni riusciranno a dimostrare di poter operare a fianco delle infrastrutture 3G e 2G, le opportunità per i new entrant – ma anche per veterani come Qualcomm e Lucent – potrebbero essere molto allettanti, anche perché i mercati nazionali sono aperti come mai prima d’ora a tutte i sistemi di comunicazione”, ha spiegato l’analista ABI Jake Saunders.

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